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Carspillar – Ferrari Enzo, 399 esemplari (+1) d’eccellenza

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Quest’oggi parleremo di Ferrari Enzo, una sportiva estrema nata nel 2002 progettata per onorare il fondatore della casa di Maranello, Enzo Ferrari. Questo modello, che rimase per diverso tempo il più veloce mai costruito dal marchio del Cavallino, è animato da un propulsore in posizione centrale che sviluppa una potenza di 660 CV; ciò rende possibile al veicolo superare la barriera dei 100 km/h in soli 3,65 secondi e di raggiungere una velocità di punta superiore a 350 km/h, numeri che – ancora oggi, a distanza di 18 anni – lasciano gli amanti del genere piacevolmente impressionati.

Enzo venne prodotta in soli 399 esemplari e riassume in sé le migliori competenze tecnologiche apprese dal mondo della Formula 1. I vari sistemi di controllo elettronico di motore, trasmissione, sospensioni, freni e trazione, associati ai vari accorgimenti aerodinamici, sono in costante comunicazione. Questo complesso di sistemi dà vita ad un sofisticato cervello elettronico, un’interfaccia uomo-macchina grazie alla quale i limiti e le inadempienze del pilota possono essere potenziati.

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Il potente e compatto V12 da 5998cc garantisce potenza e coppia fin dai bassi giri; è stato abbinato ad un cambio semi-automatico a sei velocità tradotto – nel concreto – in due leve poste dietro al volante. Il pilota ha la possibilità di scegliere tra differenti modalità di trasmissione: Sport, Corsa o Super. Quest’ultima riduceva il tempo di passaggio tra una marcia e l’altra del 50% (appena 150 millesimi di secondo).
Una sportiva che vanta valori prestazionali così elevati necessita di un impianto frenante perfezionato ed all’altezza. Esso, sviluppato ad hoc da Brembo, è provvisto di freni a disco in ceramica di carbonio (CCM), materiale più leggero, duraturo ed efficiente rispetto ai classici dischi prodotti in acciaio. I carbo-ceramici – per la prima volta utilizzati su una vettura stradale – permettevano all’auto di raggiungere (anche) in frenata risultati eccellenti.

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Telaio e Design. Lo scheletro della vettura era composto da fibra di carbonio e alveolare d’alluminio, ciò permise di soddisfare importanti requisiti richiesti da una guida sportiva: rigidezza e leggerezza (<100kg).
L’aspetto estetico della supercar è basato sul concetto di funzionalità. Il frontale – caratterizzato da un becco centrale sporgente, prese d’aria orizzontali e da due alettoni anteriori a controllo automatico – si ispirava quindi allo stile delle monoposto di Formula 1.
Anche la carrozzeria era in materiale composito, le linee – plasmate dal grande lavoro effettuato in galleria del vento – assicurano al veicolo un perfetto equilibrio e carico aerodinamico in tutte le condizioni.
Il designer Pininfarina e i tecnici Ferrari – grazie ai grandi progressi effettuati durante la progettazione – riuscirono a spremere dalla Enzo prestazioni senza precedenti, sviluppando una vettura priva di compromessi.

Curiosità. Nel 2005 venne costruito il quattrocentesimo esemplare, il quale venne donato a Papa Giovanni Paolo II per poi essere messo all’asta dal Vaticano. Il ricavato, poi devoluto in beneficenza, fu di ben 1.100.000 euro.

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