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Carspillar – Maserati Biturbo, la prima auto di serie con due turbocompressori
Nel dicembre 1981, la presentazione di Biturbo segnò per Maserati l’inizio di un periodo rivoluzionario caratterizzato da grandi cambiamenti.
Grazie all’evoluzione dei progetti del gruppo De Tomaso – da sempre specializzato in veicoli dall’indole sportiva – venne avviata la produzione di Biturbo, modello inizialmente nato con sembianze da coupé compatta che, nel tempo, è stato protagonista di importanti evoluzioni.
Lo scopo era quello di risollevare la precaria situazione economica del Marchio; con Maserati Biturbo l’intenzione era di attirare nuova clientela offrendo alte performance ad un prezzo relativamente basso, solo £ 16.700.000.
Il propulsore adottato è un V6 compatto con testata a tre valvole per cilindro che – affiancato a due piccoli turbocompressori – produce una potenza complessiva di 180 CV, la quale consente di raggiungere una velocità massima di 215 km/h.
Il cambio era a 5 velocità, le sospensioni a quattro ruote indipendenti e la trazione posteriore; qui la potenza veniva scaricata a terra tramite un sofisticato differenziale TorSen (Torque Sensing), il quale permette alla ruota con più aderenza di aumentare velocità di rotazione in egual misura al rallentamento dell’altra.
Ad arricchire il modello – oltre alla meccanica dall’alto potenziale – sono gli interni, caratterizzati da una forte propensione al lusso, peculiarità tipica di Maserati.
Biturbo – nonostante le prime versioni risentivano di problemi legati alla qualità dei materiali utilizzati – ottenne grande consenso.
Due anni dopo esordì una versione migliorata; correva l’anno 1983 e nasceva Biturbo S (205 CV), una variante del modello facilmente identificabile da due prese d’aria sul cofano anteriore, dallo spoiler frontale con fendinebbia integrati, dalla carrozzeria bicolore e dagli interni Missoni.
Nell’86 e ’87 le due motorizzazioni subirono un aggiornamento: vennero equipaggiate con un impianto d’iniezione a benzina, nacquero così Biturbo i (187 CV) e Biturbo Si (220 CV).
Nel corso del 1984 la coupé assunse la denominazione 222 (220CV), la quale si riferiva alle due porte, alla cilindrata 2,0L e alla seconda fase evolutiva del mezzo. Griglia anteriore rinnovata e iniezione elettronica con accensione integrata, queste erano le principali differenze dai modelli procedenti. In seguito, con l’avvento della versione a 24 valvole (4 per ogni cilindro), la potenza crebbe a 245 CV.
Nel corso degli anni vennero prodotte altre varianti di carrozzeria, tra queste troviamo la Spyder e le 420-425, entrambe a 4 porte. Negli anni successivi la potenza aumentò ulteriormente, la versione 430 dell’88 fu dotata di un nuovo propulsore da 2790 cc erogante 247 CV capace di raggiungere i 240 km/h.
Fonte: maserati.com
Riferimento bibliografico: “l’automobile” di Marco Ruiz
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