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Chapeau Julian

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Sanremo – Ha vinto il migliore. Ha vinto Julian Alaphilippe. E il mio pezzo potrebbe tranquillamente concludersi qui. Sì, perché il ventiseienne di Saint-Armand Montrond (Francia) ha saputo confermare il pronostico che lo voleva tra i favoriti della vigilia, se non il principale favorito. E non è affatto facile, a questi livelli, vincere da favorito. Specie quando tutti ti aspettano. Specie quando gli avversari sanno che tu partirai proprio lì, proprio in quel punto del Poggio che ha fatto la storia di questa corsa incoronando i più grandi. Uno scatto e via, ma non è stato sufficiente. Non oggi. Eh no, perché, pur colti di sorpresa dal suo scatto, un manipolo di valorosi è riuscito a balzargli alle calcagna ed a braccarlo: tra questi l’ex campione del Mondo Peter Sagan, il campione del Mondo in carica Valverde, il polacco Kwiatkowski (vincitore da queste parti due anni or sono) ed il nostro Trentin.

“Si mette male, Julian!” abbiamo pensato quando, anziché scollinare in cima al poggio in solitaria come forse sperava, si è presentato in cima alla salita in compagnia di un drappello di uomini di cui almeno due, in teoria (Sagan e Trentin) più veloci di lui.

Ma la storia del ciclismo insegna che, a questi livelli, soprattutto dopo quasi trecento chilometri di corsa, non conta tanto la predisposizione naturale ma le energie che ancora si hanno in corpo. E di energia, il piccolo (1,73 di statura per pochi chili) Julian, in quelle gambette ne aveva davvero tanta, tantissima. Lo aveva già dimostrato sia alla corsa delle “Strade Bianche” di Siena un paio di settimane fa, sia alla recente Tirreno-Adriatico dove ha vinto due tappe.

Ci ha provato Trentin, sul rettilineo finale, bruciando forse energie preziose che sarebbero venute bene per lo sprint.

Non aveva evidentemente gambe il buon Sagan per cui questa corsa continua ad essere stregata: gli anni passano e la vittoria proprio non arriva: alla fine sarà quarto, poca roba per uno come lui.

E così, il piccolo-grande Julian, come detto sulla carta spacciato in uno sprint del genere, ancorché ristretto, ha lasciato tutti dietro alle sue esili spalle.

Il belga Naesen (secondo) ed il polacco Kwiatkowski (terzo) su tutti. 

Una vittoria tanto attesa quanto giusta, meritata, sacrosanta.

Complimenti davvero Julian. A te ed alla tua squadra, che vedeva Viviani (corsa troppo dura per lui oggi) come favorito alternativo, ma che alla fine si è mostrata unita e compatta come un pugno, capitanata da quel Philippe Gibert che, pur non avendo mai vinto da queste parti (una delle poche corse che manca al suo palmares regale) si mostrava dopo l’arrivo commosso e felice come un ragazzino alla prima vittoria.

Peccato per Viviani, peccato per Trentin, peccato per Sagan, peccato per Nibali (comunque ottavo e attaccato al gruppo dei migliori): sarà per la prossima volta. Forse.

Ma oggi non possiamo fare altro che inchinarci davanti al piccolo-grande Julian, al suo talento sopraffino ed alla sua condizione portentosa.

Non possiamo fare altro che toglierci cappello o, come usa dalle sue parti, di esclamare a gran voce: “Chapeau Julian!”

 

 

ORDINE D’ARRIVO DELLA MILANO-SANREMO 2019

 

 

1 Julian Alaphilippe (Fra) Deceuninck-QuickStep 06:40:14

2 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale

3 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky

4 Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe

5 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida

6 Wout van Aert (Bel) Jumbo-Visma

7 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team

8 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida

9 Simon Clarke (Aus) EF Education First

10 Matteo Trentin (Ita) Mitchelton-Scott 

 

Per leggere ancora gli articoli di Walter Panero

https://quantastradaneimieisandali.wordpress.com

 

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