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Diario dal Tour – Il Puy de Dôme porta il nome di Michael Woods, sua la nona tappa
A Limoges l’epilogo in volata sembrava ormai scritto, con Van del Poel a tirare per l’ennesima volta in questo Tour la volata per il solito Philipsen, ma Mads Pedersen e la sua Lidl-Trek avevano piani diversi ed è proprio l’ex Campione del Mondo a portarsi a casa l’ottava tappa. La giornata di oggi è caratterizzata dal ritorno dopo 35 anni del leggendario Puy de Dôme, e a marchiare il proprio nome su questa vetta storica è Michael Woods, il quale si porta a casa la tappa odierna.
Il primo attacco di oggi porta il nome di Victor Campenaerts, seguito e contrastato da un gruppo di inseguitori che si mette così a guidare le operazioni: oltre all’alfiere dalla Lotto Dstny, troviamo Powless, Mohoric, Berthet, Izagirre, Jorgenson, Woods, Boivin, De La Cruz, Lutsenko, Abrahamsen, Gregaard, Burgaudeau e Latour. I fuggitivi si portano a quasi 2’ ma nessuno lotta per la classifica generale, il gruppo così procede senza patemi. Al traguardo volante di Lac de Vassivière è Abrahamsen a transitare per primo, mentre in gruppo è la maglia Verde Philipsen ad anticipare tutti. Dopo quasi 50 km dalla partenza i fuggitivi sono a 9’ dal gruppo, che procede ad andatura costante guidato dalla Jumbo-Visma. Il primo Gran Premio della Montagna di oggi è a 107 km dall’arrivo: la Côte de Felletin vede passare in testa la maglia a Pois Nelison Powless, il quale poco dopo si prende anche il secondo GPM, quello sulla Côte de Pontcharraud, con il gruppo che si trova a 10’30”. Quando ha inizio il terzo GPM, quello sulla Côte de Pontaumur, Bolvin prova un allungo in testa ma viene prontamente ripreso dagli avversari, mentre il vantaggio sul gruppo tocca i 12’. Il terzo Gran Premio porta ancora il nome di Powless, mentre continuano i vari attacchi per prendere un vantaggio in vista dell’ultima salita: prima ancora dell’arrivo al GPM era stato Campenaerts a tentare l’affondo, poi Mohoric e Latour, infine con il quartetto Jorgenson, Gregaard, Woods e Lutsenko, con il gruppo che riesce a smorzare però ogni attacco.
A 47 km dalla fine è Matteo Jorgenson a sferrare l’attacco che va a buon fine: lo statunitense della Movistar in pochi km prende circa 30” di vantaggio sul resto dei fuggitivi, che vedono staccarsi Boivin, Lutsenko e Abrahamsen. All’inseguimento di Jorgenson vanno Powless, Mohoric, Burgaudeau e De La Cruz, che arrivano a 19” dallo statunitense e prendono circa 1’ di vantaggio sugli avversari in testa dall’inizio della tappa, mentre il resto del gruppo si trova a 15’. Jorgenson arriva a 50” di vantaggio quando sono 20 i km alla fine e si avvia verso la salita del Puy de Dôme. Gli inseguitori non mollano, ma nemmeno lo statunitense in testa quando sono 6 i km alla fine: Jorgenson mantiene più di 1’ di vantaggio sul secondo gruppo di inseguitori e più di 2’ sul terzo, mentre il gruppo della maglia Gialla ha aumentato il proprio ritmo ma rimane a 15’, guidato prima dalla Jumbo e INEOS, e poi da UAE e DSM, perché se la tappa è andata, la lotta per la classifica rimane serrata. Sulla salita più dura, con una pendenza che scollina la doppia cifra, Jorgenson mantiene 1’20” di vantaggio, mentre nel gruppone la Jumbo detta un ritmo che non è per tutti, con Pogacar e Vingeegard che continuano a viaggiare accoppiati. Davanti Woods prova a recuperare sul terzetto dei primi inseguitori di Jorgenson, con Powless che inizia a perdere terreno su Mohoric che invece resiste e rimane il solo a 1’. In gruppo ora è la UAE a lavorare per Pogacar, ma la Jumbo torna a guidare le operazioni, con Pogacar e Vingegaard che continuano a non mollarsi. Jorgenson si avvicina all’ultimo km della tappa, dietro Woods arriva a 20” dallo statunitense e sembra avvicinarsi sempre di più quando sono 700 i metri all’arrivo, mentre in gruppo si staccano nomi pesanti. A 300 metri Michael Woods riprende e stacca Jorgenson, completando la rimonta e avviandosi verso una vittoria storica, precedendo Latour, Mohoric e Jorgenson! Nel gruppo dietro Kuss detta il ritmo per Vingegaard, Pogacar, Simon Yates, Rodriguez e Pidcock, ma a 1,5 km dalla fine è Pogacar a scattare seguito a ruota da Vingegaard che prova con le unghie e con i denti a rimanere con lo sfidante. Lo sloveno aumenta il ritmo e la maglia Gialla fatica ma riesce a contenere il danno sul traguardo, perdendo 8″ e tenendo Pogacar a 17″ in classifica.
Classifica di tappa
1. Woods M. (Israel-Premier Tech) 4:19:41
2. Latour P. (TotalEnergies) +0:28
3. Mohoric M. (Bahrain-Victorious) +0:35
4. Jorgenson M. (Movistar Team) +0:36
5. Berthet C. (AG2R Citroen Team) +0:55
6. Powless N. (EF Education-EasyPost) +1:23
7. Lutsenko A. (Astana Qazaqstan Team) +1:39
8. Gregaard J. (Uno-X Pro Cycling Team) +1:58
9. Burgaudeau M. (TotalEnergies) +2:16
10. de la Cruz D. (Astana Qazaqstan Team) +2:34
Classifica generale
1. Vingegaard J. (Team Jumbo-Visma) 38:37:46
2. Pogacar T. (UAE Team Emirates) +0:17
3. Hindley J. (Bora-Hansgrohe) +2:40
4. Rodriguez C. (INEOS Grenadiers) +4:22
5. Yates A. (UAE Team Emirates) +4:39
6. Yates S. (Team Jayco-AlUla) +4:44
7. Pidcock T. (INEOS Grenadiers) +5:26
8. Gaudu D. (Groupama-FDJ) +6:01
9. Kuss S. (Team Jumbo-Visma) +6:45
10. Bardet R. (Team DSM) +6:58
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