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Doppietta e settimo titolo mondiale per la Mercedes, è record

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Imola non poteva che essere quella gara rocambolesca che tutto il popolo della Formula 1 aspettava. Pochi sorpassi ma duelli al cardiopalma, con le strategie di squadra che hanno fatto il buono ed il cattivo tempo in questo Gp di inizio novembre corso a pochi chilometri da casa nostra.

La partenza. Verstappen e Gasly hanno il miglior guizzo, il francese però viene schiacciato in entrata alla prima curva da un Hamilton che non riesce ad infilarsi alle spalle di Bottas per prenderne la scia. Gasly viene quindi superato da Ricciardo e da li a poco per il pilota Alpha Tauri quello che sembrava essere cominciato come un weekend da sogno, si trasforma velocemente in incubo: è l’ottavo giro e per un problema alla pressione dell’acqua è costretto all ritiro da quinto. Bottas comincia a condurre la gara senza però riuscire mai a scappare; al 20° giro il finlandese viene richiamato ai box, mentre per Hamilton si studia un’altra strategia: il britannico comincia a martellare tempi veloci, se rientrasse si scatenerebbe un duello in casa Mercedes, il box temporeggia fino al momento chiave della gara: Ocon si ferma a bordo pista, viene richiamata la Virtual Safety Car proprio mentre Hamilton si trova all’imbocco dei box. Ciò permette al britannico di guadagnare secondi preziosi durante il pit stop utili per rientrare davanti al compagno di squadra con un discreto margine.

Bottas scoraggiato perde energie e concentrazione, ha un detrito Ferrari incastrato sotto la propria monoposto e ancora una volta la fortuna sembra preferire il dirimpettaio di squadra. E’ proprio in questo momento che finisce lungo e viene infilato da Verstappen. Verstappen, che a sua volta sembra essere in debito con la dea bendata,  dopo pochi giri fora la posteriore sinistra finendo su un detrito di una Racing Point. Altra Safety Car, questa volta fisica, e nuovo colpo di scena: Perez, terzo, viene richiamato ai box per anticipare gli avversari, Ricciardo, Leclerc ed Albon, dietro di lui. Rientra, si accoda ad Albon e scopre che gli altri decidono di concludere gli ultimi 10 giri con le gomme che hanno; un podio quasi assicurato che svanisce dalle mani del messicano.

Il podio se lo dovrebbero giocare quindi Ricciardo, Leclerc ed Albon, ma alla ripartenza è Kvjat, settimo con gomme nuove soft, che riesce a sorpassare tre avversari in mezzo giro grazie alla devastante trazione in uscita di curva della sua monoposto e portarsi alle spalle di Ricciardo terzo. Il pilota Alpha Tauri ce la mette tutta, ma deve accontentarsi di un’ottima quarta posizione, Leclerc alle sue spalle riesce a contenere Perez, mentre Albon chiede troppo alle sue gomme e finisce in testa coda. Da riportare il nono e decimo posto delle Alfa Romeo di Raikkonen e Giovinazzi.

La voce dei protagonisti:

Ricciardo: «E’ stata una gara bizzarra, subito quarto dopo la partenza, pensavo che potesse essere il massimo per oggi. Aver tenuto la posizione durante la safety car è stata una mossa vincente, poi è sbucato Kyviat dal nulla, ma abbiamo tenuto e alla fine è arrivato il secondo podio nelle ultime tre gare»

Hamilton: «E’ stata una gara faticosa. Sono partito male, ora però è un gran momento, i ragazzi che lavorano dietro le quinte sono i veri eroi che non si celebrano mai abbastanza. Sono grato di poter far parte di un team simile, e abbiamo fatto un record storico. Sette titoli costruttori è incredibile».

Toto Wolf: «A me non piace parlare tanto dei numeri ma quanto raggiunto è fantastico, dobbiamo andare molto fieri di quanto fatto. Dobbiamo mantenere la stessa energia e la motivazione anche per l’anno prossimo».

 

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