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Il semaforo rosa – Una scossa per Ducati

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Il colosso di Borgo Panigale vira sull’elettrico diventando unico costruttore per la FIM Enel MotoE World Cup. Per la casa bolognese è sicuramente una svolta. Scelta ponderata o salto nel buio?

È ufficiale Ducati sarà costruttore unico per la MotoE dal 2023. Così in una conferenza stampa a Misano, poco prima del primo dei due appuntamenti del motomondiale sulla pista romagnola, il CEO di Ducati Motor Holding Claudio Domenicali e il Ceo di Dorna Sports Carmelo Ezpeleta hanno svelato pubblicamente l’accordo di quattro anni tra le parti, per cui la casa bolognese progetterà e realizzerà le moto elettriche per la categoria MotoE fino al 2026. Una notizia che sa di cambiamento radicale, se non di vera e propria rivoluzione. Perché per Ducati che ha fatto del suo desmo e della potenza del suo motore un segno distintivo in tutto il mondo motociclistico, buttarsi in una nuova avventura come quella elettrica, non solo non sarà semplice ma significa sposare una filosofia opposta a quella con cui il marchio ha costruito il suo successo e la sua immagine.

Il via di una gara del FIM MotoE Championship (Dueruote – Sconosciuto)

Elettrico con leggerezza

Nell’annuncio avvenuto presso il Misano World Circuit, Domenicali ha già tracciato le linee guida su cui la casa di Borgo Panigale punterà nel costruire le nuove MotoE. Motori performanti e alleggerimento dei prototipi per renderli più leggeri rispetto ai 250 kilogrammi attuali. Sicuramente il motore non desta preoccupazione, in quanto proprio come affermato dal Ceo: “I nostri motori sono tra i più performanti – se non i più performanti in assoluto – e l’intenzione è quella di essere al top anche in questa categoria.” In effetti conoscendo i motori Ducati, non dovrebbero avere problemi a sviluppare potenza anche nei motori elettrici, seppur trattandosi di una tecnologia nuova. Il vero problema, sarà veramente diminuire il peso dei veicoli, soprattutto perché si tratta di un lavoro da effettuare sul pacco batterie che viene utilizzato per alimentare la moto, e che risulta il componente più pesante. Comunque il fatto che a Borgo abbiano già un’idea così precisa del lavoro da svolgere, significa anche che sulle performance dei nuovi prototipi sono sicuri di essere ai livelli offerti finora da Energica con le moto attuali. Almeno per quanto riguarda velocità e potenza.

La MotoE prodotta da Energica Motor Company per le prime tre stagioni del FIM Moto E Championship (PERFORMANCEMAG – Sconosciuto) 

Partner importanti

Un altro aspetto da tenere in considerazione è senz’altro l’aiuto che Ducati potrà ricevere dal gruppo Volkswagen, che sta dietro al marchio. Già da questo si può comprendere meglio la scelta di virare verso questo nuovo mondo, in quanto la casa tedesca è tra le promotrici dell’innovazione elettrica che sta piano piano prendendo sempre più spazio nel mondo Automotive. Forti della conoscenza del marchio di Wolfsburg nello sviluppo di motori e auto elettriche, è normale che la casa di Borgo Panigale si senta le spalle coperte e quindi consapevoli di avere dati importanti per la ricerca e la progettazione nelle loro mani. Senza dimenticare la collaborazione tra Fondazione Ducati e l’Alma Mater Università di Bologna. Infatti la Squadra Corse dell’ateneo bolognese, che si è piazzata terza nel 2018 al debutto nella categoria Electric della competizione Motostudent, e si è laureata vincitrice della stessa categoria quest’anno, è supportata da un gruppo di professionisti di Borgo Panigale. Anche il capo di Dorna, Carmelo Ezpeleta, si è detto estremamente orgoglioso dell’accordo raggiunto, in quanto permette alla categoria elettrica di fare un salto in avanti notevole, sia come immagine che come crescita di qualità e performance. Affiancare la MotoE a Ducati è senza dubbio una mossa geniale, per conferire prestigio ad una classe emergente che con i passaggi giusti deve arrivare ad essere un palcoscenico sempre più importante e ambito anche per altre aziende ed altri marchi come lo è oggi la MotoGP. Anche i piloti Ducati hanno espresso il loro pensiero riguardo la notizia con Bastianini che si è detto sicuro della performance e dei livelli che raggiungeranno i nuovi veicoli elettrici. Così come Bagnaia che si è detto felice del fatto che Ducati abbia sposato il progetto Moto

La moto del team UniBo Motorsport vincitrice della Motorstudent International Competition 2021 (Dueruote – Sconosciuto)

Orizzonti futuri

Questo nuovo binomio apre anche ad un’altra considerazione. Si apre una nuova strada verso il mercato stradale elettrico per Ducati. Certo non è un qualcosa di cui si parla a breve termine, ma con lo sbarco in MotoE, la squadra bolognese potrà fare la giusta esperienza e raccogliere dati in abbondanza per irrompere in modo determinato anche in questo nuovo mercato che ad oggi trova fatica nel consolidarsi soprattutto per quanto riguarda le moto. Tra i ducatisti più appassionati c’è anche chi ha storto il naso difronte a questa scelta. Magari i fedelissimi fan della rossa hanno temuto che la nuova moto elettrica targata Ducati con il tempo possa sostituire i modelli stradali e il loro amato desmo. Ma non è assolutamente così. Anzi, sono sicura che Ducati continuerà a portare avanti con convinzione e fermezza la sua tradizione motoristica, ma gettando un occhio al futuro. Magari introducendo un primo prototipo stradale completamente elettrico tra qualche anno, da affiancare alla Panigale V4 o alla nuova Superleggera. D’altronde con questo passo, il colosso di Borgo Panigale, lancia un messaggio molto importante di apertura al mondo dell’elettrico. Soprattutto se consideriamo che è uno dei brand più amati al mondo e uno dei costruttori più importanti nel motomondiale. Con il passaggio di consegne tra Energica, azienda modenese costruttrice attuale e prima in assoluto per la MotoE, e Ducati si dimostra ancora una volta come la Motor Valley sia un territorio all’avanguardia per innovazione e modernizzazione. All’apparenza può sembrare un vero e proprio salto nel buio, ma secondo me in Ducati hanno ponderato molto bene questa decisione, soprattutto pensando ad un investimento fatto in ottica futura. Considero inoltre tale azienda una realtà con le spalle molto larghe quando si tratta di innovazione, in quanto ha dimostrato, anche spesso negli ultimi anni, di essere di ispirazione per i suoi colleghi giapponesi che erano considerati inarrivabili nel campo della sperimentazione. Se sarà una scelta giusta solo il tempo c’è lo rivelerà. Ma di una cosa possiamo essere certi. Se un marchio come Ducati Motor Holding, decide di investire in una nuova era motoristica e aprire una sorta di nuovo ciclo, lo fa con la consapevolezza di arrivare e garantire livelli di qualità e performance molto alti. Non solo con il rombo del desmo, ma anche con il silenzioso sibilo dell’elettrico. 

Il test della MotoE prodotta da Energica Motor Company (Moto.it su YouTube)

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