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F1 – Azerbaijan, Perez raddoppia, podio per Leclerc. Quinto Sainz beffato da Alonso, decimo Tsunoda

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‘Checo’ Perez si conferma re dei circuiti cittadini ed è il primo a vincere per due volte il GP dell’Azerbaijan su Verstappen, secondo e penalizzato da una dubbia chiamata ai box della Red Bull. Ottimo terzo posto per Charles Leclerc, a lungo impegnato in una battaglia a distanza con Fernando Alonso, quarto ma in palla fino in fondo con un’Aston Martin comunque in difficoltà durante il fine settimana azero. Quinto Carlos Sainz, sorpreso da Alonso nella ripartenza dopo la Safety Car causata dall’incidente di Nyck de Vries, tutto sommato veloce sulla sua AlphaTauri ma troppo falloso a Baku. A punti Yuki Tsunoda, decimo, tredicesimo Kevin Magnussen su Haas, mentre è solo diciassettesimo Nico Hulkenberg. In grossa difficoltà le due Sauber, con Valtteri Bottas diciottesimo e ultimo, mentre il suo compagno Zhou Guanyu si è dovuto ritirare a metà gara per un problema sulla sua monoposto.

LA PARTENZA

Al via rimangono invariate le prime posizioni, buono spunto di Leclerc mentre Verstappen sa che non deve rischiare tutto al via, dato lo strapotere della sua auto. Si vede infatti al termine del primo giro, con l’olandese che si avvicina molto al monegasco senza l’ausilio del DRS. Nel primo giro Tsunoda ha perso ben due posizioni, scivolando al decimo posto, mentre il suo compagno di squadra de Vries ne ha guadagnata una. Al via dal replay offerto dalla regia internazionale si è visto il contatto nella pancia del gruppo tra Magnussen e Bottas.

PRIMO STINT

Alla fine del terzo giro, al primo tentativo sul lungo rettilineo di Baku con il DRS, Verstappen affonda su Leclerc che non può fare null’altro che accodarsi alla Red Bull numero uno e cercare di rimanerci incollata, guardandosi negli specchietti per difendersi da Perez. Il messicano alla prima staccata del sesto giro riesce a guadagnare la seconda posizione, mentre Leclerc può cominciare la sua vera gara, non potendo nulla contro le vetture anglo-austriache. Alla fine del sesto giro Bottas entra ai box per montare le gomme dure, mentre de Vries continua a recuperare posizioni, salendo al quindicesimo posto dietro Zhou. Tsunoda è il primo pilota AlphaTauri a rientrare per sostituire gli pneumatici medium con gli hard e nel mentre Leclerc viene informato via radio del pit stop anticipato di molti piloti a centro gruppo. Tra le scuderie big è la Mercedes a chiamare ai box Hamilton in conclusione del nono giro, rientrando così nel traffico. In testa Perez si avvicina molto a Verstappen, che rientra ai box, mentre de Vries va a muro nel secondo settore, con la direzione gara costretta a far entrare la Safety Car, che beffa quindi chi aveva fatto da poco la sosta, tra cui il campione olandese, con il suo team che poteva aspettare probabilmente qualche secondo prima di effettuare il cambio gomme con il suo numero uno. Red Bull richiama quindi Perez in pit lane, stessa cosa fa Ferrari con Leclerc e Sainz, con i meccanici in rosso costretti agli straordinari. Nel frangente delle soste, sospetto unsafe release per Perez, che uscendo dalla sua piazzola ha costretto Leclerc al bloccaggio mentre raggiungeva gli uomini di maranello. Il messicano mantiene così la testa della corsa, mentre il numero 16 Ferrari riesce così a guadagnare la posizione su Verstappen, cosa che non riesce al suo compagno di squadra. Gli unici a non sfruttare la Safety Car sono Ocon e Hulkenberg, partiti con gomme dure.

SECONDO STINT

Il giro quattordici è quello della bandiera verde, con Verstappen che subito recupera la posizione su Leclerc in curva tre, mentre in curva quattro Alonso beffa Sainz, impegnato a capire come attaccare il suo compagno di squadra. Dalla direzione gara arriva la notifica che non ci saranno azioni nei confronti del sospetto unsafe release in occasione della sosta ai box di Perez. La parte centrale della gara non offre molte emozioni, riservate ai muretti box con gli ingegneri alle prese con i calcoli per capire se le gomme dure possono permettergli di arrivare in fondo. Dal giro ventiquattro Hamilton comincia a mettere nel mirino Sainz, senza tuttavia riuscire a portare l’attacco. Al trentesimo giro Alonso comincia ad arrivare sotto il secondo e mezzo di distacco da Leclerc, mettendo a rischio il podio Ferrari, con il monegasco che nei giri successivi riesce tuttavia ad allontanare l’asturiano, alle prese con un crollo drastico delle temperature degli suoi pneumatici. Al giro trentasei Hamilton torna ad insidiare Sainz, mentre Zhou si ritira a suggellare il weekend difficile della Sauber, con Bottas diciottesimo e ultimo. Al giro quarantatrè Hamilton, che continua a faticare per superare Sainz, chiede al suo ingegnere di pista la possibilità di avere più potenza dalla sua power unit, mentre è appassionante la sfida a distanza tra Leclerc e Alonso, con il ferrarista che si è preso il giro più veloce momentaneo per soli tre millesimi sul due volte campione del mondo. Tsunoda si prende in pista l’undicesima posizione su Hulkenberg, che non ha ancora fatto il suo pit stop obbligatorio, così come Ocon, ancora nono: il giapponese è quindi virtualmente nei punti. Alonso al giro quarantotto strappa il best lap a Leclerc e sembra credere ancora al podio, mentre il monegasco fa subito siglare il miglior primo intertempo.

IL FINALE

Gli ultimi giri si riducono quindi ad una qualifica nella gara ad opera di Perez, Verstappen, Leclerc e Alonso, con l’asturiano che la spunta prima della zampata di Russell, rientrato al termine del suo giro quarantanove per montare le gomme soft e che riesce ad acciuffare il punto addizionale per il best lap all’ultimo giro di gara. Perez vince su Verstappen, terzo Leclerc con Alonso a un solo secondo. Quinto Sainz, tallonato da Hamilton che non riesce a superare il madrileno.

LA CLASSIFICA

Nella classifica iridata Verstappen rimane primo con soli sei punti di vantaggio su Perez. Terzo Alonso con 60 punti, quarto Hamilton con 48, quinto Sainz con 34, sesto Leclerc a quota 28. Decimo Hulkenberg con 6 punti, quarto Bottas con quattro, quindicesimo Zhou e sedicesimo Tsunoda, entrambi con due punti, diciottesimo Magnussen con un solo punticino. Ventesimo, ancora a zero, de Vries.

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