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Chiacchiere da Bar…bieri – Frizzi e lazzi o silenzio
Ieri, lunedì 21, all’indomani della doppietta Ferrari in Bahrain, ero irritato. Non per il lunedì in se, sia chiaro, c’era dell’altro che non mi andava giù. Domenica pomeriggio l’Italia si è risvegliata ferrarista, dopo due anni in cui guardare la Formula 1 era considerato dai più una perdita di tempo. Perché, vi chiederete, dal momento che la stagione 2021 è stata una delle più belle della storia? Semplice: la Ferrari non competeva per il titolo. Purtroppo la massa di “appassionati” del motorsport in Italia funziona così e non lo dico io. Lo dicono i dati di ascolto delle TV e le interazioni dei social. Se la macchina rossa vince, è cosa buona e giusta guardare dalla conferenza stampa del giovedì al processo al Gran Premio della domenica sera. Se non può lottare per la vittoria, beh… “Ah c’è la F1 questa domenica? Bah, io dico ancora te che ci guardi. Come fai a non addormentarti?”.
Sfido a non ritrovarvi, voi appassionati di ferro, in un quadretto del genere. Quindi lunedì era tutto un trionfo di rosso e cavallini rampanti, tutti grandissimi appassionati (ed esperti, sia chiaro, nell’epoca dell’onniscienza da social) del mondiale di Formula 1. Ed è anche chiaro che la Ferrari per molti ha già vinto il mondiale. Se non fosse così? Beh, la Formula 1 tornerebbe ad essere una merda e il buon Binotto, colui che fino ad ora ha centrato in pieno il progetto 2022, tornerebbe ad essere l’incompetente delle stagioni 2020 e 2021. Sarebbe questa la passione? Sarebbe questo il tifo? Non mi riconosco in questo modo di guardare lo sport più bello del mondo. La Formula 1 è bella perché è bella. I duelli non mancano da anni, le sfide sono appassionanti, il dualismo Hamilton-Verstappen ha incollato gli spettatori ai teleschermi più delle Olimpiadi. Di che cosa stiamo parlando? Uno sport non è bello solo se vince il nostro beniamino. Uno sport è bello sempre. Altrimenti non lamentatevi se vi chiamano ‘occasionali’, se ad ogni minimo cambio regolamentare non ci capite un’‘acca’ e se, a vedere quella sigla ‘MSC’ avete pensato ad un miracoloso risveglio di Michael Schumacher.
Bagnaia in piega al Mandalika Street Circuit (source: media.ducati.com)
Anche guardando alle due ruote la storia non cambia. Prevedo una traversata nel deserto, dopo la dipartita di Valentino Rossi dalla MotoGP, almeno fino all’arrivo del nuovo beniamino. Sarà Bagnaia? ‘Naaah, se mi dan quella Ducati faccio meglio di lui!’. Bastianini? ‘Mocchè, non vedi che è già arrivato fuori dai primi dieci?’ Allora Morbidelli! ‘Ma va là, è un fermo, nel 2020 è arrivato secondo solo perché non c’era Marquez, altrimenti…’ Vabbè, Marquez? E’ un fenomeno! ‘Ma allora sei scemo, non lo vedi che non sta in piedi?’. Ah beh ciò, chi aspettiamo? Non basterebbe gustarci il motociclismo, senza pensare al tifo? ‘Ma sa dit? E poi per chi ci accapigliamo? Ci vorrebbe un nuovo Valentino…’ Beh, lui adesso corre in macchina! La prima gara la farà ad Imola, corre nel GT World Challenge Europe, il campionato GT3 più bello del mondo! Tante macchine, gare endurance! ‘Endu.. che?’ Endurance! Gare di durata, tre ore, sei ore, ventiquattr’ore! Sono bellissime! ‘Ma sa sit mat? Stare sul divano un giorno per vedere una gara? Io devo vivere, andare al mare, andare a ballare!’ . E poi li vedi, mentre tu ti passi la tua giornata con un occhio allo streaming della 24 Ore di Spa o di Le Mans, a commentare su Facebook la politica estera di Putin e Biden…
Una ventata di nostalgia con il commento al GP del Bahrain 2022 di Gianfranco Mazzoni (YouTube – Antonino Ghes; compyright to the owners)
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