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F1 – Gp del Messico: Verstappen sempre in testa, costanti le Ferrari e Gasly

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Si spengono le luci, si staccano le frizioni e Verstappen conquista subito la prima posizione con uno scatto monumentale andando ad aggredire le Mercedes dove non se lo aspettano, cioè all’esterno della prima curva; Hamilton rimane a guardare mentre Bottas, dopo -non- aver chiuso la porta all’olandese della Red Bull riesce a fare di peggio finendo in testa coda e allo stesso tempo nelle parti basse del gruppo, ma questa volta la colpa non è del finlandese toccato da dietro dall’accorrente Ricciardo. Tsunoda e Schumacher, due dei gioielli più promettenti di questo 2021 finiscono la loro gara in un primo giro che richiede quindi l’intervento della safety car. 

A bocce ferme ci troviamo con Bottas e Ricciardo a chiudere la classifica, Verstappen tallonato da Hamilton, Gasly quarto con le Ferrari quinta e settima. E al sesto posto? Incredibile ma vero Antonio Giovinazzi che dimostra ancora una volta il proprio talento nell’uscire a testa alta da situazioni intricate andando ad incrementare il proprio già considerevole score alla voce di “posizioni conquistate al via”.

La Safety Car rientra al quarto giro, al quinto Sainz compie un sorpasso semplice ma spettacolare su Giovinazzi che ora dovrà vedersela con macchine più alla sua portata come l’Aston Martin di Vettel. Non solo Giovinazzi per l’Alfa però oggi, anche Raikkonen si ritrova nei primi giri a lottare per la zona punti, e mentre davanti la forza e la motivazione di Verstappen non sembrano superabili dalle abilità di un Hamilton sempre più opaco, Leclerc non riesce ad avere un ritmo superiore a quello di Gasly, e tantomeno Sainz sembra poter farci qualcosa.

Tra i primi a rientrare troviamo proprio Giovinazzi al 17° giro, ma da subito sembra una scelta ponderata da chi non sa cosa fare trovandosi per una volta in una posizione da difendere: Antonio rientra in pista in fondo al gruppo con gomme fresche e Bottas e Ricciardo a rallentarlo. Davanti Verstappen prende il largo portandosi a quasi 10 secondi su Hamilton che rientra al 30° giro nel cercare di dare una svolta alla gara riuscendoci: al primo giro veloce sulle dure rifila due secondi sia a Verstappen che Perez: l’olandese rientra subito, strategia diversa per il compagno di squadra che si ritrova primo con il pubblico in visibilio per una decina di giri.

Al 46° giro si chiude il valzer dei pit stop: quasi tutti hanno montato delle dure per arrivare fino in fondo. La gara prosegue con Verstappen che continua a ribadire chi è il più veloce distaccando sempre più un Hamilton che ora deve guardarsi alle spalle: Perez sta riducendo il distacco e manderebbe in delirio i 140.000 messicani accorsi qui oggi se riuscisse a superare il 7 volte campione del mondo.

Le solite ipocrisie Ferrari. Mentre davanti la gara risulta statica a parte la rincorsa di Perez, qualcosa di interessante sembra potersi vedere tra Sainz e Leclerc: lo spagnolo corre più veloce di un compagno di squadra con momentanei problemi di graining che però lo precede. Ci si potrebbe aspettare un piccolo duello in punta di fioretto mentre viene subito richiesto al monegasco di lasciare passare il compagno, e fin qui niente di male anche se i più puri potrebbero storcere il naso. Sainz comincia a macinare tempi interessanti riducendo giro dopo giro il distacco da Gasly che è sempre quarto ma la distanza tra i due è ancora tanta e il tempo a disposizione sempre meno. A due giri dalla fine l’esito della gara è ormai certo e fatto il lavoro di traino a Sainz viene richiesto di retrocedere e far passare Leclerc; e qui ci si chiede come si può creare una vera gerarchia se ai piloti non è concesso di guadagnarsi quanto fatto nemmeno in momenti asettici come quello di quel momento?

Alla bandiera a scacchi è Verstappen il primo a tagliare la linea del traguardo vincendo così questa seconda tappa americana di Formula 1 e portandosi avanti di 19 punti rispetto ad Hamilton a quattro gare dalla conclusione del mondiale. Hamilton che da subito da dovuto fare oggi a meno del proprio scudiero finito in testa coda al primo giro, dovendosi poi difendere fino all’ultimo secondo da un Perez gasato dal pubblico di casa

Ai piedi del podio nell’ordine Gasly, Leclerc e Sainz; Tsunoda, unico rappresentante della Motor Valley a rimanere fuori da questa prestigiosa classifica non ha invece avuto nemmeno la possibilità di provarci ma presto, considerata la sua crescita in questi ultimi gp, avrà un’altra possibilità per dimostrare che i talent scout della casa faentina ci hanno visto giusto anche questa volta. 

Nella corsa costruttori importante passo avanti della Ferrari sulla McLaren, mentre la RedBull si porta ad un solo punto dalla Mercedes. Punti importanti anche per Alpha Tauri (nella rincorsa alla Alpine) e Alfa Romeo (con prestazioni così la Williams non è poi così lontana).

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