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Formula 1 – GP dell’Arabia Saudita, Verstappen sovrano d’Arabia, secondo Leclerc

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Uno a uno, palla al centro. Il secondo GP dell’Arabia Saudita va nella bacheca di Max Verstappen al termine di una gara poco entusiasmante, se non fosse stato per il doppio ritiro di Alonso e Ricciardo che ha causato una virtual safety car a poco più di dieci giri dal termine. L’agonismo, che ha latitato per i primi quaranta giri, ha fatto capolino al Corniche Street Circuit al restart dalla neutralizzazione, con Verstappen che ha avuto ragione dell’alfiere monegasco della rossa, aiutato anche dalle bandiere gialle esposte a causa del contatto a tre giri dal termine tra i doppiandi Albon e Stroll. Buon terzo posto per Carlos Sainz Jr, solo quarto il primo poleman messicano della storia, Checo Perez.

La partenza. Al via Perez è abile a mantenere la prima posizione su Leclerc, mentre Verstappen riesce a sopravanzare all’esterno Sainz sfruttando la piega favorevole della seconda curva. Nelle posizioni di vertice la gara rimane lineare fino al primo pit stop, mentre sono le Alpine a dare spettacolo nella lotta per il sesto e settimo posto, provocando un mezzo infarto al muretto al team principal della scuderia francese Otmar Szafnauer.

Primo stint. Al giro 16 la Ferrari tenta l’undercut su Perez programmando il pit stop. Nel mentre, Latifi rinnova la sua nomea di uomo più decisivo del mondiale, schiantandosi in uscita dell’ultima curva e provocando l’unica safety car della corsa. Gli strateghi dei box dei top team decidono per far entrare i piloti sotto regime di neutralizzazione, con Leclerc che riesce a guadagnare la posizione sul messicano della Red Bull, che perde la posizione anche su Max Verstappen. Doppio giallo in questo frangente: dapprima per il sospetto unsafe release ai box di Verstappen ai danni di Sainz. Lo stesso spagnolo reclama la posizione al rientro in pista su Perez, avendo il numero 55 Ferrari attraversato la linea di uscita pit lane prima di Perez, che avrebbe dovuto lasciargli la posizione. La Red Bull comanderà poi al suo pilota di cedere la posizione in favore di Sainz, non dando l’opportunità al figlio d’arte di attaccare Verstappen.

Secondo stint. Nella seconda parte di gara le prime quattro posizioni rimangono cristallizzate, con le uniche battaglie che si verificano a centro gruppo. Tra il giro 38 e il giro 40 l’episodio che movimenta una corsa fin qui avara di emozioni: a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, Alonso e Ricciardo accusano problemi alle loro vetture, che abbandonano nella corsia di ingresso box, costringendo la direzione gara a decretare la virtual safety car e la chiusura della pit lane, impedendo così le soste. Vittima di questa situazione un irriconoscibile Lewis Hamilton, con l’ormai non più   infallibile muretto Mercedes colpevole di aver ritardato l’indicazione del rientro ai box al suo pilota di punta. Il panzer tedesco, oramai senza panze data la fisionomia della vettura 2022, sembra essersi definitivamente inceppato.

Il finale. La virtual safety car consente a Verstappen di guadagnare una manciata di decimi su Leclerc leader della corsa. Gli ultimi giri sono entusiasmanti, con sorpassi e controsorpassi tra i due. Un contatto di gara tra Albon e Stroll a due tornate dal termine costringe i commissari ad esporre le bandiere gialle nelle prime curve, impedendo così a Leclerc di attaccare Verstappen nel settore uno. Il toro olandese conquista così la prima vittoria da campione del mondo in carica, secondo Leclerc leader del campionato, terzo Sainz. Buona gara dell’AlphaTauri, privata già prima del semaforo verde di Yuki Tsunoda. Il giapponese ha accusato un guaio alla sua AT03 durante il giro di schieramento in griglia di partenza. A tenere alto l’onore della seconda squadra della Motor Valley ci ha pensato Gasly, ottavo al traguardo.

Le classifiche. Leclerc tiene saldo il comando della graduatoria piloti con 45 punti, secondo Sainz con 33 punti, terzo Verstappen a quota 25. La classifica costruttori vede la Ferrari in testa con 78 punti, seconda un’opaca Mercedes a quota 38, insidiata a una sola lunghezza dalla Red Bull. Prossimo appuntamento domenica 10 aprile con il ritorno del GP d’Australia, nel rinnovato circuito di Albert Park. 

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