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Carspillar – Ferrari BR20: in nome del V12
Ieri ed oggi
Cosa fare da un modello appena uscito di produzione? In Ferrari si sono dati rapidamente una risposta: una splendida “one off” o, come dicevano i nostri nonni, una fuoriserie. La neo-pensionata risponde al nome di GTC4Lusso, l’evoluzione della FF uscita di produzione lo scorso anno ad un lustro dalla presentazione. La fuoriserie è invece figlia della richiesta di un facoltoso cliente che ha commissionato alla casa del cavallino una vettura “su misura” che reinterpretasse in chiave attuale le linee di una gran turismo a motore anteriore di oltre mezzo secolo fa. Ed a Maranello si è agito proprio come oltre mezzo secolo fa: rivestendo una meccanica collaudata con un abito del tutto nuovo. Così è nata la Ferrari BR20.
Nessuna scheda tecnica
Come di consueto per le sue “one-off” la Ferrari non ha emesso alcuna dichiarazione ufficiale in merito alla meccanica, ma derivando dalla GT4Lusso la BR20 dovrebbe riprenderne le specifiche tecniche. Il “cuore” della vettura è l’ “F140 ED”, ovvero un V12 a 65° di cilindrata 6.262 cc capace di scatenare 690 CV a 8.000 giri/min grazie ad un rapporto di compressione di 13,5:1 ed una coppia massima di 697 Nm a 5.750 giri/min. La trasmissione è assicurata dal sistema di trazione integrale permanente 4RM Evo sviluppato dalla stessa Ferrari, mentre il cambio a sette rapporti è sequenziale semiautomatico comandato elettronicamente. Da segnalare anche il sistema integrato a quattro ruote sterzanti “4RM-S”, le sospensioni magnetoreologiche a controllo elettronico e l’impianto frenante con dischi carboceramici Brembo sulle quattro ruote. Le prestazioni sono ovviamente in linea con il contenuto tecnico: bastano 3,4 secondi per l’accelerazione da 0 a 100 km/h, mentre la velocità massima si attesta a 335 km/h.
Incrocio di archi
La carrozzeria definita dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni è una due porte “fastback” che richiama le linee di antenate come la 410 SA o la 500 Superfast. L’imperativo degli stilisti era ritrovare l’anima delle coupè anni Cinquanta-Sessanta senza nostalgie ed il risultato finale è quello di una sportiva che racchiude un’eleganza fuori dal tempo. Come? Prima di tutto con una lunghezza maggiorata di 70 millimetri al posteriore rispetto alla vettura da cui deriva (ora arriva a 4929). Il tema alla base del disegno complessivo della BR20 è quello degli archi rampanti (flying buttress) che ha caratterizzato alcune tra le più belle gran turismo nate a Maranello, ovviamente rivisto in chiave 2021. Anche la scelta cromatica strizza l’occhio la passato: sul grigio metallizzato della carrozzeria spicca infatti il tetto verniciato in nero. Uno stratagemma visivo basato sull’effetto bicolore che alleggerisce l’abitacolo e sembra accompagnare il flusso dell’aria unendo il parabrezza al lunotto, sollevato rispetto al portellone.
Da capo a coda
L’anteriore è dominato da un’ ampia calandra, la cui tridimensionalità è esaltata dal vistoso motivo a stecche orizzontali. Del tutto originale è l’elemento in carbonio posizionato al di sopra della calandra stessa, mentre il dinamismo dell’avantreno è assicurato dai doppi inserti cromati ai lati. Nuovi sono anche i gruppi ottici, ribassati e caratterizzati dalle sottili luci diurne. Il retrotreno riprende lo schema degli archi rampanti con la fascia nera che, sotto lo spoiler, dissimula la presenza di un generoso canale aerodinamico scavato per generare carico al posteriore. Immediatamente visibili risultano anche le due coppie di doppi scarichi, posti inferiormente all’interno di un estrattore dotato di flap attivi. Il loro disegno, realizzato specificamente per la BR20, è ripreso anche nella forma della fanaleria.
Interni ricercati e unicità nei dettagli
L’abitacolo della BR20 è il risultato di una profonda trasformazione rispetto alla vettura da cui deriva: ora è biposto e non ha alcuna divisione al suo interno. L’unico volume così ricavato dona leggerezza e spazio maggiori rispetto alla GTC4Lusso. Straordinaria la cura dei particolari, ad iniziare dai sedili rivestiti in pelle Heritage Testa di Moro con impunture argentate a croce. Abbinandosi alla fibra di carbonio ed ai rivestimenti in legno di rovere, le due tonalità di marrone scelte generano un ambiente dall’aspetto ricercato e lussuoso ma senza ostentazioni. Ad arricchire la sensazione sono in particolare i numerosi inserti in legno, le maniglie interne, la panchetta posteriore ed il pianale reclinabile che ricopre il generoso vano di carico.
Unica anche nei particolari
I dettagli che sottolineano l’esclusività della vettura non si fermano agli interni. Impossibile non citare i cerchi da 20” arricchiti da finiture diamantate tono su tono realizzati specificamente o numerosi componenti in fibra di carbonio. Tra essi spiccano i copribrancardi che riprendendo ed evidenziando gli sfoghi anteriori dei passaruota donano dinamismo e alla fiancata. Ma forse il particolare più unico della BR20 è il suo prezzo: si parla di una cifra tra i due ed i quattro milioni. Di sicuro è così unico che non è nemmeno dato conoscerlo con precisione. Come quello di ogni sogno, specie se nato nella Motor Valley.
Il video ufficiale della GTC4Lusso. Su questa meccanica nasce la BR20 (Ferrari su YouTube)
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