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Ferrari F8 Tributo
• 0-100 km/h: 2,9”
• 0-200 km/h: 7,8”
• Velocità massima: 340 km/h
La nuova di casa Ferrari – in vendita da settembre al costo di 236mila euro – è l’ultima supercar prodotta con motore termico. In un futuro prossimo il prodigioso V8 – vincitore per la quarta volta del titolo di “Engine of the Year” (2016-2019) – sarà destinato a scomparire. Il nome “Tributo” è tutto un programma e nasce proprio da questo.
A Breve tutte le Ferrari saranno elettrificate e, questo straordinario motore, resterà solo un magnifico ricordo parcheggiato nel garage di qualche facoltoso appassionato.
Nella F8 Tributo sono presenti vari richiami alla storica Ferrari F40, ultima supersportiva prima della scomparsa del grande Enzo Ferrari: le “branchie” nel lunotto posteriore – di un materiale leggero chiamato Lexan – favoriscono lo smaltimento del calore prodotto dal motore; le aperture nelle fiancate aiutano a farlo respirare; i caratteristici doppi gruppi ottici posteriori tornano a far parte del retro della vettura.
Specifiche tecniche. L’erede della 488 GTB si distingue per i 50 cv in più e i 40 kg in meno. Il 3.9 litri V8 bi-turbo sviluppa 720 cavalli e una coppia di 770 Nm. È alloggiato in posizione centrale per un maggior bilanciamento dei pesi del veicolo. La Rossa pesa poco più di un’utilitaria: solo 1330 kg (optional carbonio).
Le linee dell’automobile sono state riviste. Frontale aggiornato e spoiler posteriore maggiorato (in carbonio verniciato). Con questo esemplare, gli ingegneri Ferrari sono stati autori di un miglioramento del 10% in termini di efficienza aerodinamica, riducendo la resistenza all’aria della carrozzeria. Il mezzo è stato dotato dell’innovativo condotto S-Duct (di derivazione Formula 1), un sistema utile a gestire la fluidodinamica nel frontale, che promette all’auto più stabilità e maggior precisione nell’inserimento in curva. Questo è composto da un alettone che consente un potenziamento del 15% del carico dell’aria sulla parte anteriore.
Interni. Da un primo sguardo all’abitacolo è possibile notare come l’idea degli interni sia sostanzialmente rimasta la stessa della 488 GTB. Anche l’impostazione degli strumenti resta simile, ma esordisce HMI (Human Machine Interface), interfaccia che facilita l’interazione con la vettura.
La plancia è in carbonio rivestito di alcantara, le bocchette dell’aria ricordano i motori a reazione degli aerei, nel volante – poco più piccolo ed ergonomico rispetto alla precedente 488 – sono presenti vari pulsanti (anche troppi) ed appare l’inevitabile selettore di modalità di guida. Comandi del cambio e launch control sono uniti nel tipico “bridge”, un tunnel centrale situato tra i sedili. Infine, al costo di 3.294 euro è possibile installare il “passenger display”, uno schermo touch da 7” che permette di condividere le principali informazioni della macchina al passeggero.
Sistemi elettronici. Per rendere fruibile la grande potenza e il reale rendimento dell’automobile – oltre ai principali controlli di trazione e stabilità – essa è dotata di SSC. Side Slip angle Control è un sistema adibito all’analisi dell’assetto del mezzo che, confrontato ai valori ideali di riferimento, ha lo scopo di perfezionare la gestione e la distribuzione della coppia motore.
La novità di maggior rilievo è relativa all’introduzione di un FDE+ (Ferrari Dynamic Enhancer Plus) ulteriormente evoluto. Questo impianto si occupa del controllo di dinamica laterale, operando sulla percorrenza e sull’uscita in curva. In quest’ultima versione corregge l’azione anche in casi estremi di bassa aderenza e con il selettore di guida in modalità Race. Il tutto viene concretamente tradotto nella possibilità di dare tanto gas in uscita di curva senza bruschi interventi per la gestione del veicolo.
Quest’alleanza di cervelli elettronici permette quindi al conducente di sentirsi un pilota anche se l’esperienza non è delle migliori.
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