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Finali scudetto: la Effe trionfa in gara 1!
Sotto gli occhi di oltre 2’000 spettatori, l’Aquila impone l’ormai consueta “tassa” del “Gianni Falchi” anche alla sorprendente ParmaClima travolgendo i ducali per 14 a 1 nella prima tappa di quest’ultima volata verso lo scudetto 2018.
Ora testa a gara 2 che, maltempo permettendo, si disputerà stasera alle ore 20:30 sempre fra le mura amiche dell’impianto bolognese per poi spostare la serie allo stadio “Cavalli” di Parma.
La partita. Spinta dal pubblico delle grandi occasioni, la Fortitudo parte subito all’assalto della trincea parmense e sblocca immediatamente l’incontro al primo attacco. Doppio in piedi di Flores, base intenzionale a Marval e legnata laterale di “Peppe” Mazzanti per l’uno a zero biancoblù.
Nel 2° gioco, Vaglio conquista la prima per ball mentre Beau Maggi spara fuori dal campo un lancio del sempre più incerto partente Michele Pomponi. 3 a 0. Nell’inning successivo, gli ospiti giustificano la loro presenza alla finalissima accorciando le distanze: singolo di Paolini, valida di Deotto e mazzata di Koutsoyanopulos che riporta a casa base il giovane 36 in livrea bianco verde. 3 a 1.
Al cambio di campo, l’Unipolsai non si scompone e scava nuovamente il solco. Anzi, per la verità fa tutto o quasi il pitcher parmense Pomponi. Base per ball a Mazzanti, idem per Gilmer Lampe e stesso discorso per Beau Maggi. Con due eliminati ma tutti i sacchetti occupati, Pomponi concede a Nosti l’ennesima base per ball che si traduce automaticamente nell’avanzamento forzato di tutti i corridori e – di conseguenza – nel 4 a 1 firmato da “Peppe” Mazzanti.
Non è finita, perché con Moesquit nel box di battuta, è il momento anche di un “wild pitch” che invoglia l’altro “orange” Gilmer Lampe a scappare sano e salvo sino a casa base, chiudendo il 3° attacco sul punteggio di 5 a 1.
Nel 4° inning, tutti in piedi perché arriva il classico home run da urlo di Osman Marval (l’11esimo stagionale!). Applausi e tabellone ormai saldo sul 6 a 1.
Con la partita abbondantemente compromessa, il manager Gianguido Poma opta per un cambio sulla collinetta di lancio. Fuori un sommesso Pomponi, dentro Josè Escalona. Il neo entrato, se non altro, ha il merito di raffreddare le bocche da fuoco bolognesi e di non concedere più punti per un paio di riprese.
Al 7° inning però, gli artigli dell’Aquila tritano definitivamente la compagine ducale. Con Garcia in seconda e Vaglio in prima, Moesquit scaraventa la pallina fra i meandri della parte occidentale del diamante regalando ai due sopra un punto a testa. Fortitudo 8, Parma 1. Subito dopo, ad una manciata di minuti dalla mezzanotte, Marval gira la mazza ed impacchetta il suo secondo fuoricampo di serata con una legnata che si perde chissà dove oltre le recinzioni. Il “Falchi” torna ad esultare per questi tre punti che valgono il pesante e soprattutto irrecuperabile passivo di 11 a 1. In altri contesti, si sarebbe chiuso il discorso per “manifesta superiorità”, ma nei playoff la musica è diversa e si deve giocare sino all’ultimo inning con effetti assai fuori luogo per una finale. Senza più lanciatori da sacrificare e nulla da voler recuperare, Parma improvvisa diversi giocatori sulla collinetta di lancio. Tra un pallina rasoterra ed una alta due metri, Agretti va in prima per ball, Nosti colpisce un doppio e Dobboletta alza la volata di sacrificio per il compagno: 12 a 1. Copione simile un minuto più tardi: base per ball sia a Flores che a Marval; volata di sacrificio di Grimaudo e Nosti che segna il 13 a 1.
All’imbrunire dell’incontro, arriva anche il “forzato” di Flores dopo l’ennesima base per ball regalata all’attacco biancoblù per il 14 a 1 definitivo.
Non si poteva partire meglio: avanti così, verso l’undicesimo scudetto a tinte biancoblù!
Foto di Lorenzo Bellocchio
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