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Formula 1 – 26 anni fa, l’addio ad Ayrton Senna

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Primo maggio 1994, Gran Premio di San Marino: Ayrton Senna, dopo aver conquistato la pole position il giorno prima, conduce la gara davanti a Michael Schumacher. La gara è agli inizi, siamo al 7° giro ed il brasiliano, tre volte campione del mondo, non riesce a controllare la propria monoposto alla curva veloce del Tamburello a causa di un problema allo sterzo della propria Williams; imbocca la via di fuga andando infine a rovinare ad altissima velocità contro le protezioni a lato della pista. L’impatto è violentissimo, Senna ha meno di una manciata di secondi per accorgersi che la propria monoposto non risponde più alle sollecitazioni dello sterzo e frenare. Il pilota brasiliano resisterà, grazie agli sforzi dei medici dell’Ospedale Maggiore di Bologna, per più di quattro ore, spirando solo alle 18.40, all’età di 34 anni.

Il destino di Ayrton, quel giorno, si lega per sempre alla terra emiliana, Emilia che lo avrebbe preferito abbracciare come proprio pilota piuttosto che piangerne la scomparsa, diversi i corteggiamenti da parte della Ferrari al campione brasiliano. Destino, quello del brasiliano, che si legherà indissolubilmente anche a quello quello di Roland Ratzenberger, pilota della Simtek, morto solo un giorno prima durante le qualifiche sammarinesi in quello che verrà ricordato come “l’ultimo weekend nero della Formula 1”. La morte dell’austriaco aveva inciso fortemente sullo stato d’animo di Ayrton, che decise così di correre, quel maledetto 1° maggio 1994, con una bandiera austriaca nell’abitacolo, per riservarsi l’occasione sventolarla in caso di vittoria. 

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