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Una gara da Mito: GP del Bahrain 2010, l’illusione del mattino
Un celebre modo di dire recita che “il buongiorno si vede dal mattino”. Questo è verissimo, ma è altrettanto vero che ad un bel mattino corrisponda realmente un buon giorno. Facciamo un passo indietro al 2010, al GP del Bahrain, primo appuntamento del Campionato Mondiale di Formula 1 di quell’anno.
Febbre spagnola
In Italia quell’anno arrivò la spagnola. Non propriamente quella febbre, ma la spasmodica attesa dettata dall’arrivo della nuova prima guida in casa Ferrari. Si trattava di Fernando Alonso, due volte campione del mondo nonché uno dei quattro piloti che sono riusciti a battere Michael Schumacher nella lotta per il titolo. Gli altri? Semplice: Damon Hill, Jacques Villeneuve e Mika Hakkinen. La scuderia di Maranello veniva da un anno disastroso, con una sola vittoria conquistata non si sa ben perché, se si guarda l’andamento della stagione, da Kimi Raikkonen a Spa. L’iride non mancava da tanto ma la fresca scorpacciata di successi degli anni 2000 faceva venire sempre più appetito ai tifosi della rossa. In realtà sarebbero arrivati anni di carestie e delusioni, ma questo non era immaginabile.
Il campione “per caso”
Quel 14 marzo 2010 fu anche la prima gara da campione del mondo di Jenson Button. Il britannico sembrava essere l’eterna promessa mai espressa della Formula 1, fino a quando si trovò incredibilmente nel posto giusto al momento giusto, nonostante le premesse. Pilota Honda da anni, a fine 2008 si trovò insieme a Rubens Barrichello in un team in smobilitazione, data la scelta repentina della Casa giapponese di disimpegnarsi dalla massima formula a causa della crisi economica. Ross Brawn, direttore tecnico del team, credette fortemente nel suo progetto, consapevole di aver creato un’auto che sfruttava al meglio alcune aree grigie del nuovo regolamento 2009. Nacque così la Brawn GP, una cenerentola durata un anno che vinse tutto. Nel 2010 Button venne finalmente chiamato da un top team, la McLaren, che lo scelse per affiancare Lewis Hamilton. Gli ultimi due campioni insieme, una coppia tutta inglese creata per riportare la scuderia di Woking in auge dopo un 2009 dimenticabile.
Il ritorno del Kaiser
In Bahrain ci fu anche un ritorno eccellente e inaspettato. Quello di Michael Schumacher, al rientro dopo l’addio scopertosi poi temporaneo al Circus e lo stop durato tre anni. Fu un ritorno che fece discutere, visto anche il rifiuto di tornare a vestirsi con le effigi del cavallino rampante dopo l’incidente di Felipe Massa nel 2009. Infatti il Kaiser tornò “alle origini” della sua carriera andando ad affiancare Nico Rosberg nella nuova Mercedes GP, nata dall’acquisto di Daimler della Brawn GP campione in carica. Per tanti tifosi Ferrari fu un tradimento alla scuderia e a Luca Cordero di Montezemolo, che pochi mesi prima propose al sette volte campione il ritorno alle corse.
La gara
Di carne al fuoco in quel 2010 ce ne fu tanta, per non contare anche una Red Bull Racing che nel 2009 uscì dall’anonimato dei primi anni rivelando a tutti le potenzialità della struttura diretta da Christian Horner, coadiuvato dalla mente tecnica di Adrian Newey. La prima pole position dell’anno fu conquistata proprio da Sebastian Vettel, giovane tedesco che fu il primo antagonista delle due Brawn nella stagione passata. In seconda posizione la F1 ritrovò un rientrante Felipe Massa, reduce dal botto dell’Hungaroring che lo estromise dalla stagione 2019. Terzo Alonso al suo primo weekend a tinte rosse, poi Hamilton, Rosberg e la seconda RBR di Webber. Solo settimo Schumacher, ottavo Button. Al via Vettel mantenne il primato mentre Alonso sopravanzò Massa, imitato più indietro da Rosberg abile a guadagnare la posizione su Hamilton. Dopo il primo pit-stop il pilota di Stevenage riprese però la posizione sul tedesco, tornando quarto. La gara fu avara di emozioni, fino al 34esimo giro, quando Vettel accusò un calo di potenza, cedendo la testa della corsa ad Alonso e scivolando al quarto posto, riuscendo però a resistere ai tentativi di Rosberg nei momenti finali della gara. Le Ferrari tornarono a conquistare l’1-2 che mancava dal GP di Francia 2008, mentre Fernando Alonso tornò alla vittoria. L’ultima fu in Giappone, al Fuji, nel 2008. Le premesse erano ottime, l’asturiano fece come Kimi Raikkonen nel 2007: vittoria alla prima gara, che poi si tradusse nel successo iridato. Tutto l’ambiente Ferrari sperò fosse l’alba di un’era di trionfi. Si rivelò l’alba di un’era di tonfi.
Una sintesi del GP del Bahrain 2010 (YouTube – Tom Chorley, copyright to the owners)
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