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Formula 1 – Gp d’Italia – Nel cielo di Monza sventola il tricolore

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Chi lo avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai detto che l’incidente di Leclerc potesse scatenare una serie di reazioni a catena capaci di portare lassù, sul gradino più alto del podio, una macchina italiana. Le frecce tricolori volteggiano nel cielo ed i meccanici dell’Alpha Tauri cantano a squarciagola l’inno di Mameli mentre una coltre di coriandoli tricolore li avvolge. Quello che si preannunciava l’ennesimo dramma stagionale si è trasformato in una piccola rivincita per il tifo italiano e più nello specifico emiliano.

La gara. Al pronti via parte bene Hamilton, che apre la strada a Sainz, mentre Bottas sembra aver alzato il piede dall’acelleratore qualche secondo dopo di troppo. Il Finlandese viene sfilato dalla Meclaren del futuro pilota Ferrari, ma non solo: anche Norris e Perez riescono ad avere la meglio sul pilota Mercedes per il quale si teme una microforatura nelle fasi più concitate della partenza. Nel momento peggiore per Bottas non riesce ad approfittarne a sorpresa Verstappen la cui RedBull sta facendo una fatica tremenda nel weekend italiano. 

Sei giri per uno, ventitré per l’altro. La giornata della Ferrari si può riassumere così, tra la monoposto di Vettel che perde pezzi al sesto giro: il pilota tedesco è costretto al ritiro per un problema al freno posteriore sinistro, e quella di Leclerc che invece perde aderenza, e qui il monegasco ci mette del suo, durante il ventitreesimo giro. Ma facciamo un passo indietro, la Haas di Magnussen ha un problema di motore, il danese è costretto a parcheggiare la monoposto a lato della pista nei pressi dell’entrata della corsia dei box. I giudici di gara decidono che è momento di Safetycar, la fila indiana di piloti arriva all’imbocco della pitlane ma solo Hamilton e Giovinazzi “ne approfittano” ma vengono male informati: la pit non era accessibile proprio per il fatto che la rimozione della monoposto di Magnussen potesse in qualche modo essere un pericolo. Risultato? Entrambi penalizzati di uno stop-go ai box, circa 35 secondi totali di penalità.

Il finale. La gara riparte, le gerarchie sono completamente rivoluzionate. Leclerc infila Raikkonen e Giovinazzi come se stesse driblando due avversari a calcio, e sull’onda dell’entusiasmo finirà ai 220km/h contro le barriere protettive; un urto incredibile che però non porta conseguenze al pilota monegasco. La gara viene fermata, Gasly parte davanti a tutti, dietro di lui Sainz, Bottas non fa paura, Verstappen si ritira ed Hamilton è troppo lontano. Così si materializza il sogno: l’Alpha Tauri torna ad alzare la coppa più importante, proprio qui a Monza, 12 anni dopo quel successo che aprì definitivamente la carriera a Vettel. Sainz ci prova in tutti i modi ma chiude sconsolato secondo, terzo Stroll. Le frecce tricolori passano in rassegna sopra il podio dei piloti e per una volta in questo 2020 i tifosi italiani possono esultare.

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