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Formula 1 – Gp del Belgio: la prima di Leclerc è dedicata ad Anthoine Hubert
“The show must go on”. La Formula 1 è uno dei più grandi eventi sportivi al mondo, ogni Gran Premio incolla allo schermo centinaia di milioni di appassionati e non può fermarsi di fronte alla prematura scomparsa di un ragazzo. Anthonie Hubert era un pilota di Formula 2, tra i più forti del campionato, ma fuori dalla sua monoposto era, a detta di chi lo ha conosciuto, il ragazzo più normale e riservato che ci fosse in quell’ambiente. Correre oggi è si stata una scelta obbligata ma forse anche un buon modo per onorarlo: prima della partenza, i pensieri di persone sparse per tutta la circonferenza del globo erano rivolti a lui.
Sono le 15 passate, l’atmosfera di commerazione lascia il posto a nervi tesi ed al tifo. I semafori si spengono, Leclerc ed Hamilton interpretano meglio la partenza, l’inglese in entrata alla prima curva riesce ad infilare Vettel, accompagnandolo sull’asfalto fuori dal cordolo in uscita, il Tedesco non si fa impaurire, rientra in pista e riesce a recuperare la posizione. Verstappen, come ormai ci ha abituato, stecca anche questa partenza e viene risucchiato dal gruppo, al tornante è schiacciato tra le altre vetture, Raikkonen si trova davanti sulla scia dell’Olandese e viene centrato in pieno, la sua vettura viene sbalzata in aria, riatterra ed è miracolosamente in grado di proseguire dopo una rapida sostituzione del musetto; Verstappen invece ha accusato problemi allo sterzo e va a finire la sua gara sui muretti esterni del circuito. Non è passato un giro e la safety car è già in pista per garantire la rimozione in sicurezza della Red Bull di Verstappen, e ci rimarrà per altri tre giri.
Curiosità divertente: nessuno è riuscito a completare un giro lanciato, tranne Raikkonen che ha dovuto recuperare i chilometri perduti tra l’entrata ai box e la sostituzione del musetto: il giro più veloce di questo inizio di gran Premio viene assegnato quindi a lui, nel giro in cui cerca di rientrare nel gruppo dietro la safety car. I primi giri scorrono senza grosse emozioni, Leclerc riesce a staccare di qualche secondo agli avversari, Vettel ed Hamilton sono vicini ma non si disturbano in questa fase della gara. Le vetture cominciano a rientrare ai box per i cambi di gomme al 14° giro, il primo a rientrare tra le vetture in testa è Vettel (2°): mossa azzardata da parte dalla Ferrari che probabilmente cerca di anticipare le mosse della Mercedes ma che mette in pericolo le prestazioni del Tedesco nella seconda parte di gara. Tra il 22° ed il 24° giro è il turno anche di Leclerc, Bottas ed Hamilton, tutti montano delle medie: intanto al comando passa Vettel che con gomma nuova letteralmente vola sull’asfalto di questo uggioso pomeriggio Belga. Bastano però pochi giri per capire che la strategia Ferrari per Vettel, basata su supposizioni, è disastrosa: 28 giro, Leclerc ha già recuperato i 7 secondi che lo dividevano dal pilota Tedesco che con grande fair play e su richiesta del muretto del cavallino, lascia passare l’arrembante Monegasco. Vettel ha però deciso che oggi, sul gradino più alto del podio deve andarci una rossa, Hamilton ormai alle sue spalle dovrà lottare per tre giri prima di riuscire a superarlo, perdendo diversi secondi nei confronti di Leclerc, secondi che risulteranno poi fondamentali nel finale.
L’unica mossa che potrebbe garantire a Vettel un finale meno disgraziato è quella di farlo rientrare ancora una volta per montare gomme morbide ed andare a prendersi almeno il giro veloce; per riuscire a recuperare in 10 giri il distacco dalle frecce d’argento derivante dal pit stop, dovrebbe segnare giri di due secondi più veloci rispetto agli avversari davanti a lui: impossibile, diminuirà il gap recuoperando circa mezzo secondo a giro. La gara si conclude con Leclerc che riesce a tagliare il traguardo con meno di un secondo sul britannico della Mercedes, poi Bottas e Vettel. Dietro molta sfortuna per Norris, quinto fino a quel momento, che deve arrendersi al motore della sua McLaren ad un solo giro dal termine della gara, e paura per Giovinazzi, anche lui a punti fino a quel momento, che finisce a più di 200km orari fuori pista: nessuna conseguenza per il pilota Italiano.
La prima vittoria in Formula 1 per Charles Leclerc non poteva essere più epica e carica di emozioni, indica il cielo mentre esce dalla sua monoposto: “arrivare primo ad un Gran Premio di Formula 1 è il mio sogno fin da quando ero bambino, oggi si realizza. Ieri ho perso un amico, e dedico la mia prima vittoria a lui”.
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