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Formula 1 – Gp degli USA: Lewis Hamilton è il campione del mondo 2019

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Non era difficile, Hamilton avrebbe potuto anche non correre ed essere comunque incoronato campione del mondo, se Bottas non fosse arrivato primo ad Austin. L’epilogo del mondiale era oggi così scontato che wikipedia aveva già pensato ad intitolargli il sesto titolo mondiale a metà gara, ma a Lewis non basta vincere la guerra, lui deve vincere anche, l’ultima battaglia. Ci ha provato fino alla fine, davanti gli occhi del padre, di Matthew McConaughey (ospite nel box del britannico) e di mezzo mondo, alla fine è arrivato, commosso con le mani davanti al casco, secondo, ma oggi possiamo dire, più che mai, di essere al cospetto di uno dei più grandi piloti della storia della formula 1.

La gara. Pronti via convulso con il contatto tra Sainz e Albon e subito problemi per la Ferrari, Vettel parte male e viene attaccato e immediatamente scavalcato da Verstappen, il pilota Ferrari lamenta grossi problemi allo sottosterzo e viene infilato prima del termine del primo giro anche da Hamilton, Leclerc, Norris e Ricciardo. I primi giri scorrono senza grossi avvicendamenti ma da subito si capisce che la gara della Ferrari è in salita: Leclerc non solo non riesce a tenere i ritmi delle Mercedes ma paga dazio anche dalla RedBull, la differenza di prestazioni è così evidente che non può essere giustificata solo dal motore usurato ma anche dal settaggio della monoposto.  

Bandiera gialla, Vettel è fuori. Al nono giro il pilota tedesco, che era riuscito ad adattarsi alla guida della sua Ferrari, deve adagiare la propria monoposto a bordo pista dopo che, nel superamento di un dosso, alla sua vettura aveva ceduto la sospensione destra, si rivolgerà poi così ai microfoni di SkySport una volta rientrato ai box: “È stato molto difficile far funzionare la macchina. Non avevo grip nel primo giro e ho dovuto lasciar passare tante persone senza riuscire a resistere. Ho faticato tantissimo far funzionare le gomme e a percorrere le curve e poi si è rotta la sospensione. Non so cosa sia successo”. Sotto accusa, ancora una volta, l’affidabilità di questa generazione di Ferrari.

Strategie di PitStop. Verstappen è il primo a rientrare ai box, a sorpresa già al quattordicesimo giro, la Mercedes non sta a guardare l’olandese divorare asfalto e secondi preziosi ed al quindicesimo giro fa rientrare Bottas. Hamilton rimane fuori, a 14 secondi da lui un Leclerc ancora in litigio con le gomme. Passa un’altro giro e l’unica Ferrari rimasta in pista viene sorpassata in scioltezza, nemmeno fosse un doppiaggio, sia da Bottas che da Verstappen. Al ventunesimo giro un briciolo di lucidità percorre gli uomini in rosso: “salviamo la faccia, queste gomme non vanno”, Leclerc rientra ai box, e dopo un complicato rimontaggio dell’anteriore sinistra ritorna in pista con gomme dure.

Gara compromessa. Il monegasco della Ferrari comincia a girare finalmente al ritmo di chi gli sta davanti, ma è troppo tardi: Leclerc è distanziato di quasi un minuto da chi conduce. Davanti la gara procede, Hamilton prova a massimizzare la sua capacità di gestire le gomme facendo una sola sosta, ma Bottas con gomme più fresche, visti i due stop, riesce a recuperare il gap e a sverniciare l’avversario, dopo un violento duello, a pochi giri dal termine, portandosi a casa il prezioso primo posto. Lewis conclude secondo tenendo a bada Verstappen e si gode questo sesto titolo mondiale, conquistato ad undici anni di distanza dal primo.

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