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Formula 1 : Gp di Spagna. Splendida la quinta doppietta consecutiva per la Mercedes. L’incubo Ferrari comincia ad essere sempre più consistente

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Ben ritrovati amici della Formula 1, questa settimana si inaugura la “stagione” dei circuiti Europei, prima tappa: Spagna. Il circuito dove si svolgerà il Gran Premio è quello di Catalogna, situato a Montmelò, venti chilometri da Barcellona, inaugurato nel 1991 in vista dei Giochi Olimpici del 1992. Le Mercedes tenteranno la definitiva fuga, ma le Ferrari non staranno a guardare. La scuderia del cavallino ha portato diverse novità tecniche per questa occasione: nuova power unit e diversi aggiornamenti aerodinamici. Sia Leclerc che Mattia Binotto hanno dichiarato che le qualifiche e le prove sono servite per entrare in confidenza con la “nuova” vettura.

 

Re di Pole. Valteri Bottas stupisce, ancora. Al giovane finlandese non bastava prendersi la pole, ha voluto prendersi anche il record della pista: 1:15.406, mai nessuno come lui. Gli avversari? Hamilton ha chiuso secondo a 6 decimi, dietro di lui Vettel a quasi un secondo: chi segue la Formula 1 sa che questi distacchi sono semplicemente enormi, quasi incomprensibili. Charles Leclerc, che nelle prove libere aveva dimostrato di essere più in forma del compagno di squadra, deve ancora una volta partire da più dietro: un errore o un fondo danneggiato, durante l’impatto con un cordolo, lo condannano ad una 5° posizione. Le Toro Rosso chiudono con un buon risultato: 9° Kvyat, 11° Albon. Non si può dire lo stesso invece per le Alfa Romeo: 14° Raikkonen, addirittura 18° Giovinazzi.

 

La gara. Si spengono i semafori e se Bottas parte con qualche decimo di ritardo, Vettel ha il miglior scatto di tutti. All’entrata di curva sandwich di monoposto: Vettel, Bottas ed Hamilton si trovano uno a fianco all’altro ma il ferrarista è quello più vicino all’esterno dell’asfalto e deve passare fuori dal cordolo per non collidere con Bottas. Hamilton è quello che ne approfitta e beffa entrambi in entrata alla curva successiva, dietro di lui Bottas, sopraggiunge Leclerc ma deve frenare per non andare a sbattere contro Vettel che nel tentativo di rientrare in carreggiata gli taglia la strada: Verstappen, poco dietro, non aspetta ed infila entrambe le Ferrari.

 

Nei primi 20 giri succede poco o nulla, Hamilton conduce, Bottas, attento, non lo fa scappare, e le Ferrari si ostacolano tra di loro, con Leclerc, inizialmente più veloce, a cui non riesce il sorpasso del compagno di squadra. Al 20° giro è Vettel ad aprire il valzer dei pit-stop dei piloti che oggi si giocano qualcosa: gomme medie per lui. Dopo di lui tra il 26° ed il 28° giro rientrano nell’ordine: Leclerc, Bottas ed Hamilton. I 6 giri avuti in più sulla pista hanno permesso a Leclerc di ritrovarsi davanti a Vettel. Bene? No male. Questa volta è il monegasco, che monta delle hard, ad ostacolare il compagno di squadra che ne ha di più. La pista di Barcellona si dimostra avara di spettacolo se i contendenti girano a pochi decimi di differenza, e solo l’intervento, giusto ma tardivo, di Binotto permette a Vettel di riappropriarsi della 4° posizione e provare a rimontare.

 

Il secondo giro di pit-stop lo apre ancora una volta Vettel, di nuovo medie per lui, che rientra in pista indiavolato e si beve Gasly nel giro di poche curve. I tempi del tedesco cominciano ad abbassarsi vertiginosamente rispetto a quelli degli altri, che presto si ritrovano nella posizione di prendere delle contromisure. Quindi di nuovo tutti ai box, complice anche l’intervento della safety car, per un incidente al 46° giro tra Stroll e Norris: il pilota Mclaren prova ad infilare Stroll in entrata di curva, l’avversario, forse, non lo vede e decide di stringere la traiettoria per arrivare al cordolo e prendere la migliore traiettoria possibile, invece prende il muso della monoposto di Norris ed entrambi escono dai giochi. “Lance, sorry man” dirà un tifoso nel paddock, birra alla mano, ad uno sconsolato Stroll.

 

La safety car riporta in gioco tutti, o almeno così lo crede Vettel, che in un messaggio radio non nasconde la propria eccitazione. Poi, niente di più amaro che la realtà: le Mercedes, con gomme più fresche, prendono velocemente il largo, Hamilton fa segnare per due volte il giro veloce, ed alla bandiera a scacchi è ancora doppietta Mercedes. 

 

 

L’incubo, si tramuta in realtà: è possibile che dopo solo 5 gran premi, i giochi siano già finiti? La Ferrari ci ha provato di strategia, ma le Mercedes erano sempre in comodo controllo. Le modifiche apportate dalla rossa sono state del tutto inutili o sono stati i piloti a non riuscire a valorizzare al meglio il lavoro dei meccanici?

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