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Formula 1 – Verso il GP di São Paulo con gli occhi della Motor Valley
Il Campionato del Mondo di Formula 1 2022 è giunto alle sue battute conclusive. Il Gran Premio di São Paulo, in Brasile, darà il via all’ultima doppia della stagione. Si tratta della quarantanovesima gara iridata che si svolge nel Paese sudamericano. Per 47 volte il GP è stato presente in calendario con la denominazione di Gran Premio del Brasile. Come lo scorso anno, durante il weekend si terrà l’ultima gara Sprint della stagione. Di conseguenza, il programma del fine settimana sarà molto diverso da quello consueto. Le qualifiche si disputeranno infatti venerdì, dopo che i piloti e i team avranno avuto a disposizione solamente un’ora di prove libere per lavorare sulla messa a punto della vettura. Alle 20 ora italiana sarà il momento di assegnare le posizioni sulla griglia di partenza della Sprint di sabato che si svolgerà su 24 giri e il cui risultato, oltre ad assegnare da otto a un punto ai primi otto piloti classificati, definirà le posizioni per il via del Gran Premio di domenica, che si correrà sulla distanza di 71 giri.
Il GP di São Paulo
Il GP del Brasile è entrato nel calendario della Formula nel 1973 e da allora non ne è più uscito. Si sono disputate 47 edizioni divise fra Jarapegua (10) e Interlagos (37).
Qui, nell’ultimo decennio, si sono svolte gare memorabili come nel 2007, quando Kimi Raikkonen si laureò campione del mondo per un solo punto, o nel 2008, quando Lewis Hamilton con un colpo di mano conquistò il suo primo Mondiale di F1 all’ultimo respiro, instillando un brutto ricordo nella mente dei tifosi ferraristi. Negli ultimi anni la terra verdeoro non ha sorriso molto alla Ferrari, che nel 2012 assistette alla corsa da brivido che portò a Sebastian Vettel il terzo alloro mondiale, mentre nel 2019 fu protagonista di uno scontro fratricida tra Sebastian Vettel e Charles Leclerc. AlphaTauri ha invece un rapporto migliore con il tracciato paulista: qui Pierre Gasly, reduce dalla retrocessione dalla Red Bull Racing, conquistò il suo primo podio grazie al secondo posto conquistato in volata su Lewis Hamilton.
Dal 2021 il Gran Premio è stato ribattezzato con il nome della città che lo ospita, vale a dire San Paolo. Questa edizione si concluse con la vittoria della Mercedes di Valtteri Bottas, davanti alla Red Bull Racing di Max Verstappen e la Ferrari di Carlos Sainz. Per l’ultima vittoria di un pilota della scuderia di Maranello bisogna risalire l’albo d’oro fino al 2017, anno del trionfo di Vettel.
L’Autódromo José Carlos Pace
A ospitare l’evento è l’Autódromo José Carlos Pace, meglio conosciuto come Interlagos, una pista sulla quale la Formula 1 ha corso in 38 occasioni e che è tra le più caratteristiche al mondo: il tracciato è adagiato in una conca naturale che si trova tra due laghi artificiali (da qui il nome) e con i suoi 4.309 metri da percorrere in senso antiorario è uno dei più corti del calendario.
Nonostante questo, il circuito non è affatto banale: propone infatti curve veloci, tornanti e cambi di pendenza, che uniti all’asfalto spesso sconnesso costituiscono un mix particolarmente complicato per ingegneri e piloti. La ricerca del giusto set-up si risolve quindi in un compromesso tra maggior carico aerodinamico e minore possibile resistenza all’avanzamento.
Interlagos è infatti un circuito esigente dal punto di vista aerodinamico a causa soprattutto del lento tratto misto centrale, che prevede diverse curve da bassa velocità, ma sa anche esaltare le prestazioni della power unit dal momento che nel primo e nel terzo settore propone rettilinei e curve da percorrere in piena accelerazione. I sorpassi sono tutt’altro che impossibili, specie nella “S di Senna” che segue il rettilineo del traguardo, dove si può sfruttare il DRS come anche sul dritto tra le curve tre e quattro. La “Junção”, la curva numero 12, è invece chiave per essere competitivi nell’ultimo settore, sia in qualifica quando si tratta di ottenere un buon tempo sul giro, sia gara se ci si deve difendere o andare all’attacco alla frenata di curva 1.
L’ultimo settore è invece stato fortemente cambiato ed è favorevole a chi riuscirà ad avere una buona trazione, visto che l’ultima curva, la mitica “Peraltada” (termine spagnolo per “parabolica”), è stata sostituita con un tratto lento che passa all’interno dello stadio, la cosiddetta Arena. Qui sono presenti numerose tribune dalle quali gli appassionati locali fanno solitamente un tifo forsennato per l’idolo di casa “Checo” Perez ma anche, con grande sportività, per tutti gli altri protagonisti e in particolare per i piloti Ferrari.
Le curve del circuito sono in totale 17, la lunghezza del giro è pari a 4.304 metri e ci sono tre zone DRS. Da percorrere domenica 71 giri, per un totale di 305,354 km.Il fattore distintivo della tappa messicana è l’altitudine: si corre infatti alla quota record di 2.238 metri. L’aria è più rarefatta, con una densità e una concentrazione di ossigeno inferiori di circa un quinto rispetto al livello del mare.
Casa Ferrari
Carlos Sainz (Source: ferrari.com)
La Scuderia Ferrari ha affidato al suo Racing Director Laurent Mekies l’analisi antegara: “Interlagos è uno dei circuiti classici del calendario. È una pista con tanto carattere, che propone un mix superbo di curve da media velocità, con lunghi rettilinei e diversi saliscendi. Per questo è così impegnativo a livello di assetto e di scelta del carico aerodinamico. È anche una pista sulla quale spesso si deve fare i conti con la pioggia battente il che rende le gare qui ancora più imprevedibili. Con il formato Sprint” , continua il francese, che vanta un passato in Toro Rosso, “si va in qualifica dopo appena un’ora di prove libere, e questa è la principale insidia: da quando entri in Q1, infatti, non puoi più toccare il set-up. Questo mette in particolare evidenza le capacità del team nel preparare il weekend a casa. Mi riferisco alle simulazioni che facciamo approcciando la corsa e anche al lavoro che i nostri piloti svolgono fisicamente al simulatore. Per i piloti è particolarmente impegnativo, perché impone loro di spingere al limite dopo pochissimi giri di assaggio della pista. Per la squadra un weekend con la Sprint è un po’ come un Gran premio di 400 km interrotto da una bandiera rossa dopo un quarto di gara, 100 km, appunto la lunghezza della Sprint”.
Casa AlphaTauri
Il wallpaper della Scuderia AlphaTauri per la gara brasiliana (Source: Scuderia AlphaTauri)
La scuderia di Faenza si approccia alla gara di San Paolo con la consapevolezza che mancano solo due gare per cercare di guadagnare quante più posizioni possibili nella graduatoria riservata ai costruttori. Pierre Gasly ha anche su di sé la spada di Damocle dei Penalty Points, che ammontano ora a dieci e i primi avranno scadenza solo in occasione del GP di Spagna 2023.
Ecco le parole che i due piloti AlphaTauri hanno affidato ai canali ufficiali della scuderia in vista del Gran Premio di São Paulo.
Pierre Gasly: “Per le ultime due gare della stagione posso lasciarmi incoraggiare dalle nostre performance ad Austin e in Messico. Certo, in entrambi i casi delle penalità mi hanno impedito di fare punti, ma eravamo in lotta per la Top Ten e spero che sia così anche in Brasile.
Per me tornare a Interlagos è sempre speciale, perché è proprio lì che ho ottenuto il mio primo podio nel 2019 e anche l’anno scorso ho fatto punti, chiudendo settimo. In generale, sono sempre andato bene in Brasile e ho anche molti sostenitori. Non vedo l’ora che arrivi il weekend, anche se quest’anno le cose sono sempre più complicate rispetto alla scorsa stagione. Quindi, sappiamo che sarà una dura lotta per entrare in Top Ten, ma non è impossibile farlo. Punteremo a conquistare i punti che ci servono per arrivare davanti alla Haas.
Il meteo può giocare un ruolo cruciale in questa gara e attualmente le previsioni parlano di possibile pioggia per sabato e domenica, dobbiamo essere pronti a giocarci le nostre carte. La pista è sconnessa, ma come abbiamo visto ad Austin e ancora prima a Baku, con queste vetture non è difficile da affrontare e la cosa non mi ha particolarmente preoccupato al simulatore. È invece una corsa tosta dal punto di vista fisico perché si gira in senso antiorario e nessuno dei rettilinei di quella pista è davvero dritto! È un weekend Sprint e finora per noi non è mai andata bene, ma faremo del nostro meglio: la gara in più potrebbe trasformarsi in un’ulteriore possibilità di andare a caccia di punti utili alla lotta per il campionato, il che non è una cosa negativa”.
Pierre Gasly (Source: Scuderia AlphaTauri)
Yuki Tsunoda:“In Brasile correrò col giusto stato d’animo perché in Messico, seppur mi sia dovuto ritirare, abbiamo avuto un buon weekend nel complesso. Mi sono dovuto adattare rapidamente alla pista, dato che Liam (Lawson) ha girato al mio posto nelle PL1. Dalle PL2 in avanti ho progressivamente migliorato il mio passo e mi sono adattato abbastanza rapidamente per farmi trovare pronto per le qualifiche, anche se non sono riuscito a entrare in Q3. Direi che è stata poi la mia migliore gara in termini di gestione delle gomme, almeno fino al momento dell’incidente. Peccato sia finita così.”
“L’anno scorso ho girato per la prima volta a Interlagos e ricordo che è stato un fine settimana impegnativo: non avevo mai girato su questa pista e ho avuto a disposizione solo una sessione di libere, perché era un weekend Sprint, esattamente come quest’anno. Tuttavia, credo di essere riuscito ad adattarmi velocemente e quest’anno sarà più semplice: so cosa mi aspetta e ho rinfrescato la memoria con una sessione al simulatore. Sono fiducioso di poter essere pronto fin dai primi giri e poter disputare un buon weekend con i consueti obiettivi: Q3 e zona punti.
Una particolarità che ho percepito anche al simulatore è che la pista è parecchio sconnessa e sarà interessante capire quanto siano aggressivi quei dossi, perché questo renderà le cose complicate, soprattutto in frenata. Mi aspetto che sia impegnativa sotto questo profilo. Si gira in senso antiorario e ricordo che l’anno scorso l’ho trovata provante dal punto di vista fisico, soprattutto per il collo. È certamente una delle gare più difficili della stagione, ma sono abbastanza in forma da poterla affrontare”.
Yuki Tsunoda (Source: Scuderia AlphaTauri)
Gli orari TV (ora italiana)
Venerdì 11 novembre
PL1: 16:30 – 17:30 (diretta SKY)
Qualifiche: 20:00 – 21:00 (diretta SKY, differita TV8 sabato alle 19:45)
Sabato 12 novembre
PL2: 16:30 – 17:30 (diretta SKY)
Sprint: 20:30 – 21:00 (diretta SKY, differita TV8 alle 21:30)
Domenica 13 novembre
Gara: 19:00 (diretta SKY, differita TV8 alle 21:30)
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