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Formula 1: Hamilton la vince ma è Verstappen il re, senza corona, del Bahrein!

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Anno nuovo, Formula 1 nuova! La prima gara di questo campionato, come anticipato da test, prove libere e qualifiche, ci consegna una Formula 1 rinata, in cui la lotta per il primo posto non è scontata, in cui la prima Ferrari arriva si sesta, ma senza una gara miracolosa, e dietro il talento si spreca tra i vari giovani dalle grandi speranze – e grande fame – come Tsunoda, Gasly e Stroll, e quelli che invece la storia l’hanno già scritta come Alonso, Raikkonen e Vettel.
 
La Gara. Il vero Via del Gran Premio di questa domenica sembra voler giocare a nascondino. Al giro di formazione Perez si accosta a bordo pista fermando la propria vettura: alla fine nessun vero problema per il messicano che partirà però dalla pit-lane come da regolamento, intanto giro di posizionamento abortito: le vetture ne eseguono un secondo per tenere calde le gomme nell’attesa che Perez rientri ai box. I semafori si spengono ma la gara viene interrotta, con l’ingresso in pista della Safety Car, dopo appena mezzo giro, giusto il tempo per Leclerc di superare Bottas e conquistare la terza posizione, per un testa coda di Mazepin che finsce contro le barriere; il nervosismo del debutto gioca un brutto scherzo al russo; da rimarcare l’ottima partenza di Verstappen e quella di Vettel nelle retrovie che ne supera 4 approfittando della confusione in coda al gruppo. La gara riprende e nella mischia di centro gruppo questa volta tocca a Gasly rimetterci: nel tentativo di riconquistare la posizione concessa a Norris, anticipa troppo presto il taglio verso l’interno in entrata di curva: il musetto dell’Alpha Tauri finisce in pezzi nel contatto con il retrotreno della McLaren: il pilota francese è costretto a rientrare ai box, gara compromessa per lui.
 
E’ il quinto giro e si comincia a fare sul serio, Verstappen conduce con disciplina anche se comunica al muretto di sentire problemi in accelerazione, Bottas ci mette poco a recuperare la posizione su Leclerc ora che le gomme del finlandese sono entrate in temperatura. I giri passano e le morbide del monegasco cedono verticalmente di prestazione, anche Norris lo supera ma è troppo presto per rientrare a montare le medie.
 
Le prestazioni però cominciano a decadere anche agli altri piloti e presto comincia il valzer dei pit-stop. Leclerc riesce a rientrare al 13° giro, in concomitanza di Norris, senza farsi superare da Ricciardo, Hamilton rientra prima di Verstappen e riesce in undercut da manuale che fa nascere i primi dubbi sulle reali competenze RedBull in termini di strategia; dietro Sainz gira veloce e in un colpo solo supera sia Alonso che Vettel conquistando l’ottava posizione, mentre a sorprendere tutti è Perez che in 28° giri ha già recuperato 13 posizioni, è settimo. Al 29° giro, tallonato da Verstappen che ha recuperato il gap accumulato durante l’undercut, Hamilton rientra ai box, Verstappen concquista la testa e la RedBull ci casca ancora: l’olandese rientra solo al 40° giro dopo aver perso quasi 10 secondi fino a quel momento nei confronti di Hamilton: al rientro in pista le posizioni sono nuovamente invertite con il campione del mondo davanti per 7 secondi a Verstappen, che ora ha solo 16 giri per cambiare le sorti della gara.
 
A centro gruppo le lotte sono serrate, da rimarcare il sorpasso di Raikkonen su Russel e quello di Tsunoda sul finnico: il giapponese si dimostra agile e veloce in pista, con l’attitudine e la mentalità giusta, e soprattutto con dei riflessi che pochi altri possono vantare nel Circus.
 
A cinque giri dalla fine Hamilton sbaglia sotto la pressione di Verstappen concedendo la distanza da DRS all’avversario che lo supera durante il doppiaggio di Giovinazzi in curva quattro, la leadership dell’olandese dura però poche curve, pilota Redbull è costretto a ridare la posizione al britannico per averlo superato fuori dal tracciato della pista, ma la cosa peggiore per Max è che nel ridare la prima posizione sembra passare ad Hamilton il flusso positivo di energia che aveva accumulato nella rincorsa al 7 volte campione del mondo.
 
La gara si conclude con Verstappen, secondo, che non riesce più ad impensierire Hamilton: gara perfetta per la Mercedes che gioca al meglio le proprie carte puntando sulla strategia e sulla naturale predisposizione del proprio pilota di sfruttare al meglio le condizioni di vantaggio sui propri avversari e riesce a conquistare il gradino più alto del podio su di una pista che sembrava tutto tranne che amica, con una macchina che ha ancora indiscutibilmente qualche problema. Dall’altro lato della medaglia la RedBull dimostra poca maturità nela gestione della gara, con Verstappen che avrebbe potuto mantenere fino alla fine la prima posizione se messo nella giusta condizione, se richiamato nel momento giusto: scegliere di permettere ad Hamilton di guadagnare quei 10 secondi, si è rilevato, senza grosse sorprese, un azzardo troppo affrettato per la prima gara di questo campionato.
 
Appuntamento quindi per domenica 18 aprile, tra tre settimane la Formula 1 sbarcherà nella nostra amata Motor Valley, e ci sono tutte le premesse per vedere una gara ricca di sorprese, sorpassi ed emozioni.

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