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Giorgio Sanna, il traghettatore di Lamborghini Squadra Corse
Giorgio Sanna, Head of Motorsport di Automobili Lamborghini, è stato colui che ha portato questa storica azienda della Motor Valley in una nuova dimensione. Sin dalla fondazione Lamborghini non ha avuto una presenza di rilievo all’interno del motorsport, tendenza che è stata invertita negli ultimi anni grazie alla fondazione di Lamborghini Squadra Corse.
Il responsabile della divisione sportiva di Lamborghini è stato recentemente ospite di Gianni de Maio nel suo Playmaker, programma inserito nel palinsesto di Radiabo la web radio del gruppo 1000 Cuori, durante il quale ha risposto alle domande del direttore e dei radioascoltatori.
Viviamo attraverso le sue parole l’attualità sportiva del marchio di Sant’Agata, con uno sguardo rivolto al futuro.
Gianni de Maio: In cosa consiste il tuo lavoro?
Sanna: “Io sono a capo di Lamborghini Squadra Corse, dipartimento motorsport di Automobili Lamborghini che si occupa della gestione dei clienti sportivi in ambito agonistico sviluppando, producendo e vendendo automobili da corsa, come la Huracán Super Trofeo e la Huracán GT3. Squadra Corse è formata da circa cinquanta persone che si occupano sia della parte tecnica che di quella commerciale, promuovendo il nostro campionato monomarca, il Lamborghini Super Trofeo, che si svolge in Europa, Nord America e nella regione Asia-Pacific, con le finali mondiali che hanno luogo solitamente a ottobre. Quest’anno si svolgeranno a Misano Adriatico.”
Le Finali Mondiali Lamborghini si svolsero a Imola nel 2017. Per il 2021 è il turno di Misano (RMC Motori – sconosciuto)
GdM: Guidare una Lamborghini è sicuramente il sogno di ogni bambino. Era anche il tuo?
Sanna: “Il mio sogno era quello di diventare un pilota professionista. Sono ventuno anni che faccio parte di Lamborghini e per ben tredici anni ho fatto il collaudatore: ho quindi avuto non solo la fortuna di guidare queste auto, ma anche di svilupparle. Da bambino sognavo chiaramente auto come la Countach e la Diablo, autentiche dream car degli anni ‘80 e ‘90.”
GdM: Quanto la tua esperienza di pilota ti aiuta nel tuo lavoro?
Sanna: “Mi aiuta molto, è un po’ come quando un calciatore professionista diventa allenatore. Nel corso degli anni abbiamo avuto un grande sviluppo. Dopo aver appeso il casco al chiodo passai subito al ruolo di responsabile del motorsport e all’inizio eravamo in tre, compreso me. Ho seguito tutta la fase di start up e fino ad ora abbiamo consegnato oltre quattrocento vetture da competizione. E’ un risultato che mi rende molto orgoglioso e il fatto di essere stato pilota mi permette di continuare a vedere le cose con gli occhi non solo del manager, ma anche di chi sta dall’altra parte e frequenta paddock e circuito con addosso la tuta”.
GdM: Come si è sviluppata l’attività motorsport di Lamborghini?
Sanna: Lamborghini è cresciuta in modo esponenziale nel mondo delle corse. Nel passato l’azienda ebbe un limitato coinvolgimento agonistico, perché le priorità erano prodotto ed espansione dell’azienda. Nel 2009 rientrammo in punta di piedi, con il monomarca Super Trofeo corso con le Lamborghini Gallardo inizialmente solo in Europa. Successivamente abbiamo promosso il campionato in America e in Asia ed insieme al presidente Winkelmann, nel 2013, si decise di fondare Squadra Corse che ha portato a successi importanti. Lamborghini è l’unico costruttore al mondo ad aver vinto per tre anni consecutivi la 24 Ore di Daytona nella classe GT3, mentre per due anni di fila abbiamo vinto la 12 Ore di Sebring nella stessa categoria. Inoltre, in Europa, siamo stati gli unici ad aver vinto, nello stesso anno il campionato GT World Challenge in tutte le sue classifiche (endurance, sprint e generale) nel 2019. Nel nostro piccolo sono record di tutto rispetto dei quali siamo orgogliosi. Siamo nati da poco ma siamo molto ambiziosi. Abbiamo iniziato recentemente a scrivere questo bellissimo libro, siamo alle prime pagine e c’è ancora molto da fare.”
A seguire: Fabio Babini, pilota ufficiale Lamborghini, racconta in esclusiva a 1000Cuori – Motor Valley la sua esperienza a Daytona
GdM: Dopo i successi come quelli elencati poco fa, il prossimo obiettivo potrebbe essere la 24 Ore di Le Mans?
Sanna: Ci piace lavorare per obiettivi e senz’altro questa gara è un obiettivo di Lamborghini Squadra Corse per il futuro. Bisogna essere consapevoli del fatto che dobbiamo crescere in modo progressivo e Le Mans è un impegno molto grande, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Siamo pronti per scrivere pagine importanti anche in questa classica dell’endurance.
GdM: Dieci anni fa sei passato dalla pista alla scrivania. Dove hai ricevuto più soddisfazioni?
Sanna: Da entrambi i lati. Come pilota, grazie principalmente al gruppo Volkswagen, ho raccolto il massimo di quello che potevo. Mi sono tolto diverse soddisfazioni, come quella di aver stabilito alcuni record di velocità sull’anello di Nardò, sia con Audi che con Lamborghini, tuttora imbattuti e che rimangono ricordi indelebili. Come risultati sportivi le soddisfazioni più grandi me le sono tolte da manager, ma sono orgoglioso sia di ciò che ho fatto da pilota che soprattutto di quello che sto facendo ora per un’azienda che sta dimostrando ciò di cui è capace di fare anche sui circuiti, raggiungendo risultati impensabili per molti fino a poco tempo fa.
GdM: Avere un’importante azienda alle spalle può aiutare, dal punto di vista economico, a conquistare questi obiettivi?
Sanna: La storia del business in generale, non solo del motorsport, ci insegna che il denaro non è tutto. Tanti progetti sono falliti pur avendo a disposizione risorse ingenti. I soldi agevolano ma non danno garanzia di risultati. Le aziende sono composte da persone e sono loro che fanno la differenza. Sono orgoglioso di essere cresciuto in una realtà che ha creduto nei giovani, valorizzandoli. I risultati che oggi otteniamo sono il frutto di un lavoro di strategia aziendale che promuove la crescita dei propri collaboratori.
GdM: Tra le vetture di cui hai seguito lo sviluppo, ce n’è una rispetto ad altre che ti rende più orgoglioso?
Sanna: Da collaudatore, ogni auto è l’equivalente di un figlio e sono legato a tutte. Quella che ricordo con maggior affetto, perché ha richiesto sforzi davvero eccezionali, è la Gallardo. Si trattava della prima auto sviluppata interamente sotto la gestione del gruppo Volkswagen e fu il primo progetto che seguii partendo da un foglio bianco.
La Gallardo Super Trofeo resta la vettura a cui Sanna si dice più orgoglioso (FormulaItalia.info – sconosciuto)
GdM: Stephan Winkelmann ha ufficializzato recentemente che Lamborghini produrrà un modello elettrico entro il 2030. E’ possibile vedere nel futuro una Lambo full electric da competizione?
Sanna: Questo lo scopriremo nei prossimi anni. Tutto fa pensare che il futuro vada in quella direzione e può essere che un domani ci sarà una competizione elettrica anche per le Gran Turismo. Il reparto corse è a disposizione dell’azienda per supportarla in ogni sua esigenza, bisognerà capire quali saranno le esigenze future della mobilità. E’ necessario comunque tenere a mente che una Lamborghini deve sempre regalare emozioni, sia su strada che su pista, indipendentemente dal tipo di powertrain.
GdM: C’è l’idea di approdare in Formula 1?
Sanna: No. Al momento come azienda e come gruppo abbiamo altre priorità e altre strategie, che prevedono uno sviluppo più mirato per il trasferimento delle tecnologie dalle corse alla strada. Questo è offerto dalle competizioni GT e anche dai campionati per vetture prototipo, per le quali stiamo valutando un coinvolgimento. Sono gare che consentono di correre con costi ragionevoli. Nelle nostre scelte dobbiamo sempre conciliare le esigenze sportive con quelle dell’azienda in termini di prodotto e marketing.
GdM: Ci illustri il programma Lamborghini per i giovani piloti?
Sanna: Lo Young Driver Program è il primo programma che ho creato ed è nato nel 2014 sulla base delle mie esperienze pregresse. Ero consapevole di quanto fosse difficile per un giovane pilota diventare professionista, quindi ho fondato questo percorso per offrire ai giovani più talentuosi un supporto tecnico ed economico, consentendo loro di crescere fino ad aver l’opportunità di diventare pilota ufficiale Lamborghini. Questo programma offre a questi ragazzi anche la possibilità di fare percorsi professionali, diventando per esempio istruttori della nostra scuola di pilotaggio, o collaudatori. Negli ultimi anni tanti sono diventati, con questo programma, piloti o comunque professionisti del volante. Questo è un risultato eccezionale. Ho sperimentato sulla mia pelle che se si riesce a trasformare la propria passione in un lavoro si è la persona più fortunata del mondo.
I piloti del Lamborghini Young Driver Program 2017 posano nella pit lane di Imola (RMC Motori – sconosciuto)
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