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Giro D’Italia – A Ponte di Legno s’impone “l’uomo del San Luca”
Dal nostro inviato Walter Panero, Ponte di Legno (Bs)
Doveva essere l’atteso tappone del Gavia e del Mortirolo. Le condizioni meteo, pessime anche oggi, lo hanno trasformato nella tappa del solo Mortirolo. Certo meno massacrante, ma comunque dura anche perché, come detto, corsa sotto una pioggia battente.
Una tappa caratterizzata dalla vittoria di Giulio Ciccone, il quale ha dimostrato di non indossare a caso la maglia di miglior scalatore di questo Giro, passando tra le altre cose per primo sul Passo del Mortirolo, lo spauracchio di questa tappa e di questo Giro che è entrato oggi nella sua terza settimana, quella decisiva. Ma anche, forse soprattutto, dall’attacco deciso di Vincenzo Nibali, avvenuto proprio nel tratto più duro del “Tutto duro” Mortirolo. Attacco secco, deciso. Utile? In parte sì, e in parte no.
Utile perché è valso a staccare ed a superare in classifica Roglic (ora terzo) e a conquistare il secondo posto in classifica. Non decisivo, invece, perché la maglia rosa Carapaz, che inizialmente aveva patito l’attacco del nostro Vincenzino lasciandosi sfilare, ha dimostrato di possedere, oltre alla classe, anche la calma dei forti. Grazie al decisivo contributo del compagno di squadra Mikel Landa, ha saputo rinvenire piano piano, pedalata dopo pedalata, fino al ricongiungimento col Siciliano, il cui attacco era parso decisivo. E invece no: dopo l’avvenuto ricongiungimento, Carapaz e Nibali hanno scollinato insieme e si sono presentati insieme anche sull’arrivo di Ponte di Legno.
Carapaz conserva quindi la maglia rosa, mantenendo inalterato il vantaggio (1’47”) su Nibali, e aumentando come detto quello su Roglic (ora a 2’09”).
“L’ecuadoriano ha vinto il Giro oggi?” si domandano un po’ tutti.
La risposta è no, non ancora, ma certamente vi ha messo una seria ipoteca.
Se lo Sloveno ha dalla sua la cronometro finale di domenica prossima a Verona (ma recuperare un ritardo di oltre due minuti potrebbe non essere semplice anche per uno specialista come lui), Nibali (che è un buon cronoman, ma non uno specialista) dovrà per forza inventarsi qualcosa nelle prossime tappe, ancora piene di insidie anche se non durissime come quella di oggi.
Come sempre vedremo.
Come sempre racconteremo tutto.
Ordine d’arrivo
1. Giulio Ciccone (Ita) in 5h36’24”;
2. Hirt (Cze) s.t.
3. Masnada (Ita) a 1’20”;
4. V. Nibali (Ita) a 1’41”;
5. Carty (Gbr) s.t.;
6. Carapaz (Uru) s.t.;
7. Landa (Eus) s.t.;
11. Lopez (Col) a 2’03”
14. Simon Yates (Gb) a 3’03”
15. 15. Primoz Roglic (Slo) s.t.
Classifica generale
1. Richard Carapaz (Ecu) in 70h02’05”;
2. V. Nibali (Ita) a 01’47”;
3. Roglic (Slo) a 02’09”;
4. Landa (Spa) a 03’15”;
5. Mollema (Ola) a 05’;
6. Majka (Pol) a 05’40”;
7. Lopez (Col) a 06’17”;
8. Yates (Gb) a 06’46”;
9. Sivakov (Rus) a 07’51”;
10. Polanc (Slo) a 08’06”.
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