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Giro d’Italia: Gaviria trionfa in terra emiliana
Volata doveva essere, volata è stata. E, come da previsioni, il logico favorito della tappa odierna, il colombiano Fernando Gaviria, si aggiudica lo sprint di Viale Isonzo, a Reggio Emilia, regolando il sorprendente italo-polacco Jakub Marezcko, secondo al traguardo, e l’irlandese Sam Bennett. Terzo successo per l’attuale detentore della maglia ciclamino, quella riservata al vincitore della classifica a punti, nella quale l’ex pistard, in forza alla formazione belga della Quick Step – Etixx, allunga sui più diretti concorrenti, Stuyven e il campione di Germania André Greipel, che perdono il treno buono per agganciarsi a Gaviria e chiudono rispettivamente alla nona ed ottava posizione.
Una tappa storica, quella partita oggi da Forlì ed arrivata nella città del Tricolore per celebrare l’anniversario numero 220 dello stesso. Per la prima volta, infatti, il Giro ha percorso un tratto autostradale italiano, i 33 chilometri compresi tra Barberino del Mugello e Rioveggio, lungo il tratto cosiddetto panoramico dell’A1. Non si tratta, comunque, di un record assoluto per la corsa rosa: la stessa carovana, nel 2004, aveva già solcato, prima della sua apertura al traffico, l’appena ultimato viadotto di San Sergio, il più alto dell’autostrada slovena. Poi, il gruppo ha proseguito lungo la provincia bolognese, attraversando i centri abitati di Vado, Sasso Marconi e costeggiando il capoluogo nel transito presso Casalecchio di Reno, Zola Predosa e Anzola dell’Emilia, prima di avviarsi, sulla via Emilia, verso il già descritto finale di tappa, il cui esito è divenuto scontato una volta riagguantato l’ultimo dei fuggitivi di giornata, il reggiano di Luzzara Mirco Maestri, a 7000 metri dal termine. Maestri che, insieme a Marcato e al russo Firsanov, è partito all’attacco nei primissimi chilometri, quando il plotone, dopo Faenza, si stava arrampicando lungo la valle del Lamone, in direzione Brisighella e, successivamente, la prima asperità di giornata, il passo della Colla di Casaglia, gran premio della montagna di seconda categoria, dalle pendenze non impossibili. Ultimo brivido, per le ruote veloci, è stato il tentativo di attacco dell’altro padrone di casa, lo scandianese d’adozione Eugert Zhupa, controllato a dovere dalle squadre degli sprinter. Poi, la volata, nella quale l’argentino Richeze ha lanciato alla perfezione Gaviria, che ha letteralmente dominato il resto del gruppo. Primo degli italiani Sasha Modolo, settimo al traguardo.
La corsa riprenderà il via domani dalla stessa Reggio Emilia, con finale a Tortona. 167 chilometri totali, tutti in pianura: sarà terreno fertile, ancora una volta, per Gaviria e soci, prima delle grandi montagne: sabato arrivo ai 1142 metri del Santuario di Oropa, antipasto di quella che sarà la settimana finale, teatro idoneo agli uomini di classifica.
Nella foto di Valentino Orsini, Maestri precede i compagni di fuga Marcato e Firsanov al traguardo volante di Sasso Marconi
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