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Giro D’Italia – Orgoglio Basco. Ed Ecuadoriano.
Pello Bilbao di Gernika e Mikel Landa di Murgia sono nati a poche decine di chilometri di distanza l’uno dall’altro. In quella Euskal Herria (la terra basca) che tanto ha dato, e tanto dà al ciclismo. In termini di corridori. In termini di passione, basti guardare qualsiasi grande tappa del Tour de France, specie quando si arriva sui Pirenei, ovvero poco lontano da quella verde, bellissima terra schiacciata tra l’Oceano, la Spagna e la Francia. Popolo antichissimo che parla una lingua antichissima. Popolo orgoglioso. Popolo meraviglioso. Popolo che oggi ha piazzato due suoi figli ai primi due posti della tappa del Giro, il classico “tappone” dolomitico da cui ci si aspettavano risposte e magari sconvolgimenti in classifica che a ben vedere non ci sono stati.
La maglia rosa rimane infatti sulle spalle, esili ma forti, del piccolo ma tosto Richard Carapaz che, anche nella frazione di oggi, non ha avuto alcun problema a difendere il simbolo del primato, contribuendo anche a far sì che il suo compagno di squadra alla Movistar, il citato Mikel Landa, guadagnasse una posizione in classifica a spese di Roglic, giunto a quasi un minuto dai migliori e ora fuori dal podio.
Niente da fare per il nostro Vincenzo Nibali, attesissimo oggi, che probabilmente non era nella sua giornata migliore e non è mai riuscito a mettere in difficoltà il duo della Movistar. Il Siciliano hacomunque consolidato il secondo posto in classifica a 1’54” da Carapaz, un ritardo che difficilmente gli darà la possibilità di ribaltare la situazione nella tappa a cronometro di domani a Verona.
Insomma, fatto salvo l’improvviso abbattimento di un ciclone tropicale sul Veneto Occidentale, domani la città di Giulietta e Romeo accoglierà il primo ecuadoriano vincitore di un Giro d’Italia (e di una grande corsa a tappe in generale).
Una vittoria giusta. Una vittoria meritata. Una vittoria da applausi.
Molti meno applausi merita invece il cretino (chiedo venia, ma non trovo parole meno forti ed altrettanto adatte) che oggi sulla salita finale ha letteralmente fatto cadere Miguel Angel Lopez, in uno dei momenti clou della corsa. Il Colombiano si è rialzato ed ha aggredito lo spettatore riempiendolo di botte, malgrado la differenza di stazza parlasse a danno del corridore.
“Sono cose che non si fanno” penserà qualcuno a proposito di Lopez, e magari tra quel qualcuno ci saranno anche i membri della giuria del Giro che multeranno il malcapitato Miguel Angel. Sono stato spettatore a bordo strada per anni, e come tale credo di potermi pronunciare in merito: far cadere un corridore in gara, magari per un selfie o per mania di protagonismo, è la peggiore cosa che possa fare uno spettatore sulla strada. Significa che del ciclismo e dei ciclisti, anche se sei lì, non te ne importa nulla. Significa che un tipo così andrebbe identificato (cosa per nulla facile), preso e non dovrebbe più essergli permesso di calcare una strada quando c’è una corsa. Mai più.
Pur essendo spettatore, io sto con i corridori.
Sempre.
Coraggio Miguel Angel! Prima o poi verrà il giorno fortunato anche per te. Come per Carapaz domani: festa della Repubblica Italiana e, molto probabilmente, dopo la “feria”basca di oggi, festa del popolo ecuadoriano.
A Quito, come qui in Italia dove tanti sono i tuoi connazionali che domani sicuramente verranno a Verona per applaudirti e portarti in trionfo. Caro Richard.
ORDINE D’ARRIVO:
1. Pello Bilbao (Eus, Astana) in 5h46’02”;
2. Mikel Landa (Eus, Movistar) s.t.
3. Giulio Ciccone (Ita, Trek-Segafredo) a 0’02;
4. Richard Carapaz (Ecu) a 0’04”;
5. Vincenzo Nibali (Ita) s.t.
6. Tanel Kangert (Est) a 0’15”;
7. Mikel Nieve (Eus) s.t.
8. Valentin Madouas (Fra) a 0’25”;
9. Rafal Majka (Pol) a 0’44”;
10. Domenico Pozzovivo (Ita) s.t.
11. Pavel Sivakov (Rus) a 0’48”;
12. Simon Yates (Gbr) s.t.
13. Bauke Mollema (Ned) s.t.
14. Primoz Roglic (Slo) a 0’54”;
CLASSIFICA GENERALE:
1. Richard Carapaz (Ecu, Movistar) in 89h38’28”;
2. Vincenzo Nibali (Ita, Bahrain-Merida) a 01’54”;
3. Mikel Landa (Eus), Movistar) a 02’53”;
4. Primoz Roglic (Slo) a 03’06”;
5. Bauke Mollema (Ned) a 05’51”;
6. Miguel Angel Lopez (Col) a 07’18”;
7. Rafal Majka (Pol) a 07’28”;
8. Simon Yates (Gbr) a 08’01”;
9. Pavel Sivakov (Rus) a 09’11”;
10. Ilnur Zakarin (Rus) a 12’50”;
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