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Giro d’Italia 2019 – Tributo a Fausto Coppi: Tutto parla di Te
Dal nostro inviato Walter Panero, Novi Ligure (AL)
Là dove tutto parla di te.
Parlano di te le strade.
Parlano di te le case.
Parlano di te i cartelli esposti su alcuni palazzi storici.
Parlano di te le colline che percorrevi in allenamento a cavallo della tua bici, pensando a chissà
cosa: forse alle corse, forse alle tue donne, forse ai tuoi figli, forse ai tuoi casini, chissà.
Parlano di te le vecchie foto in bianco e nero esposte nelle vetrine dei negozi: di te che pedali, di te
a casa con i tuoi cari, delle tue clamorose vittorie, delle tue (poche ma pesanti) sconfitte, delle tue
numerose sfortune, della tua triste e prematura fine.
Parla di te la gente nei vecchi bar del centro. I più anziani, che ebbero la fortuna di vederti correre,
magari di conoscerti di persona e di scambiare qualche chiacchiera (poche eh, perché qui parlare
tanto non usa) con te. I loro figli, che sono cresciuti nel ricordo di te. I loro nipoti, nati diversi anni
dopo la tua morte, diventati grandi sentendo parlare di te. Ogni giorno. A casa. A scuola. Ovunque.
Parla di te un museo.
Parla di te la presenza sul traguardo dei tuoi due figli.
Parla di te la loro faccia magra.
Parlano di te i loro occhi profondi.
Parla di te la premiazione di oggi, che vede salire sul palco dei vincitori un ragazzo nato a migliaia
di chilometri da qui ma che sicuramente, almeno una volta, da qualche parte nel mondo, facendo il
suo mestiere, ha sentito parlare di te.
Parlerà di te la tappa di domani. Di TE. Di una delle tue più grandi imprese, forse la più grande di
tutte. Una delle imprese più belle, più emozionanti, più leggendarie non solo della storia di questo
meraviglioso sport, ma dello sport in generale.
Certamente questo è un ciclismo in qualche modo diverso da quello che tu facesti diventare
leggenda. Certamente la tappa di domani avrà poco a che vedere con QUELLA LA' e difficilmente
proporrà imprese straordinarie come QUELLA, al giorno d'oggi neppure immaginabile.
Ma anche domani penseremo a TE.
Al tuo naso adunco.
Alle tue gambe lunghe.
Al tuo corpo sgraziato che però quando lo metti su due ruote si trasforma in un miracolo di bellezza,
di armonia, di perfezione.
Penseremo a te, il Grande Airone.
A te, il Campionissimo.
A te, il mio amatissimo Fausto Coppi.
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