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Formula 1 – Gp di Germania 1985 : L’ultima vittoria di Alboreto

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Gli anni 80 sono uno dei periodi più avvincenti della Formula 1, i nomi dei piloti che hanno calcato in quegli anni l’asfalto dei circuiti di questo sport sono incisi nella memoria di ognuno di noi. In quel decennio vinsero sei piloti diversi: Jones, Piquet, Rosberg, Lauda, Prost, Senna: un concentrato dell’essenza e della storia della Formula 1.

Per la gara che vogliamo riportarvi alla memoria oggi torniamo indietro nel tempo al 1985; Michael Jackson e Lionel Richie incidevano We Are the World, in Giappone usciva in commercio il primo Super Mario e nell’Atlantico veniva finalmente rinvenuto il relitto del Titanic a 73 anni dal suo naufragio.

Il 1985 nella Formula 1 è anche l’anno del consolidamento del dominio McLaren che può contare sulla coppia di piloti Prost-Lauda. Ma la Ferrari non è da meno e i piloti italiani possono fare la voce grossa con Alboreto e De Angelis su tutti. Chi invece si trova alla conclusione del proprio ciclo, per la seconda volta, è l’Alfa Romeo: il 1985 è l’ultimo dei sei anni in cui la casa del biscione riprovò a rientrare nel Circus senza ottenere, nemmeno lontanamente, i risultati del glorioso passato.

Siamo ad agosto, il circuito è quello del Nurburgring e ci troviamo di fronte alla nona gara del mondiale del 1985.

Le Qualifiche

Teo Fabi conquista la prima delle sue 3 pole position, in quell’occasione con una Toleman che riesce a sfruttare al meglio la mescola delle proprie Pirelli. Un risultato incredibile se si pensa che in tutto il campionato la Toleman non riuscirà a conquistare nemmeno un punto, ma che in quegli anni tutto era possibile. Dietro l’italiano si qualificherà Johansson su Ferrari, quindi Prost, Rosberg (il padre di Nico), Senna e Piquet, dopo la coppia di brasiliani il terzetto di italiani, nell’ordine: De Angelis, Alboreto e Patrese.

 

La gara

Al via sia Fabi che Johansson partono male, l’italiano lamenterà problemi al motore per tutta la gara. Chi  invece parte bene è Senna: il brasiliano sfrutta tutta la scia a messa a disposizione da chi gli sta davanti prima di scartare sulla destra di Johansson andandosi così a guadagnare l’interno in prossimità della prima curva e la prima posizione; dall’altro lato del ferrarista sopraggiunge invece Rosberg, che forse è quello che ha lo scatto migliore ma che avendo scelto di superare dalla parte più esterna, in funzione della prima curva, si trova comunque dietro a Senna nel momento dell’imbocco della prima curva. Altrettanto bene part poi Alboreto che cercando di seguire Senna affianca il compagno di squadra Johansson  in entrata della prima curva uscendo vincitore dal personale duello. Oltre al danno la beffa per lo svedese che, oltre al sorpasso, subisce la foratura di un pneumatico: non è ancora fuori dai giochi ma la gara è irrimediabilmente compromessa per lui. 

Senna è tallonato dalla Renault di Rosberg che sembra averne di più, il brasiliano non finisce il primo giro in testa, sfilato all’altezza dello Hatzenbach Bogen dal finnico. I due cominciano comunque a girare più veloci del resto del gruppo, macinando preziosi secondi di vantaggio sugli avversari, su tutti Alboreto, De Angelis e Prost, appaiati a giocarsi la terza posizione.

Più passano i giri e più si palesa il fatto che Rosberg non possa scappare da Senna, anche per una scelta errata degli pneumatici montati sulla sua Williams.  Al 16° giro le posizioni dei due contendenti si scambiano di nuovo, ma anche questa volta il dominio del brasiliano dura pochi minuiti: è il 27° giro quando il pilota McLaren, ancora una promettente promessa del Circus, è costretto ad abbandonare la gara per un problema al semiasse, riuscendo però a riportare la propria monoposto ai box. Abbandono proprio avvenuto a pochi minuti da quello dell’altro campione brasiliano in pista, Nelson Piquet.

In testa alla gara ora c’è un finlandese su cui due italiani stanno recuperando terreno. Ma l’avventura di Elio De Angelis, terzo in quel momento, finisce da lì a poco in una nuvola di fumo: ritiro al 40° giro per un problema al motore. Alboreto e Prost guadagnano la testa della corsa al 44° giro, la macchina di Rosberg non ha i pneumatici per seguire i due che sono insieme dall’inizio della gara.  Il duello Ferrari-McLaren, il più classico della di Formula 1, si risolve al 58° giro quando Prost, dopo una gara passata a controllare i diffusori della Ferrari, finisce in testa coda proprio prima del rettilineo del traguardo nel tentativo di non perdere il contatto da Arboreto.

L’italiano da quel momento controlla la gara, senza prendersi più rischi e arrivando comunque in solitaria alla bandiera a scacchi con il pugno alzato verso il cielo. Il 4-agosto-1985  ebbe così luogo la quinta e ultima vittoria per Michele Alboreto in Formula 1, nel Suo anno, quello del secondo posto finale nel mondiale vinto da Alain Prost. Un campionato tanto vinto dal francese quanto perso dall’inaffidabilità della Ferrari dell’italiano che, nei quattro ultimi GP del campionato, non porterà mai a tagliare il traguardo Alboreto per problemi di motore e frizione.

Solo 10 delle 27 monoposto partite al via di quel Gp teutonico riusciranno a tagliare il traguardo: alle spalle di Alboreto, Prost e Laffitte; quinto Niki Lauda, fuori invece anche Keke Rosberg.

Curiosità: qualcuno di voi avrà notato che abbiamo parlato di 27 monoposto in un campionato regolamentato a 26 macchine in gara. La deroga, esclusiva di quella gara, si dovette ad un esperimento che agli occhi di oggi è la più pura delle normalità: ad una macchina di Formula 1 venne attaccata una videocamera.

La vettura scelta fu quella Francois Hesnault, terzo pilota Renault. L’avventura del francese durò appena 8 giri, fu costretto al ritiro per un problema all’acceleratore, ma le immagini raccolte in quel giorno passeranno alla storia. La Renault potè contare su tre piloti in gara in quella giornata, ecco perché ci fu il bisogno di una deroga, e fu l’ultima volta, nella storia della Formula 1, che Scuderia poté schierare tre vetture al via.

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