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GT World Challenge – Imola, vince Audi nel giorno della prima di Valentino
È iniziata alla grande la stagione agonistica dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola con la 3 Ore del GT World Challenge Europe, competizione per vetture GT3 organizzata da SRO Organisation. Vince la corsa l’Audi con la #32 del Team WRT (Vanthoor- Van Der Linde – Weerts) che ha staccato di sei secondi la Mercedes #88 dell’AKKODIS ASP Team (Marciello-Juncadella-Gounon) e di dodici secondi la Mercedes #2 del team GetSpeed (Kingsley – Eriksen – Baud). Quarto il romagnolo Mattia Drudi su Audi, settime e ottave le Ferrari 488 dei cesenati dell’Iron Lynx. Debutto di Valentino Rossi nelle competizioni GT contrassegnato da un passo costante e veloce in pista, ma macchiato da un doppio errore in fase di cambio pilota. La #46 termina diciassettesima assoluta. Fuori dalle top ten le Lamborghini.
Al via le Audi WRT #32 e Sainteloc Racing #25 mantengono la testa della corsa, con nessun pilota che si è azzardato di tentare il sorpasso. Un contatto alla prima della Rivazza tra la Ferrari #83 delle Iron Dames, progetto con tre donne al volante targato dal team cesenate dell’Iron Lynx e la McLaren #112 al termine del primo giro causa la prima Safety Car della gara ed entrambe le vetture sono state costrette al ritiro.
L’Audi numero 32 del Team WRT vincitrice della gara (copyright Mirko Duranti)
Alla ripartenza le due Audi tentano l’allungo, seguiti da Raffaele Marciello, Haase e Christian Klien. L’austriaco della McLaren, vecchia conoscenza della Formula 1, subisce il sorpasso di un arrembante Nicki Thiim su Aston Martin. Nico Muller, compagno di squadra di Valentino Rossi, mantiene la quattordicesima posizione iniziale, mentre Rob Collard a bordo della Lamborghini Huracán #77 di Barwell causa la seconda neutralizzazione, impantanandosi nella via di fuga della prima della Rivazza.
A due ore e cinque minuti dalla scacchi Valentino Rossi apre la girandola dei cambi pilota, prendendo il posto di Muller autore di un ottimo stint. Al termine della prima ‘frazione’ di gara la R8 del Team WRT #46 guadagna una posizione, issandosi alla tredicesima posizione. Davanti a lui i primi alfieri della Motor Valley, con la Ferrari #51 di Iron Lynx al nono posto, seguita dai compagni di squadra con la #71 e dalla prima Lamborghini, la #63 dell’Emil Frey Racing al dodicesimo posto con al volante lo spagnolo Albert Costa, che ha rilevato l’auto da Jack Aitken.
La Lamborghini numero 63 dell’Emil Frey Racing (copyright Lamborghini Squadra Corse – Eros Maggi)
A un’ora e venticinque dal termine il doppio guasto dopo la curva della Tosa accusato dall’Aston Martin #97 e dalla Lamborghini #27 causa una nuova neutralizzazione che ha ricompattato il gruppo in prossimità del termine del secondo stint. Appena prima della bandiera verde, la Bentley #107 del team CMR tampona la Lamborghini #27 del Leipert Motorsport che aveva ripreso la corsa, causando il prolungamento della Safety Car, che traghetta così gli equipaggi al termine della seconda parte di gara.
I cambi pilota avvengono tutti con la vettura di sicurezza in pista e Valentino Rossi si rende protagonista di un comprensibile doppio errore: il primo è stato quello di slacciarsi le cinture prima di fermarsi ai box, il secondo quello di proseguire oltre la piazzola del suo team in pit lane, dovendo proseguire quindi per un altro giro. Un errore di strategia del muretto dell’Emil Frey Racing, che ha deciso di fermare ai box prima gli equipaggi della categoria silver, ha causato lo scivolamento della Lamborghini #63 fino alla diciannovesima posizione.
La Ferrari numero 71 inseguita dalla Lamborghini numero 63 (copyright Mirko Duranti)
Il regime di gara vera è durato una sola tornata, quando Casper Stevenson alla guida della Akkodis ASP #87 che ha sbagliato completamente la frenata, colpendo la McLaren #70 di Inception Racing. Alla ripresa delle ostilità, il ventitreenne pilota riminese Mattia Drudi, a bordo dell’Audi #12 del Tresor by Car Collection si è lanciato all’inseguimento della Mercedes #2 di Stolz per la conquista del podio, dovendo però difendersi contemporaneamente dall’attacco in uscita Tosa dalla McLaren #111 di Vincent Abril. Negli ultimi minuti il romagnolo non è riuscito a portare a termine l’attacco sulla Mercedes colorata di rosa, accontentandosi del quarto posto. Le due Iron Lynx #51 e #71 guidate rispettivamente da James Calado e Antonio Fuoco hanno sfruttato le neutralizzazioni e i cambi pilota per issarsi saldamente nella top ten occupando la settima e nona posizione, con Fuoco bravo poi a guadagnare un’ulteriore piazza. Stint d’assalto per Mirko Bortolotti, abile a portare la Lamborghini #63 alla tredicesima posizione finale. Termina alla diciassettesima posizione l’attesissima Audi #46, al termine di una gara costante e senza guai, fatto salvo per l’errore di gioventù del rookie Valentino Rossi.
La festa del podio (copyright Mirko Duranti)
Gli altri piazzamenti dei Marchi della Motor Valley sono il ventesimo posto della Ferrari #21 targata AF Corse, classificatasi seconda in classe Gold Cup, venticinquesima la Lambo #563 del Vincenzo Sospiri Racing, seguita dai compagni di Casa del Barwell motorsport #78, dall’altra vettura del VSR #163 e dalla #14 dell’Emil Frey Racing. Trentatreesima assoluta, terza in classe Pro-Am, la Ferrari 488 #52 dell’AF Corse, trentanovesima la Lamborghini #8 dell’AGS Events, seguita dall’altra Huracan #77 del Barwell Motorsport. In quarantaduesima piazza si è classificata la Lamborghini #19 delll’Emil Frey Racing, seguita dalla sfortunata #27 del Leipert Motorsport.
Le Ferrari 488 numero 51 e 71 dell’Iron Linx (copyright Mirko Duranti)
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