Altri Sport
Il Semaforo Rosa – Hannah Schmitz
Un team che porta il nome di una bibita visionaria, inventata da chi aveva visto lontano nel futuro. Una squadra fondata su valori ben delineati e per molti versi molto più avanti di tutti i suoi avversari. Il Red Bull Oracle Formula 1 Team è il campione da battere, coloro che hanno creato cicli vincenti senza lasciare briciole agli avversari. I primi a costruirsi un futuro assicurato con un junior team nella stessa competizione. I tori hanno sempre guardato alla prossima pagina da scrivere e lo hanno sempre fatto con lungimiranza. L’organico del team è eterogeneo ma oggi lo sguardo cade su un ruolo fondamentale nelle corse automobilistiche: la strategia. Il capo ingegnere della strategia è una donna che è la mente dietro a tutte le mosse vincenti in casa RB per quanto riguarda pit stop, scelta gomme e condotta di gare. Si chiama Hannah Schimitz e tra un gesto e un rito abituale è lei che decide a priori quanto viene fatto al muretto e poi attua sul momento le diverse chiamate per i piloti. Il dottor Marko più volte l’ha elogiata e nominata come la regista vera e propria di molte delle loro imprese.
Hannah è una ragazza britannica laureata in ingegneria meccanica a Cambridge ed entrata nella famiglia Red Bull nel lontano 2009 quando decisero di puntare sul giovane biondino di Heppenheim. Insieme a loro ha costruito i successi iridati dal 2010 al 2013 e ora si sta rendendo protagonista di quello che con Verstappen potrebbe essere un nuovo ciclo vincente. La Schmitz racconta che per rilassarsi prima di decidere una strategia pratica la meditazione e solitamente quando è pronta a muoversi tra i bottoni del muretto tende a tenere i palmi delle mani rivolte verso il basso, perché è così che si concentra meglio. Ecco in quel momento tutti sanno che sta per succedere qualcosa. È una mamma dal 2020, unico anno in cui si è assentata dalla pista per il congedo di maternità. “Creare una strategia è come andare in vacanza con la famiglia, fai i bagagli e parti ma non sai mai cosa succederà”. Un’avventura che lei affronta con la lucidità massima pronta a qualsiasi imprevisto pur di tirare fuori le idee migliore e puntare alla vittoria. La Red Bull è una delle scuderie più forti sulla strategia, si inventano sempre qualcosa anche andando controcorrente rispetto agli altri. Vincono e perdono insieme e negli ultimi anni i colpi di genio al muretto portano la firma della britannica.
Hannah Schmitz insieme a Pierre Gasly, Max Verstappen e Lewis Hamilton sul podio del Gran Premio del Brasile 2019 – credits to formula1.com
Sua la magia in Brasile nel 2019 che permise a Max Verstappen di vincere la gara con un pit stop millimetrico su Hamilton e riuscì così a rimanergli davanti. Una chiamata che le valse anche l’onore di salire sul podio per ritirare il premio dedicato al Team vincente. Il suo zampino c’è anche in gare più recenti come Monaco 2022 in cui la sua strategia fu perfetta riuscendo a portare Perez in testa e a fargli vincere la gara nonostante la prima fila fosse colorata di rosso. Una spina nel fianco per tutti gli avversari, un vero esempio da seguire e una vera mente in grado di applicarsi velocemente ad ogni situazione. “A quel punto hai a disposizione 20 secondi, un tempo che sembra nullo ma che durante una gara pare durare una vita intera, in cui sei seduto e puoi capire se la decisione che hai preso è stata giusta o meno”. Lei in una frazione di secondo è in grado di prendere decisioni che cambiano la gara e molto spesso sono positive. La pressione quando devi fare certe scelte è altissima, la tensione si taglia con un coltello e lei stessa ha ammesso che si sente come sul filo del rasoio. Quel brivido che avverte lungo la schiena le piace e la rende viva un’adrenalina diversa da quella dei suoi piloti ma che la tiene sempre sul pezzo. Un’altra delle sue magie fu Ungheria 2022, dove con una strategia praticamente perfetta ha portato Max a trionfare dalla decima posizione.
Purtroppo essere forti e vincenti non è mai un dettaglio che dona popolarità e ci sono stati alcuni episodi spiacevoli sfociati in situazioni imbarazzanti che hanno richiesto l’intervento diretto anche di alcuni profili importanti della famiglia Red Bull e AlphaTauri. Esempio è Zandvoort quando Yuki Tsunoda accusato un problema per molti ha invece favorito la strategia per Max Verstappen che poi ha vinto la gara. Offese sessiste e senza fondamento sono arrivate verso la Scuderia di Faenza e la stratega della Red Bull, che hanno dovuto chiudersi con un comunicato stampa ufficiale dal parte del Team a sostegno di Hannah che condannava i comportamenti poco sportivi tenuti da troppa gente. Hannah rappresenta un’eccellenza nel suo campo e i risultati le danno ragione. I suoi occhi sono sempre sulla pista, la sua mente sempre a lavoro e finché i suoi palmi saranno rivolti verso il basso è bene che i suoi avversari si preoccupino e studino delle contromosse perché lei è pronta a stupire.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook