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Il Semaforo Rosa – L’ Arte della Motor Valley conquista il GT World Challenge
“Ci è andato solo per divertimento”, “Non farà niente di spettacolare”, “Le quattro ruote non sono le moto”, “Farà fatica”, “Era meglio se rimaneva a casa” o ancora “Ha scelto il GT solo per fare una vacanza”.
Questi sono stati alcuni dei commenti a furor di popolo quando Valentino Rossi decise di intraprendere una nuova avventura con le auto a ruote coperte nel GT World Challenge. Due ruote in più delle sue amate moto, quelle che ne hanno segnato la storia e che lo hanno reso leggenda. Che Vale avesse scelto di continuare a correre dopo la MotoGP era scontato e già conosciuto come fatto. Quando qualcuno corre per pura passione è praticamente impossibile che dopo il ritiro dalla proprio disciplina o da una categoria regina smetta del tutto mettendo da parte quella che è stata la sua vita per più di un quarto di secolo. Il Dottore sceso dalla sua Yamaha M1, non poteva non sentire un motore ruggire sotto il sedere e quei brividi che solo l’adrenalina della corse riesce a farti provare.
Ha scelto di tornare alle sue origini, le quattro ruote per divertirsi come quando era bambino e come forse non faceva più da qualche anno in MotoGP. Il GT World Challenge la sua nuova casa, un campionato con meno gare, più dilatate nella stagione senza lo stress e la frette dei calendari moderni del Motomondiale o di altre categorie. Un campionato di livello, con piloti che se le sanno suonare e che sanno andare molto forte. Valentino non ha certo scelto di prenderci la pensione, ma bensì di continuare a vivere la sua passione da un’altra visuale e un pelo più comodo. Nel GT ci sono piloti giovani e affamati che danno l’anima anche solo per guadagnarsi una posizione, non è certo il parco giochi di chi non ha più voglia di impegnarsi. Per molti è un trampolino di lancio, per altri una seconda chance e alla fine il livello delle performance in pista non si può mettere in discussione.
Il primo contatto Rossi lo ha avuto sull’Audio R8 del WRT, team belga che ha accolto a braccia aperte il Dottore e che ci ha visto anche una grandissima occasione d’immagine considerando la folla che continua muovere VR46. Un’avventura iniziata a Imola con un lungo ai box quando doveva lasciare l’auto al suo compagno di squadra e poi una crescita costante culminata l’anno scorso con una top five ripetuta tra Paul Ricard, Hockenheim e sulla sua pista di casa a Misano. Poi tante gare indietro a lottare nelle retrovie, ma anche sfortune che gli hanno fatto fare esperienza e in qualche modo crescere anche a 43 anni. Quest’anno il team ha cambiato fornitore, scegliendo BMW per la stagione 2023. L’M4 sembra piacere di più alle mani e ai piedi del Dottore, che fin dai primi test si è sentito subito a suo agio sulla vettura tedesca di Monaco. A Monza, nel primo round di questa stagione, purtroppo è arrivato un ritiro, ma nella storica pista di Brands Hatch, nel fine settimana che si è appena concluso, è arrivata la prima gioia sulle quattro ruote. In Inghilterra di fronte a tribune piene di fans, l’atmosfera intorno al GT è quella comune a tutti i grandi eventi sportivi e Rossi non poteva scegliere pista migliore per cogliere il suo primo podio nella competizione. Due gare sprint, nella prima partito dalla griglia di partenza è rimasto bloccato intorno alla 15° posizione prima di cedere il passo al compagno di squadra Maxime Martin che ha terminato 14°. In Gara 2 invece Valentino è salito in macchina dopo la prima mezz’ora portando a termine una corsa già fantastica che li vedeva in terza posizione. Alla fine sono giunti secondi al traguardo inchinandosi solo ad un altro romagnolo doc Mattia Drudi, per una doppietta della Motor Valley quasi al 100%.
Valentino Rossi festeggia il suo primo podio nel GT World Challenge a Brands Hatch – credits to gtworldchallengeeurope.com
Ecco, anche quello che ha fatto il giovane Drudi, classe 1998, non può che rendere orgogliosi anche noi compatrioti della Valle dei Motori. Partito settimo con la sua Audi R8 del Tresor Orange1 ha scalato la classifica poco a poco e sfruttato alcuni episodi a suo favore per mettersi in testa e poi mantenerla fino alla fine insieme allo svizzero Ricardo Feller. Una vittoria speciale in un contesto unico, quello che ci voleva per i portabandiera di una regione piena di talento e velocità.
Ma rimanendo sempre nella Motor Valley e sempre in Romagna c’è un Team che nella Sprint di domenica ha festeggiato una vittoria straordinaria nella Silver Cup. Vincenzo Sospiri Racing, VSR per gli amici, ha tagliato il traguardo come primo della sua classe con la Lamborghini Huracan GT3 di Sant’Agata.
Insomma la terra dei motori italiana corre forte e veloce tra i circuiti di tutto il mondo e dal 46 che torna a splendere sul podio a Mattia Drudi che trionfa, passando per il team romagnolo di Vincenzo che si rende protagonista nella sua categoria non possiamo lamentarci che la valle più bella del mondo stia lassù davanti a tutti.
VSR in azione a Brands Hatch in gara 2 nella Silver Cup – credits to gtworldchallengeeurope.com
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