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Chiacchiere da Bar…bieri – Imola, anacronistica da tutelare

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Ieri è andato agli archivi il trentesimo G.P. di Formula 1 titolato corso all’Autodromo di Imola. Il circus iridato, mancato a partire dal 2007 fino al 2019, è tornato a far tappa nella Motor Valley nel 2020, per la gioia degli appassionati di lunga data di questo sport e per la curiosità dei tifosi più giovani. Il tracciato colse subito il favore dei piloti per il suo essere vecchio stile, tracciato naturale creato in base alle asperità originarie dell’ambiente nel quale sorge e che racchiude il bel Parco delle Acque Minerali, ormai inglobato interamente nella città, e che costeggia il fiume Santerno. Una pista che mette alla prova le abilità di guida di chi è in auto, stretta e con vie di fuga in ghiaia ed erba che lasciano poco spazio agli errori. Il pubblico, da parte sua, può prendere posto lungo le reti all’interno e all’esterno del parco, oppure sulle tribune costruite molto tempo fa che spesso sorgono sui fianchi delle strade dedicate alla viabilità cittadine, o su vaste aree verdi e tribune ecologiche.

Queste caratteristiche la rendono unica al mondo e non replicabile in nessun altro luogo. Sempre queste particolarità, portano dei limiti. Innanzitutto l’essere praticamente in centro città ne impedisce sostanzialmente l’espansione e la creazione delle strutture accessorie presenti nelle piste più all’avanguardia. Non esiste una viabilità dedicata ai servizi di pista, che fa sì che le auto incidentate vengano riportate ai box utilizzando le strade normali o la pista stessa. La costruzione di nuove tribune o l’ampliamento di quelle esistenti è fortemente limitata, inoltre la vecchia tribuna centrale non è pressochè più tale, con i box e la partenza spostati di centinaia di metri rispetto al passato in un luogo dove non c’è spazio per una tribuna coperta avveniristica e al passo con i tempi. La presenza del parco e la vicinanza del fiume Santerno infine espongono i presenti e il pubblico agli inevitabili disagi che si possono creare in caso di pioggia. Il fango è in agguato, sia all’interno che all’esterno degli impianti, nei parcheggi. Finchè c’è il sole tutti i Santi aiutano, quando piove la comodità purtroppo non è di casa. Il lavoro per rendere il tutto agevole è sempre la priorità degli organizzatori, ma i miracoli sono difficili.

Passando al mero agonismo, anche la gara non ha regalato grosse emozioni. I sorpassi non sono agevoli, la carreggiata non è larga come nei circuiti ideati negli ultimi anni, le vie di fuga non sono infinite. C’è solo una zona DRS, in attesa che l’ala mobile venga tolta in futuro, e comunque un solo vero punto di sorpasso, quel Tamburello che non sarebbe nemmeno tale senza le modifiche post 1994. Le gare qui possono diventare un trenino, noioso per il pubblico ma avvincente per i piloti, che devono spingersi al limite e oltre per guadagnare una posizione sull’avversario, esaltandone le abilità. Si sono lette tante critiche alle caratteristiche di Imola. Purtroppo certe cose non sono modificabili. Si possono migliorare leggermente, ma la realtà è quella scritta sopra. Imola è storica, ma forse anche anacronistica. Non ci si può immaginare di avere delle strutture paragonabili a quelle di ultimissima generazione qui, è inutile nascondersi, ma forse è il suo bello. Tutto è vero, nulla è creato a tavolino.

L’Autodromo di Imola non è una cattedrale nel deserto, non ha a disposizione uno spazio infinito pronto ad essere cementificato, coperto, climatizzato. Questo può succedere e succederà sicuramente in futuro in luoghi come il Medio Oriente, dove fondi e spazio non mancano. Imola è una specie in via di estinzione, è inutile negarlo. Però suscita emozioni, con tifosi che hanno pianificato viaggi in Europa appositamente da Nuova Zelanda o Stati Uniti, tanto per fare due esempi reali, pur di assistere al Gp di Imola del 2022. Sarà compito degli organizzatori del campionato, degli sponsor, dei portatori di interessi economici e anche dei tifosi salvarla o abbandonarla definitivamente dal 2025 in avanti, per andare nuovamente in località più glamour, con maggiori opportunità economiche per tutti. Vicini ai soldi ed alle comodità, ma lontani dalla tradizione e dalla storia della Formula 1.

Verde, case, discese naturali. Questa è Imola (redbullcontentpool.com)

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