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Carspillar – Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole: sempre più in alto

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Derby emiliano

La nascita della Countach LP5000S in una Lamborghini finalmente risanata aveva dato nuova energia alla casa del Toro. Tuttavia, dopo soli tre anni, anche la terza evoluzione della ormai nota biposto doveva scontrarsi contro nuove avversarie in un mercato sempre più esigente. Gli anni Ottanta erano ormai giunti al giro di boa e la potenziale clientela chiedeva solo una cosa: stupire sempre di più. Con il design e con la potenza, quasi con arroganza. A Maranello nel 1984 si era deciso di aggredire il mercato con una vettura che fino dal primo sguardo non lasciava spazio ai compromessi tagliando i legami con la tradizione del Cavallino: si chiamava Testarossa. A pochi chilometri di distanza, in quel Sant’Agata Bolognese, apparve subito chiaro che non si poteva lasciare troppo spazio ai concorrenti. Per rispondere con un nuovo modello il tempo non sarebbe stato sufficiente e lo staff tecnico Lamborghini decise di rispondere con una versione ancora più estrema della collaudatissima Countach dando vita alla 5000 Quattrovalvole. Aprendo di fatto un vero e proprio “derby della Motor Valley”.

Una Countach 5000 Quattrovalvole con i fari a scomparsa sollevati e le caratteristiche portiere aperte a forbice (Everyeye Auto – sconosciuto)

Iniezione di cavalli

Si decise di concentrare le modifiche soprattutto sul propulsore evolvendo e migliorando ulteriormente il V12 della LP5000S, la cui cilindrata aumentò ancora per arrivare a 5.167 cc. Parallelamente si applicò anche un’importantissima innovazione: per la prima volta si elaborò una più moderna distribuzione a quattro valvole per cilindro. Una caratteristica molto importante che la casa avrebbe deciso di sottolineare modificando di conseguenza anche il nome del modello. Importante fu inoltre la modifica al sistema di alimentazione, garantita ora da sei carburatori verticali Weber 44 DCNF montati superiormente al motore. Tale posizionamento ridusse ulteriormente una visibilità posteriore che già in precedenza era affidata soprattutto all’immaginazione di chi sedeva alla guida. La trasmissione alle ruote posteriori motrici era garantita dal consueto cambio manuale a 5 marce, mentre i freni erano a dischi autoventilanti da 300 mm all’anteriore e da 279 mm al posteriore.

Una Countach 5000 Quattrovalvole perfettamente conservata in azione

Sempre più muscoli

Le modifiche estetiche furono limitate e riguardarono soprattutto l’alettone posteriore, rimpicciolito e reso più piatto. Pur rimanendo nella lista degli optional dato il trascurabile effetto sulla resa aerodinamica della vettura (almeno a detta dalla casa), la modifica sull’ala non poteva dirsi marginale da un punto di vista commerciale. La maggior parte degli acquirenti infatti sceglieva di far montare questo particolare sulla sua Countach, rendendo il disegno della vettura decisamente più vistoso ed in linea con i gusti stilistici dell’epoca. Gli ultimi esemplari prodotti vennero resi ancora più muscolosi con l’applicazione di vistose minigonne che raccordavano i parafanghi anteriori ai posteriori. Esse percorrevano inferiormente tutta la fiancata e nella parte terminale presentavano una presa d’aria con lamelle orizzontali che convogliavano aria verso i passaruota posteriori. Il flusso era indirizzato verso i dischi al fine di migliorare la dissipazione del calore sviluppato nella fase di frenata, elemento cruciale per un mezzo ad elevate prestazioni come la Countach.

Anche se ridotto nelle dimensioni, l’alettone posteriore rende cattivissimo l’aspetto al retrotreno della Countach 5000 Quattrovalvole (Mad4Wheels – sconosciuto)

Il giallo dei numeri

I dati tecnici ufficiali diffusi dalla Lamborghini per la Quattrovalvole parlavano di una potenza erogata pari a 455 CV ed una coppia massima pari a 500 Nm a 7.000 giri/min. Tuttavia, come sempre accade per automobili entrate nel mito, la realtà si mescola alla leggenda. Si dice infatti che la casa avesse diffuso un valore inferiore a quello reale in attesa di conoscere i numeri della rivale Ferrari Testarossa. Solamente nel caso questi ultimi si fossero rivelati superiori la Lamborghini avrebbe reso nota la vera potenza della sua creatura che, a detta dei collaudatori, poteva giungere a 470 CV. Tuttavia il problema non si pose: la berlinetta di Maranello si fermò a 390 CV e da Sant’Agata non vennero diffusi altri valori. Se ciò fosse realtà o leggenda non lo sapremo mai. Di certo sappiamo che la Quattrovalvole “ingrassò” fino a 1.490 chilogrammi, toccava i 295 km/h di velocità massima e fu prodotta in 631 esemplari tra il 1985 ed il 1988. Aggiungendo un altro prezioso tassello alla leggenda della Countach.

 

Una Countach 5000 Quattrovalvole del 1988. Nell’ultimo anno di produzione vennero aggiunte le vistose minigonne (Barrett-Jackson – sconosciuto)

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