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Lamborghini – Verso l’elettrificazione del Toro

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All’inizio di giugno, il Parlamento Europeo che ha approvato la proposta che prevede il divieto di vendita di auto con motori termici da parte delle case automobilistiche a partire dal 2035. Questa decisione, secondo i costruttori, ha una scadenza prematura, ma i grandi protagonisti del mondo automotive si stanno attrezzando per non farsi cogliere impreparati. Sebbene possa sembrare temporalmente lontano, dal punto di vista di una programmazione industriale nel settore automobilistico il 2035 è dietro l’angolo.

Automobili Lamborghini, uno degli alfieri più splendenti della Motor Valley, ha già varato un piano per elettrificare la propria gamma di vetture. In un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, il Presidente e CEO Stephan Winkelmann ha fatto il punto sulle azioni messe in campo dall’azienda di Sant’Agata Bolognese: Abbiamo stanziato 1,8 miliardi, ma in realtà saranno molti di più, il più grande investimento nella storia di Automobili Lamborghini. Questa cifra al momento non include infatti lo sviluppo del modello completamente elettrico che arriverà successivamente. L’investimento sarà enorme perché dovremo affrontare l’era completamente elettrica mantenendo i valori del DNA di Lamborghini. Sarà una sfida molto difficile”.

Il Presidente Stephan Winkelmann davanti ad un esemplare della Siàn, prima vettura ibrida Lamborghini (source: media.lamborghini.com)

 

Sicuramente i più tradizionalisti storceranno il naso solamente al pensiero di una supercar Lamborghini priva del suo celebre V12 aspirato. A partire da gennaio il nuovo responsabile tecnico è diventato il tedesco Rouven Mohr, che ha rilevato il ruolo da Maurizio Reggiani, nominato vice presidente del settore motorsport. Mohr sarà quindi l’uomo che guiderà la Casa del Toro in questa nuova sfida elettrica. Al riguardo, ha parlato ai microfoni della rivista inglese Autocar del modo in cui Lamborghini affronterà questo radicale cambiamento: “La prima cosa che voglio dire è che in questa sfida ci sono anche delle opportunità. Un ibrido performante, piuttosto che uno focalizzato sull’autonomia, può fornire una combinazione perfetta tra motore e batteria, colmando le lacune di coppia di un motore a combustione. Per i clienti, l’ibrido dovrebbe significare un valore aggiunto: un’auto ancora più veloce e divertente. La sfida consiste nel selezionare le dimensioni della batteria in modo da offrire prestazioni sufficienti senza aggiungere troppo peso. Vogliamo anche un’auto che offra prestazioni costanti, non una vettura che sia brillante per alcuni giri di pista e poi non sia così buona quando la batteria è scarica. Il recupero dell’energia sarà fondamentale, e con esso la sensibilità dei freni”.

L’appartenenza di Lamborghini al Gruppo Volkswagen può facilitare il compito dell’azienda fondata da Ferruccio Lamborghini. Secondo Mohr, “in generale, l’appartenenza al gruppo è sempre di grande aiuto. Possiamo dedicarci all’ibridazione senza dover ripetere molti dei processi di prova ed errore. Ma devo essere chiaro, perché il sistema che utilizzeremo sarà unico per la Lamborghini. Abbiamo una competenza di base a cui possiamo attingere, ma l’hardware dobbiamo svilupparlo secondo le nostre specifiche. L’ibridazione”, continua Mohr, “offre molte opzioni che prima non c’erano. Sono particolarmente entusiasta delle possibilità del torque vectoring da sinistra a destra. Sì, c’erano opzioni con i differenziali semi-attivi e così via, ma ora le possibilità sono molto più ampie. Vi prometto che sarete davvero in grado di guidare queste auto. Sono speciali e qualsiasi preoccupazione per il peso aggiuntivo del sistema ibrido non durerà. Non vogliamo fare auto senza carattere, quindi non vogliamo costruire l’auto perfetta, se un’auto perfetta è quella che fa tutto per te. Questa non è la PlayStation.

Rouven Mohr, Chief Technical Officer di Automobili Lamborghini (source: media.lamborghini.com)

 

È indubbio che quindi le Lamborghini del futuro, sempre più prossimo, saranno senza cambio e senza motore termico: una vera e propria rivoluzione. Su questo punto, Rouven Mohr sostiene che è una sfida da affrontare con apertura. “Nuove tecnologie significano nuove opportunità per emozionare le persone. Ma voglio essere chiaro: non mi riferisco all’accelerazione. Ogni veicolo elettrico può accelerare velocemente. Non si porta l’auto a fare un giro di domenica per passare da 0 a 100 km/h in 1,9 secondi. Forse una o due volte, ma dopo è noioso. Ci concentreremo sul controllo della vettura, su come reagisce agli input e altro ancora. Non parlerò dei rivali per nome, ma non credo che oggi ci sia un veicolo elettrico sul mercato che si comporti così bene. Tutti questi discorsi sui tempi da 0 a 100 km/h sono privi di significato. Davvero insignificanti. In Lamborghini vogliamo molto di più dalle nostre auto“.

A questo punto non ci resta che aspettare l’atteso, o temuto, a seconda dei propri gusti personali, momento del debutto dell’EV con il Toro impresso sulla carrozzeria, previsto per la seconda metà di questo decennio. Sicuramente saprà emozionare, sia a coloro i quali susciterà sensazioni positive sia a chi semplicemente dovrà constatare con rassegnazione la morte dei motori termici.

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