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Max Biaggi, l’eterno rivale

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Ci sono battaglie che hanno segnato epoche, rivalità che hanno creato miti e campioni, storie che si sono forgiate nell’epicità degli scontri vissuti. Nel motociclismo ci sono stati confronti che hanno creato personaggi e racconti storici. Una delle rivalità più discusse è senza dubbio quella tra Max Biaggi e Valentino Rossi, a fine anni novanta e inizio dei primi 2000.

BIAGGI VS ROSSI

I due se le sono suonate fuori e dentro la pista senza mai risparmiarsi e ogni tanto lasciandosi andare ad episodi tutt’altro che sportivi. Quando però due piloti che vogliono primeggiare si ritrovano a farlo nella stessa generazione e epoca, non può succedere diversamente, considerato che sono stati due dei piloti italiani più vincenti nella storia del motomondiale. Tutto è iniziato dalle scenette post gara di Valentino in cui festeggiava mettendo su delle vere e proprie gag. I piloti non si amavano già particolarmente, questo perché Rossi stava conquistando la scena del motomondiale, mentre Max in 250cc stava dominando. Il festeggiamento scatenante pare fosse stato quello in cui Il Dottore, ai tempi Rossifumi, festeggiò una vittoria portandosi in moto una bambola gonfiabile che rappresentava Claudia Schiffer, modella con cui stava uscendo Biaggi. Il pilota romano non digerì la cosa, ma sul momento non scoppiò nessuna bomba. Max in quel periodo stava conquistando mondiale dopo mondiale nella classe di mezzo, prima di esordire nella 500 cc tra i grandi. Il suo primo pensiero non era certo quello di un ragazzino emergente che faceva notizia, ma poi quando i due arrivarono in pista insieme le cose cambiarono. L’ascesa di Valentino, vuoi anche per carattere e passione sprigionata in tantissimi tifosi, sembrava infastidire Max, perché in primo piano c’erano sempre le imprese del #46. Eppure lui non aveva nulla da invidiargli.

SCONTRO IN PISTA

Nella classe regina i due arrivarono a scontrarsi nel 2000. Biaggi guidava la Yamaha e Valentino la Honda. I due cominciarono a competere per la vittoria e a ritrovarsi più volte nelle posizioni di testa. Il culmine della loro rivalità arrivo però l’anno successivo. Nel 2001, a Suzuka durante la prima gara della stagione, volarono scintille. All’uscita dell’ultima curva i due si trovano appaiati e Biaggi per non farsi superare allargò il gomito verso il rivale, facendolo uscire di pista a oltre 200 km/h. Rossi non ci vide più, al giro seguente lo superò e alzo la mano facendo il dito medio, in risposta a quanto subito prima. Altro episodio quello a Barcellona, dove i due si presero nell’ascensore che portava nella zona del podio. Dal canto suo Max subiva il successo mediatico riscontrato da Valentino, ma forse anche perché da quando era salito nella massima categoria non era riuscito a ripetere i successi di quelle minori. Tra 500 cc e MotoGP Biaggi non è mai riuscito a vincere il titolo e in più di un’occasione si è dovuto arrendere al rivale di Tavullia. Come nel 2001 quado perse la gara a Philipp Island e anche la matematica certezza del titolo o nel 2004 quando era riuscito a salire sulla Honda, con cui prima Rossi aveva dominato per due stagioni. La Yamaha che aveva appena lasciato era poco competitiva, però nelle mani del 46 funzionava eccome, tanto che nel 2004 e 2005 fu lui ad aggiudicarsi nuovamente i mondiali di MotoGP, lasciando ben poco al pilota romano. L’intreccio tra le due carriere sicuramente non ha giovato a Biaggi, ma nonostante questo potesse risultare un neo molto fastidioso, Max è riuscito a dare risalto al suo personaggio grazie alle innumerevoli vittorie e successi raggiunti in anni di motomondiale. Quattro titoli mondiali consecutivi in 250cc tra il 1994 e il 1997, quando sembrava inarrestabile con la sua Aprilia. Quarantadue vittorie e 111 podi che non sminuiscono certo quanto abbia fatto il pilota romano.

NUOVA VITA

Chiusa l’esperienza in MotoGP, nel 2005 con Honda, decise di dedicarsi alla SBK con Suzuki. Prima di aprire il suo ciclo vincente con le derivate di serie passò una stagione anche con Ducati sulla Panigale con la quale ottenne qualche podio. Poi arriva la chiamata dalla casa storica con cui ha trionfato nelle classi di piccola cilindrata del motomondiale e scelta mai più giusta poté fare. Con Aprilia nel mondiale per le derivate di serie Max trionfò per ben due stagioni, portandosi a casa il trofeo iridato, prima di lasciare del tutto le corse nel 2015 e dedicarsi ad altre attività sempre legate alle due ruote. Infatti oggi è imprenditore e ha un team in Moto3 con cui cresce nuove leve per il motociclismo italiano e mondiale, aiutando i giovani in quello che è un percorso sempre più difficile e ricco di ostacoli. Oggi Biaggi mette a disposizione la sua esperienza per coltivare nuovi talenti e creare i campioni del futuro. Max è stato un grandissimo pilota, uno dei più titolati tra gli italiani e ha scritto pagine memorabili del suo sport. Forse l’unica colpa che può farsi è quella di essere finito in un vortice nel quale non è riuscito a far risplendere la sua luce quanto avrebbe voluto o quanto avrebbe meritato.

 

 

 

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