Pallanuoto
La pallanuoto a Bologna: un 2024 da ricordare
La pallanuoto a Bologna ha appena vissuto un anno indimenticabile: De Akker e Rari Nantes hanno fatto passi da gigante
La pallanuoto è uno di quegli sport che resterà sempre troppo poco conosciuto per la bellezza e i valori che nasconde dentro sé. Il gioco di squadra, il rispetto dell’avversario, la bellezza del sacrificio. Bologna ha sempre avuto un piccolo tesoretto tra le mani, delle società di alto livello che hanno saputo esprimere questo sport ai livelli più alti che ci siano, sia al maschile che al femminile. Bologna vive e respira pallanuoto, ma molti bolognesi non lo sanno. O, meglio, ancora non lo sanno.
La pallanuoto bolognese nel 2024
Gettando uno sguardo all’annata appena passata, è impossibile non accorgersi che il 2024 sia stato un anno molto, molto speciale per la pallanuoto bolognese. Per la prima volta una squadra rossoblù, la De Akker, ha giocato per la qualificazione in EuroCup, uscendo di un soffio ai gironi a settembre. La Rari Nantes Bologna femminile ha sfiorato le finali playoff in un anno che all’apparenza sembrava essere di ricostruzione, con giocatrici, tra le proprie, cresciute nel vivaio della storica società. La Rari maschile, dopo 10 anni a rincorrere un sogno, è riuscita a meritarsi la promozione in serie B, un traguardo raggiunto grazie agli investimenti del club nel settore giovanile e alla caparbietà di Antonio Viola ed Enzo Pariso.
L’unico grande rimpianto è certamente la scomparsa della President Bologna, storica squadra della serie A2 maschile, che quest’anno ha deciso di chiudere i battenti. Dinamiche purtroppo alle quali la pallanuoto è abituata, dato che è la passione a guidare, in sostanza, i club, e non la resa economica. Fortunatamente, la pallanuoto maschile è rimasta ben rappresentata in città.
Certo, la pallanuoto a Bologna non pianta le radici nel 2024, ma molto, molto prima. Quello che sembra essere cambiato, nel 2024, è la risonanza che questo sport sta riuscendo ad avere nel bacino delle Due Torri. Sempre più persone a vedere le partite, sempre più “curiosi” che si interessano, leggono e finalmente si appassionano. Certo, siamo ben lontani da livelli come quelli della Liguria o della Campania, dove in ogni angolo, in ogni piscina, si nasconde una squadra di pallanuoto di altissimo livello. Ma la strada deve continuare a essere quella.
Gli sport “minori”
Bologna è un’eccellenza nello sport: basti pensare al calcio, al “bis” nel basket, al baseball… Grandi piazze e grandi realtà conosciute in tutt’Italia. La pallanuoto si sta timidamente ritagliando lo stesso spazio, sempre ancorata a quella maledetta etichetta di sport “minore” che non piace a nessuno degli addetti ai lavori. Uno sport “minore” che nasconde enorme sacrificio, allenamenti durissimi, spesso doppi tra mattina e pomeriggio, sedute di palestra alternate a quelle tattiche, trasferte lunghissime, ore di nuoto per poter adattare il corpo agli sforzi nel corso delle gare. Il tutto rappresentando una città, che spesso e volentieri non ha nemmeno idea del fatto che tu lo stia facendo.
Il vento è cambiato. La pallanuoto bolognese si sta prendendo lo spazio in città che merita. Certo, il processo è ancora lungo, a maggior ragione perché i numeri di tesserati e tesserate sono ancora lontani da quelli in altre realtà in Italia. Fino a che ci saranno squadre come la De Akker e la Rari Nantes Bologna in città, floridi bacini giovanili e prime squadre di altissimo livello, Bologna potrà continuare a definirsi una nuova piccola “patria” della pallanuoto nazionale.
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