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Rari, Fadda: «Abbiamo voglia di goderci questa serie B»

Le parole di Filippo Fadda, giovane giocatore della Rari Nantes, dopo la promozione in serie B in gara 2 contro Certaldo

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Filippo Fadda
Filippo Fadda (©Paolo Tassoni)

Lo abbiamo già detto: la promozione della Rari Nantes in serie B arriva da lontano. Non solo nel tempo, dato che ormai da 3 anni si cercava di fare il grande salto. Anche la lungimiranza che ha avuto la società nel programmare e cercare questo risultato, arrivato attraverso una serie di sforzi societari, è stata la chiave di questo successo. Certamente, l’elemento che ha fatto gioco in maniera massiccia negli ultimi due anni e che è stato forse l’aspetto cruciale della salita in serie B è stato l’apporto dato dai giovani in prima squadra.

Un gruppo bolognese, unito, affiatato, formato da ragazzi giovanissimi, dove molti ancora non hanno raggiunto la maggiore età. L’ingresso massiccio di ragazzi che si erano già levati grandi soddisfazioni con la giovanile ha portato entusiasmo ed energie in prima squadra. Tra i giovanissimi che hanno contribuito alla salita in serie B c’è anche Filippo Fadda, bolognese DOC cresciuto nelle giovanili rossoblù.

Dopo la trafila di tutte le categorie juniores, Filippo è entrato da due anni nell’orbita della prima squadra, allenato da Antonio Viola e Enzo Pariso. Una crescita significativa e costante quella di Fadda, che lo ha portato, a soli diciassette anni, ad essere uno dei pilastri delle giovanili e uno dei giovani più affidabili nelle rotazioni di una squadra che, in sostanza, ha dominato la regular season.

Le parole di Filippo Fadda

La stagione e la promozione

Filippo, questa è una promozione che ha tante sfaccettature diverse. Il lavoro fatto durante l’anno vi ha premiati nella partita più importante. Quanto ha influito il rapporto che si è creato tra voi giovanissimi e il nucleo più esperto del gruppo?
«La promozione è il risultato di un lungo e intenso lavoro di squadra, una conquista importante perché è figlia della collaborazione tra i più giovani del gruppo e i più esperti. Noi giovani abbiamo portato energia, grinta e voglia di imparare, i veterani sono stati importantissimi dal lato dell’esperienza. Questo ha creato un ambiente di crescita e miglioramento continuo, permettendo alla squadra di raggiungere questo grande traguardo».

In squadra avete avuto due pezzi da novanta, Baldinelli e Cecconi, che sono stati senza dubbio fonte continua di crescita e miglioramenti per voi giovanissimi.
«Avere due giocatori di serie A come Baldinelli e Cecconi in squadra è stato importantissimo. La loro presenza in allenamento e in partita ha rappresentato un punto di riferimento soprattutto per noi giovani. L’aiuto, durante le partite, fuori dal campo ma soprattutto in allenamento è stato molto importante per crescere. Grazie alla loro esperienza ci hanno insegnato molto, sia tecnicamente, ma anche mentalmente, per esempio su come affrontare le pressioni e le sfide di questo sport».

La crescita personale e lo studio

Vieni da due stagioni dove ti sei tolto tantissime soddisfazioni, ultima di queste la convocazione in gara 1 a Certaldo.
«Questo e lo scorso anno sono stati molto positivi per me. Sono stato convocato diverse volte ed essere stato convocato prima in gara 2 e 3 l’anno scorso e in gara 1 quest’anno è stato un segnale importante della fiducia che il coach ha in me. Mi sento molto cambiato come giocatore da quando sono entrato in prima squadra, ho acquisito più sicurezza nei miei mezzi, mi sento migliorato tecnicamente e tatticamente, ho imparato a gestire meglio lo stress delle competizioni, cosa che prima per me era molto più complicata. Ogni partita giocata ha formato parte del giocatore che sono e che spero di diventare. Ovviamente, un grazie va dato soprattutto ai tecnici che mi hanno dato una grande mano e anche ai miei compagni di squadra».

Sei giovanissimo, dato che quest’anno hai finito il terzo anno del liceo scientifico. É stato faticoso conciliare una stagione così intensa e lo studio, soprattutto in un anno così delicato come il passaggio al triennio?
«Sì, frequento il liceo scientifico, quest’anno ho finito la terza. Durante questa stagione l’impegno e la concentrazione richiesti sono stati davvero importanti. Conciliarlo con lo studio non è stato facile, ma con una buona organizzazione e soprattutto dei sacrifici si riesce a fare tutto. Ho dovuto imparare a gestire il mio tempo in modo molto efficiente, dedicando ore specifiche allo studio per essere pronto e concentrato agli allenamenti, anche se non è stato facile. Il supporto delle persone che mi sono state intorno è stato molto importante per mantenere il sottile equilibrio tra scuola e sport agonistico».

La stagione con la giovanile, il commento di Filippo Fadda

Parallelamente alla serie C voi più giovani siete stati impegnati anche dall’under 18 nazionale. Come è andata questa prima importante esperienza?
«Alcuni di noi quest’anno hanno disputato il campionato nazionale A under 18. È stato un percorso molto utile per la nostra crescita, dato che abbiamo affrontato squadre di alto livello. I nostri avversari, spesso giocatori di categorie più alte della nostra, ci hanno permesso di aggiungere qualche pezzo di crescita come giocatori. Purtroppo la classifica non ci ha premiati, siamo arrivati ultimi riuscendo a vincere solo contro la De Akker e a pareggiare la gara di ritorno contro Monza . Queste esperienze ci hanno dato consapevolezza che la pallanuoto è uno sport molto duro. Vedendo il bicchiere mezzo piano, abbiamo preso atto delle nostre capacità e degli aspetti in cui dobbiamo migliorare».

La stagione che verrà

Adesso un po’ di vacanze, poi si riparte con nuove motivazioni, la serie B. Cosa ti aspetti e cosa ti auguri?
«Dopo l’estate inizieremo a prepararci di nuovo per un traguardo che abbiamo aspettato a lungo. Sono pronto a ricominciare, sperando di trovare spazio e meritarmi di affrontare anche questa categoria . Mi aspetto un anno intenso, sarà anche il mio ultimo anno di giovanile. Sarà fondamentale continuare a lavorare sodo, sarà certamente richiesto ancora più impegno dello scorso anno».

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