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Rari, Perna: «Mi aspetto una squadra che abbia voglia di divertirsi»

Veronica Perna, capitana della Rari Nantes Bologna, spiega quali sono gli obiettivi di questa stagione di serie A2 alle porte

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Michele Morselli
Veronica Perna (©Michele Morselli)

Ancora qualche settimana di riposo, poi la Rari Nantes di mister Andrea Posterivo tornerà ad allenarsi in vista di un nuovo emozionante campionato di serie A2. I presupposti per fare bene ci sono tutti, soprattutto aspettando che si muovano gli ultimi tasselli del mercato dopo la conferma di gran parte dell’organico e l’arrivo di Giorgia Cappello, ligure classe ’06.

Se c’è qualcuno che non ha mai avuto dubbi sul restare, quella è Veronica Perna. Pescarese, capitano della squadra, da tre anni Perna veste i colori della squadra ed è stata la prima della rosa dello scorso anno a sposare nuovamente il progetto Rari.

Le parole di Veronica Perna

Veronica, sei già al quarto anno alla Rari: il tempo è volato o ti sembra un’eternità?

«Quello che arriva sarà il 4^ anno a Bologna, anche se sinceramente mi sembra che prima di questa città non ci sia stato un passato da pescarese e veronese. Qui mi sono trovata subito bene ed ogni giorno ho conferma di ciò. Bologna ormai mi è entrata nel cuore e non penso ci uscirà mai».

Dopo un anno definibile di transizione, questa stagione vi vedrà alzare l’asticella.

«L’obiettivo rimane come sempre quello di salire in A1, ma il progetto è farlo nel modo migliore possibile. Bisogna consolidare il gruppo, crescendo insieme con entusiasmo e voglia di fare. Senza questi elementi, è difficile fare progetti».

Il mercato nel campionato si è mosso parecchio. Alla Rari sono arrivate le conferme dei pilastri Perna, Mazzia, Lepore e Morselli, oltre ad altre giocatrici di rilevanza. Sarà un punto di forza aver cambiato così poco?

«Le conferme di noi “vecchie” insieme a quelle delle giovani e qualche innesto nuovo sarà sicuramente il nostro punto di forza. Mi aspetto che la squadra ogni giorno diventi più coesa, ma soprattutto vorrei uno spogliatoio sereno, dove ci sia divertimento, entusiasmo ma anche tanta voglia di rimboccarsi le maniche. Sicuramente le giovani che ci sono e che verranno porteranno una bella dose energia che già comunque è un elemento che abbiamo nel nostro bagaglio».

C’è la possibilità che l’anno prossimo la Rari Nantes Bologna scenda nel girone sud: come vedi quest’eventualità, anche in relazione alle tue esperienze passate a Pescara?

«Sinceramente spero che la FIN ponderi bene questa scelta di mettere una squadra bolognese nel girone sud, perché le trasferte saranno lunghissime e giocando di domenica, purtroppo, diventerebbe molto impegnativo per le persone che vanno in università, scuola e a lavoro. Il girone sud lo conosco bene e l’ho sempre considerato più difficile di quello a nord. Questo lo dico semplicemente perché c’è un’altra mentalità nel gioco e nell’allenamento. Penso però anche che se dovessimo disputare le nostre partite al Meridione comunque avremmo tutte le qualità per imporci anche lì».

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