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Un Circuito Al Mese – Paul Ricard: una striscia in un mare di asfalto

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Bastano poche occhiate per capire dove ci troviamo. Il nostro sguardo cade su una sconfinata distesa d’asfalto: vie di fuga nelle quali non troviamo né un filo d’erba né un granello di ghiaia, ma delle strisce abrasive blu e rosse, che si alternano al nero del catrame. E tra queste, con un po’ di sforzo, possiamo riconoscere il disegno di una pista, che però in alcuni punti si ramifica in diversi percorsi, facendoci chiedere quale sia quello che deve essere effettivamente seguito. Non si può negare la modernità di questo impianto, ma questo non è necessariamente un punto a favore. Qui non si corre il rischio di finire insabbiati e di perdere molto tempo in un “lungo”, per cui c’è un’ottima probabilità che gli errori vengano perdonati. Inoltre il tracciato in sé non è tra quelli più inclini alla spettacolarità. Da quando il Paul Ricard, che sorge a Le Castellet, a pochi chilometri dalla Costa Azzurra, è tornato ad ospitare il Gran Premio di Francia di Formula 1, nel 2018, la sola edizione del 2021 è degna di nota, grazie alla rimonta di Max Verstappen, che aveva optato per una strategia a due soste, una in più degli avversari, conclusa al penultimo giro col sorpasso su Lewis Hamilton. La speranza è che l’equilibrio tra i top team e la nuova concezione aerodinamica delle vetture conducano a una gara godibile anche nel 2022. Le attività che si svolgono in questo circuito non si limitano alla Formula 1, la cui prima apparizione qui risale a più di cinquant’anni fa, né tantomeno alle competizioni automobilistiche.

Dalla Formula 1 ai test

L’idea di costruire l’autodromo si deve all’imprenditore francese Paul Ricard, famoso per aver inventato e commercializzato su larga scala il pastis, aperitivo alcolico a base di anice. Nel 1970, dopo appena 10 mesi di lavori, il circuito, dotato di elevati standard di sicurezza grazie a vie di fuga molto ampie per l’epoca, inizia ad ospitare le prime gare e nel 1971 vede sbarcare per la prima volta la Formula 1. Il Gran Premio di Francia, che storicamente ha cambiato molte sedi, dopo aver lasciato Rouen, si è svolto per quattordici volte a Le Castellet da quella data fino al 1990, facendo occasionalmente tappa in quel periodo a Clermont-Ferrand e a Digione. Il circuito del sud della Francia ha sempre avuto una vocazione come sede adatta ai test, grazie ai tre layout diversi disponibili sin dall’origine e al clima temperato che ne consente l’utilizzo per buona parte dell’anno. Proprio durante uno di questi, nel 1986 un tragico incidente ha causato la scomparsa di Elio De Angelis.

Negli anni ’90 presso l’impianto si tengono sempre meno gare, fino a che nel 1999 avviene l’acquisto da parte della compagnia Excellis, di proprietà dell’allora boss della Formula 1 Bernie Ecclestone. Sotto la sua direzione, viene dedicato completamente allo svolgimento di test, diventando un centro all’avanguardia, con l’introduzione di novità assolute, come l’asfalto abrasivo, le barriere Tecpro e il sistema di irrigazione per bagnare artificialmente la pista. Il team Toyota di Formula 1 sceglie di stabilire qui una sede permanente per usufruire del circuito per le proprie prove. Nel 2009 la politica dei vertici del Paul Ricard cambia: l’interesse per riavere le gare cresce, e pertanto il box e il paddock vengono rinnovati e si reintroducono le tribune. Dal 2018 la Formula 1, che non correva in Francia da dieci anni, torna a Le Castellet. Nel 2022 raggiunge Magny-Cours, dove il Gran Premio si è tenuto dal 1991 al 2008, a quota diciotto edizioni ospitate.

Un rettilineo da brividi

Il tracciato attuale, con i suoi 5,8 km, è tra quelli più lunghi del mondiale, e conta di 15 curve, di cui 9 a destra. È caratterizzato da una forma molto allungata e da una quasi totale assenza di saliscendi. Il biglietto da visita di questo autodromo è costituito dal lunghissimo rettilineo del Mistral e dalla veloce curva Signes che lo segue. Attualmente è spezzato da una chicane, ma in origine i piloti lo percorrevano in pieno per tutti i suoi 1,8 km, cercando di affrontare anche la Signes senza alzare il piede dall’acceleratore. Oltre alla Signes, sono presenti altre curve veloci come la esse della Verriere, che si incontra al termine del rettilineo di partenza, ma anche tratti più lenti e tecnici, che fanno del Paul Ricard un circuito a medio carico aerodinamico. L’aggiunta della chicane sul rettilineo del Mistral rappresenta l’unica modifica sostanziale al tracciato da quando questo ha visto la luce. C’è da dire però che dal 1987 al 1990, a seguito dell’incidente di De Angelis, è stata utilizzata una configurazione ridotta della pista: poco prima del termine del rettilineo di partenza, si imboccava a destra una breve bretella che immetteva al centro del Mistral. Le velocità di punta erano notevolmente ridotte, così come la lunghezza (3,8 km) e il tempo di percorrenza, di poco superiore al minuto. Fino ad ora abbiamo parlato del tracciato utilizzato per le gare di Formula 1, ma non è certamente l’unico disponibile. Per alcune curve esistono disegni alternativi, si può aggiungere una o più chicane e/o accorciare la pista tramite vari percorsi appositi. Le diverse combinazioni che si possono ottenere sono oltre 170.

Endurance a due e quattro ruote

Un’importante gara, di tutt’altro tipo, ha trovato casa al Paul Ricard e ha legato ad esso il suo nome. Ci stiamo riferendo al Bol d’Or, una gara motociclistica di 24 ore valida per il campionato mondiale endurance, che si disputa dal lontano 1922. Il Bol d’Or giunge a Le Castellet nel 1978 e lì continua a svolgersi fino al 1999, quando il circuito viene destinato ad altri usi. Dopo questa pausa forzata, è tornato nel 2015. Il Paul Ricard è entrato a far parte anche del calendario del Motomondiale in ben 13 stagioni, comprese tra il 1973 e il 1999, e di quello della Superbike nel 1989. Anche per quanto riguarda le quattro ruote questo autodromo è stato, ed è, molto attivo sul lato endurance. Attualmente si disputa la 4 ore di Le Castellet, valida per l’European Le Mans Series, una gara nata già nel 1970 che nel corso della sua storia ha cambiato spesso durata, variando tra le due e le otto ore. Nel 1974 e nel 1977 è stata valida per il campionato mondiale sportprototipi, ha poi subito una lunga interruzione fino alla sua ricomparsa definitiva dal 2010. Anche il GT World Challenge disputa qui uno dei suoi eventi validi per la Endurance Cup, la 1000 km Paul Ricard. Trovano spazio in questo autodromo numerose altre serie automobilistiche, dalle formule propedeutiche a gare di auto storiche, dal Lamborghini Super Trofeo al Ferrari Challenge.

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