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Pazzesco al “Falchi”: la Fortitudo rimonta all’ultimo respiro e vince gara 2!
In una delle battaglie più spettacolari mai viste sul diamante del “Gianni Falchi”, l’Aquila riesce nell’impresa di ribaltare completamente il risultato con una rimonta ai limiti del fantascientifico.
Da 0-4 a 3-4 nel corso del 5° inning dopo un lungo dominio sammarinese, poi da 3-5 a 6-5 nell’ultimissimo attacco, con San Marino distante una sola eliminazione dalla vittoria.
Una serata clamorosa, che gli appassionati biancoblù non dimenticheranno tanto facilmente.
Ora, l’occasione di poter conquistare uno storico “double” è veramente vicina. Il primo match point è in programma martedì sera all’ombra del Titano: inizio 20:30 e diretta televisiva su Rai Sport.
La partita. Esattamente come 24 ora fa, San Marino sblocca immediatamente l’incontro al primo inning. La base per ball a Giordano è seguita dalla valida di Rondon che si arrampica in prima mentre la difesa biancoblù elimina il corridore. Sull’out di Romero, lo stesso Rondon ruba la seconda. Passaggio gratuito concesso a Flores e secca valida di Celli che riporta a casa Rondon per il vantaggio ospite. Flores è out nel tentativo di raggiungere la terza e la Fortitudo tampona in qualche modo l’emorragia.
Al cambio di campo, l’Aquila non punge e San Marino allunga ancora nel 3°.
Con 2 out sul tabellone, arriva l’ennesima base per ball concessa a Romero; il profondissimo doppio di Flores fa il resto, consentendo al compagno lo scatto dello 0 a 2. Successivamente, Celli trova un bel contatto e scaraventa la cucita nel warning track dove Dobboletta, fortunatamente, ci mette il guantone chiudendo l’inning con una presa al volo.
Al 4°, i titani si rendono ancora pericolosi. Nonostante un Reginato subito out e l’interbase Epifano eliminato in corsa verso la terza da una grande trasmissione difensiva Nosti – Ferrini sulla bordata di Trinci, Scotti non sembra più in controllo e dopo la valida di Pulzetti, Frignani lo manda sotto la doccia lasciando spazio a Pizziconi. Il rilievo entra e spegne di prepotenza l’offensiva sammarinese lasciando al piatto Giordani.
La Fortitudo continua ad esser assente ingiustificata e allora San Marino insiste. Al 5° attacco, la sassata tremenda di Romero spedisce la pallina oltre le recinzioni per il fuoricampo dello 0-3. L’offensiva biancorossa ovviamente non rallenta e ferisce nuovamente l’Aquila. Dopo l’eliminazione di Flores, Celli guadagna una base per ball e poi, con Reginato nel box, corre in terza su “Wild Pitch”. Non è finita, perché Regitano stesso colpisce in maniera sporca il successivo lancio di Pizziconi e Ferrini pasticcia l’assistenza verso Marval regalando contemporaneamente la salvezza in prima ed il ritorno a casa di Celli. Lo 0-4 ammutolisce lo stadio.
Finalmente, nella parte bassa del 5° la Effe rialza la testa e riapre il discorso.
Singolo a destra di Marval, eliminazione di Vaglio e sorprendente valida a sinistra firmata Andy Paz. La base per ball concessa a Grimaudo riempie tutti i sacchetti e tocca a Filippo Agretti entrare nel box. Il designato spara una fucilata centrale da due punti – con Marval e Paz che completano il giro – dopo che il talentuoso partente Maestri aveva lanciato tre ball innervosendosi con arbitri e pubblico. Il “Falchi” è in delirio, mentre si scatena un mezzo putiferio dentro al diamante con tanto di espulsione del manager Chiarini. È una finale e tutto – o quasi – è ammesso. Quello che conta è che la Effe dimezza lo score e si trova con gli uomini sui cuscini di prima e seconda. Si riparte con il bunt di sacrificio firmato Dobboletta che sposta i corridori prima di un lancio pazzo su Nosti che spalanca le porte del 3 a 4 firmato Grimaudo. San Marino cambia l’agitato Maestri per fare posto a Mazzocchi. Il neo entrato neutralizza Ferrini e l’inning va in archivio con 3 punti realizzati dai bolognesi.
Fortitudo 3, San Marino 4.
Al sesto, dopo un passaggio gratuito regalato a Trinci, cambia sul mound anche Frignani: giù Pizziconi, dentro Bassani.
Le difese azzerano gli attacchi per due riprese e si arriva all’ultimissimo inning col punteggio invariato.
Nella parte alta del turno finale, gli ospiti allungano ancora con Rondon che va in base, avanza su fallo del lanciatore e timbra il 3 a 5 sulla “texas” di Flores.
Tutto pare ormai finito, ma al ribaltamento di fronte il tifo biancoblù riaccende l’orgoglio e spinge i suoi ragazzi verso l’impresa. Out Marval, base per ball a Vaglio e poi una seconda eliminazione, questa volta nei confronti di Paz sembra spegnere definitivamente il focolaio di rimonta. L’Aquila però è ferita ma non ancora morta. San Marino si ritrova ad un passo dal successo con un solo out da segnare sul tabellone.
Si riparte con quattro ball a Fuzzi poi la legnata improvvisa dell’altro neo entrato Alex Russo trascina a punto il capitano per il 4 a 5. Il “Falchi” diventa una bolgia e sulla collinetta sammarinese iniziano i tremori. Base per ball anche per Dobboletta e nuovamente sacchetti carichi di corridori biancoblù. Nosti entra nel box e Coveri sul moud biancorosso al post di Mazzocchi. L’italo-americano incanta il pitcher e si guadagna il passaggio gratuito che si trasforma nel punto “forzato” del clamoroso 5 a 5.
A basi piene, in conto pieno e con gli extra inning in agguato, arriva il martello profondissimo di Ferrini che vale il punto del 6 a 5 e fa esplodere lo stadio regalando alla Fortitudo una pazzesca vittoria in gara 2.
San Marino 1 0 1 0 2 0 0 0 1= 5
Fortitudo 0 0 0 0 3 0 0 0 3= 6
Foto archivio Bellocchio
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