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Pop&Sports – Siti hard e app di incontri vogliono entrare nel mondo dello sport (e già da un po’)

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Più di 10 giorni fa l’Inter, in cerca di uno sponsor, si è imbattuta in un’offerta che ha fatto sorridere tifosi e dirigenti: secondo il tabloid UK The Sun, la piattaforma webcam live streaming per adulti Chatroom avrebbe offerto ai nerazzurri un contratto da 23 milioni di euro a stagione. Un’offerta superiore ai 19,1 milioni di euro di Pirelli, che già da inizio stagione ha confermato la definitiva cancellazione dalla divisa da gioco. Da Appiano Gentile sono arrivate subito le smentite di una eventuale partnership, facendo comprendere come sia altamente improbabile, per questione di stile, che una società influente e seguita come l’Inter possa collegarsi ad un sito pornografico. Oltre a questo, la Lega Serie A ha regole rigide per certe situazioni: secondo l’articolo 7.2 “E’ vietato recare pubblicità a categorie di prodotti per i quali esista esplicito divieto di legge, nonché slogan di natura politica, confessionale o razziale, o di cause che offendono il comune senso della decenza”.

Non è la prima volta che un sito pornografico cerca di entrare come sponsor in un club sportivo. PornHub nell’ultimo decennio ha sempre cercato di rompere il tabù del porno come elemento di intrattenimento nella quotidianità delle persone. Per far questo, il sito si è espanso al di fuori della sua mansione di intrattenimento a luci rosse, iniziando a costruire temporary store, anche a Milano, dove vendere il merchandise. Oltre a questo, il sito hard ha pensato bene che per rompere il tabù del porno bisognasse fare un’operazione di marketing mirata ad un’altro elemento di intrattenimento quotidiano: lo sport. In Italia, nel 2015 PornHub aveva detto di voler sponsorizzare una realtà sportiva per avvicinarsi anche agli italiani, riuscendo a mettere il marchio sulle maglie di una squadra di pallanuoto maschile, il Varese Master Team, e di una di calcio femminile, le Champions Feague. Le due squadre sono state scelte tra le numerose candidature grazie al modo creativo in cui hanno dimostrato di essere le squadre perfette per Pornhub: la prima è stata scelta grazie ad una candidatura molto convincente, accompagnata da una foto osé in cui i giocatori sono coperti solo da palle per la pallanuoto; la seconda perché hanno dimostrato che la loro squadra è composta da donne che rappresentano molte delle categorie presenti su Pornhub, tra le quali MILF, lesbian, brunette, etc. Nel 2019, la Servette della Super League svizzera ha pubblicizzato la sfida di campionato contro lo Young Boys tramite un video su PornHub. Questa operazione di marketing, però, fu molto criticata, perché accusata di spingere le persone ad andare su una piattaforma sì di intrattenimento e pubblico, scaricabile e legale, ma hard.

Potrebbe aprirsi il dialogo tra sport e i siti hard? Per quanto l’industria del porno porterebbe innumerevoli vantaggi, ed è giusto pensarci, è davvero improbabile che vedremo nel breve periodo un collegamento tra sport di massima serie e l’intrattenimento per adulti. Tuttavia, c’è una leggera zona grigia dove si possono utilizzare i vantaggi descritti prima senza collegarsi a brand erotici, ovvero le app e siti di incontri. 

L’esempio più lampante tra questi è Tinder, l’app della InteractiveCorp che è stata ormai liberata da qualsiasi tipo di tabù e usata anche nella comunicazione delle squadre di calcio. Nel 2019, Tinder è stata valutata dieci miliardi di dollari e comanda una legione con più di 50 milioni di utenti. Diversi club si sono ispirati al meccanismo dell’app di incontri per offrire ai suoi tifosi uno show differente, più simpatico e attuale. Nel 2016, il Napoli ha deciso di sperimentare in modo simpatico l’app con il ritorno da un lungo infortunio di Arkadiusz Milik. Infatti, l’ex bomber del Napoli è stato presente su Tinder per due settimane, al termine delle quali ha scelto personalmente quattro dei suoi fan con cui c’è stato il match e che poi hanno avuto la possibilità di incontrarlo e conoscerlo di persona.

Nel 2020, nonostante la pandemia, l’app d’incontri di Silicon Valley ha registrato un 27% in più tra i giovani. Questo significa che non solo è in grado economicamente di supportare società di prima categoria, ma anche di essere un perfetto mezzo mediatico per la comunicazione dei vari club, come con l’esempio del Napoli. Insomma, un match perfetto. 

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