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Presentazioni F1: Red Bull cavalca l’Honda
La prima sfidante Mercedes mostra oggi forme e colori 2021
Mentre la “cugina” AlphaTauri è impegnata in pista ad Imola, Red Bull svela la sua RB16-B. La monoposto dell’ “energy drink” austriaco nelle intenzioni della squadra vuole essere una spina nel fianco per le favoritissime Mercedes con più continuità rispetto al 2020. Nello scorso campionato infatti la competitività e soprattutto l’affidabilità sono state altalenanti, nonostante le due vittorie siglate e la seconda piazza nel costruttori. Vediamo come a Milton Keynes ci si è preparati al 2021. A seguire: Verstappen vince la seconda gara di Silverstone nel 2020.
Evoluzione e non rivoluzione
Con un regolamento tecnico che congela in larga parte le componenti delle vetture, anche per la Red Bull vale quanto già espresso per le maggiori avversarie: non si tratterà di una monoposto rivoluzionaria quanto di un affinamento della già buona RB16. L’avantreno resta basato sulle forme 2020 (invariate la struttura del musetto e lo schema multi-link dei triangoli inferiori della sospensione), mentre il lavoro dell’ufficio tecnico diretto da Adrian Newey si è concentrato principalmente sul retrotreno per risolvere i problemi di instabilità mostrati lo scorso anno. Le limitazioni aerodinamiche introdotte per il 2021 hanno ridotto l’effetto di fondo e diffusore per aumentare il carico al retrotreno. In casa Red Bull si sono già effettuate prove con le componenti 2021 nelle libere di Abu Dhabi per verificare in pista i dati rilevati al CFD. Obiettivo primario: la riduzione delle turbolenze generate dalle ruote posteriori. Importante anche il lavoro sulle parti aerodinamiche, in particolare sui sostegni dell’ala posteriore, ed il posizionamento degli scarichi della valvola wastegate. Il grande passo avanti sulle sospensioni è stato effettuato invece lo scorso anno con l’introduzione del “bracket” con soffiaggio in stile Mercedes. In pratica i bracci del triangolo superiore sono stati innalzati per aumentare il passaggio per l’aria indirizzata al posteriore riducendo al contempo la resistenza. Gran parte dell’impegno è stato poi dedicato alla realizzazione di una nuova scatola del cambio omologata. Questa nuova componente è costata alla squadra un paio di “gettoni” di sviluppo, ma la sua introduzione è stata vista come indispensabile per ridurre gli ingombri e migliorare ulteriormente l’aerodinamica.
L’ultima “hondata”
L’annuncio del ritiro da parte di Honda a fine 2021 ha ovviamente spiazzato l’ambiente della Formula 1 visto il costante miglioramento mostrato dalle PU giapponesi, ma di certo l’ultimo anno di impegno ufficiale non sarà trascurato dalla casa di Wako. L’intenzione è quella di fornire a Red Bull ed AlphaTauri un propulsore all’altezza del Mercedes intensificando lo sviluppo anche in ottica 2022. Il “F1 Commission Meeting” ha infatti trovato un punto d’accordo per mantenere un congelamento regolamentare sulle power unit che dovrebbe mantenerne invariate le caratteristiche sulla base delle componenti omologate nel 2021 per il triennio successivo. Tale decisione ha spianato la strada all’accordo tra Honda e Red Bull, che rileverà l’attività motoristica dei giapponesi proseguendo ad utilizzare gli attuali propulsori. Non sappiamo però quali su quali basi poggi l’alleanza austro-nipponica. Pare che Honda voglia evitare di divulgare informazioni tecniche riservate a costruttori che vogliano subentrare nel 2025 (si vocifera da tempo del gruppo Volkswagen). Di sicuro c’è solo che dal 2022 le PU giapponesi avranno sulle testate il nome di uno sponsor come quanto avvenuto con i motori Renault rinominati Tag-Heuer. Staremo a vedere.
Arriba Mexico!
La novità più grande del 2021 “taurino” è sicuramente legata ai piloti. Ha infatti destato sorpresa la scelta di mettere sotto contratto Sergio Perez lo scorso dicembre. Certo non per i risultati che legittimavano in pieno l’ingaggio del messicano, quanto per il netto cambio di filosofia in casa Red Bull. Per la prima volta non si è buttato nella mischia un pilota cresciuto nel vivaio “bibitaro” col rischio di bruciarlo, ma si è puntato su un pilota che negli anni ha mostrato una solidità in gara ed una capacità di gestione gomme che ha pochi rivali nella massima formula. Anche da un punto di vista caratteriale Sergio ha mostrato una maturazione costante nelle ultime stagioni. Il giovane che prendeva a ruotate l’esperto compagno Button nella stagione in McLaren sembra avere lasciato il posto ad un professionista serio e votato totalmente all’interesse della squadra. Cosa ne penserà Max Verstappen, ormai avvezzo ad essere il punto di riferimento della scuderia, lo scopriremo solo da Sahkir in avanti. Di sicuro a Milton Keynes non si vuole lasciare nulla di intentato anche in ottica mondiale costruttori. Wolff & Compagni sono avvisati.
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