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Il Semaforo Rosa – W Series e F1 Academy

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UN PROGETTO DINCLUSIONE

La Formula 1 ha decisamente mostrato di sapersi muovere velocemente. Da quando Liberty Media ne ha preso le redini la crescita è stata notevole, concreta e costante negli anni. Oggi la massima competizione motoristica a quattro ruote vanta un seguito e un successo incredibile che ha portato migliaia di persone in tutti gli autodromi del mondo, riempendo ogni singolo posto disponibile tra spalti e prati. Dalla comunicazione social alle iniziative sociali per dare voce ai diritti civili e umani prendendo posizioni sempre più rigide nei confronti di temi che meritano la giusta attenzione. Formula 1 come ente si è sviluppato su più fronti nelle ultime stagioni tra cui il motorsport al femminile. Nel 2019 fu lanciato il progetto W Series, ovvero una competizione in rosa nella quale diciotto ragazze si sarebbero sfidate a colpi di gomma su alcuni asfalti del mondiale scelti per comporre il calendario del campionato. Oggi Liberty Media rilancia l’iniziativa per dare più visibilità alle donne nel mondo motori, ma soprattutto per provare a raggiungere risultati che oggi non sono ancora stati spuntati sulla lista. Durante l’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi è arrivata la notizia che la prossima stagione nascerà la F1 Academy.

 

W SERIES

La W series era nata tre anni fa quando fu istituita la prima competizione tutta al femminile nel motorsport. Le ambizioni erano alte e gli obiettivi ambiziosi ma la speranza era soprattutto quella di far crescere la presenza femminile anche all’interno delle categorie minori oltre che alla Formula 1, che fino ad oggi hanno visto solo sporadiche possibilità per le pilotesse. Infatti nella storia solo Maria Teresa De Filippis e Lella Lombardi sono arrivate a ottenere qualcosa di storico, ma in tempi recenti sono poche le donne che hanno avuto anche solo l’opportunità di entrare in un team di Formula 1. Ricordiamo Tatiana Calderòn che ricoprì il ruolo di terzo pilota per l’Alfa Romeo e che militò per qualche stagione nelle formule minori, come Sophia Floersch in Formula 3 prima del terribile incidente di Macao. In quattro stagioni la W Series non è mai decollata veramente. Su quattro campionati tre sono stati portati a compimento, con quello del 2020 cancellato per Covid. L’ultimo targato 2022 invece segnava la presenza di dieci tappe di cui però le ultime tre tra Austin e Città del Messico sono state annullate per mancanza di fondi e permettere così alla categoria di rifondarsi nel 2023 e avere le basi per andare avanti nel tempo. Una sola la dominatrice: Jamie Chadwick. Pilota Inglese che ha vinto tutti e tre i campionati che hanno preso il via fino ad oggi di cui l’ultimo con 50 punti di differenza sulla seconda. Per lei ci sarà un futuro tra Formula 2 o Indy Lights, ovvero la categoria di accesso alla Indy Car. Un’altra ragazza che è entrata nelle dinamiche di un team di Formula 1 è la conterranea di Chadwick, Jessica Hawkins su cui ha puntato Aston Martin nel ruolo di Ambassador del brand. Per tutte le altre non ci sono state occasioni per salire di categoria e provare a scalare le gerarchie per continuare a sognare la Formula 1 ed è qui che nasce il bisogno di rinnovamento.

Jamie Chadwick dominatrice della categoria da quando esiste, ha vinto tre campionati e ora punta in alto ad altri obiettivi – Credits To Formula1.com

FORMULA 1 ACADEMY

F1 Academy nasce con l’idea di una struttura che riesca a far fronte a tutte le difficoltà anche economiche che può incontrare una serie minore. Il punto cardine sarebbe quello di riuscire a fare ciò in cui non ha eccelso la W Series, portare più quote rosa tra F3, F2 e F1. Il progetto si baserà sulla presenza di 5 team che competono attualmente anche in nei due campionati cadetti appena sotto la Formula 1 e che metteranno a disposizione ognuno 3 macchine per arrivare ad un complessivo di 15 sedili sulla griglia di partenza. Sette tappe con tre gare ciascuna per un totale di 21 nelle quali le ragazze si daranno battaglia tra gli asfalti di tutto il mondo. Un weekend di questi farà anche da contorno ad un evento di F1. Molte più occasioni per guidare e fare esperienza anche con 15 giorni di test da sfruttare.

Il telaio sarà il solito Tatuus 421 con i motori forniti da Autotecnica e le gomme da Pirelli. Formula 1 stanzierà un budget di 150 mila euro per ogni macchina, stessa cifra che sarà chiesta alle pilotesse per coprire le spese. Quelle che invece extra a questo quantitativo saranno pagate dai team che prenderanno parte.

La F1 Academy non sostituirà la W Series, anzi ne farà da anticamera. Una specie di Formula 4 mondiale solo per ragazze, che sia propedeutica alle categorie di più alto livello dalla serie tutta al femminile attualmente presente fino alla F3 e alla F2 per scalare poi la piramide che porta alla F1. Con questa introduzione Liberty Media spera di poter dare maggiore visibilità alle ragazze e così più opportunità di entrare nel giro motoristico che conta per puntare ai vertici del motorsport.

Ma sarà l’idea giusta sulla quale puntare? Posto che alcune idee che possono agevolare l’ingresso delle ragazze nel motorsport possono essere giuste, come le limitazioni economiche o l’ingresso di team già presenti in Formula 3 e in Formula 2 che quindi hanno esperienza nel lavorare con i giovani talenti del domani e soprattutto danno visibilità maggiore. Anche le 21 gare divise in 7 tappe porteranno le ragazze a imparare circuiti nuovi che saranno poi quelli su cui corrono le altre categorie. Ma la domanda che dobbiamo porci è: serve davvero una categoria tutta al femminile per riuscire a portare delle ragazze nella piramide della Formula 1?

Le caratteristiche della nuova Formula 1 Academy – Credits To Profilo Twitter Formula 1

RIFLESSIONI

La W Series in questo fino ad oggi non ha avuto grande sbocchi e forse introdurre una sottocategoria potrebbe aiutare le giovani promesse femminili ad emergere di più, anche se dargli le stesse opportunità che hanno i loro colleghi uomini e metterli a pari macchina in un campionato unico sarebbe il vero ago della bilancia. Il progetto Iron Dames ne è una prova. Unica realtà tutta al femminile fuori dal mondo Formula 1 e che è nata prima della W Series. Le ragazze che ne fanno parte da Gatting a Pin passando per Weug, Frey e Bovy solo per citarne alcune, competono tutte in campionati dove devono vedersela da vicino contro i propri rivali uomini e hanno dimostrato di saperci stare alle grande, vincendo e convincendo anche nell’élite di altre categorie come Mondiale Endurance e Gran Turismo, oltre alla Formula 4. Ai fini della crescita per il motorsport al femminile non credo sia molto utile creare categorie esclusive per le ragazze per poi vederle indietreggiare nei campionati dove si ritrovano a gareggiare con uomini. Il motorsport non può essere paragonato al calcio, basket, nuoto e altri sport dove la differenza fisica è così forte che le donne per prestazione non riuscirebbero a competere con gli uomini. Già per le moto è un discorso diverso, ma nelle competizioni a quattro ruote la prestanza fisica è veicolata da un mezzo meccanico e quindi nei limiti può essere sopperita, considerando sempre che anche le macchine sono veicoli fisici.

Allora perché non trovare alternative per far si che le squadre di ogni categoria a pari livello punti su una ragazza invece che su un ragazzo. Mettete una donna e un uomo a pari condizioni e poi sarà la pista a decretare chi è più forte e più veloce.

Se sei una ragazza ciò che fai vale doppio rispetto ad un collega uomo, nel bene e nel male”. Questo ciò che mi disse Francesca Raffaele quando la incontrai a Imola. Bene, portiamo le ragazze ad avere le stesse condizioni dei loro colleghi senza isolarle in campionati ad esclusività femminile, perché l’asfalto può tradire ma non mentire. Sicuramente la F1 Academy è uno passo e una possibilità in più per una bambina che sogna di fare la pilota professionista per entrate in questo mondo e dimostra quanto F1 voglia investire sulle quote rosa nel motorsport, ma forse urge chiedersi se sia davvero la strada giusta da intraprendere, al netto che solo il tempo potrà dare ragione o torno a questa iniziativa e dimostrare se i vertici di Liberty Media siano stati lungimiranti o meno.

Presentazione dei nove team che hanno corso la W Series nel 2022 – Credits to: YouTube, W Series

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