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Rugby – Andata finale Play Off: Bologna Rugby 1928 v. Petrarca Padova 21-26 – 22 Mag
Bologna, ore 15 e 30. Allo stadio Pier Paolo Bonori in “Arcoveggio” c’è un caldo equatoriale. Le tribune sono letteralmente roventi e se fossimo in una disputa ottocentesca nello stato confederato del Kentucky, probabilmente questo duello si sarebbe “semplicemente” risolto con una sparatoria fuori dal saloon. La realtà è che sotto il sole cocente ci si sfida per un posto valido nella prossima serie A. Niente speroni e winchester fumanti dunque, ma solo tanta voglia di un glorioso pomeriggio di rugby. Cuore e passione, la stessa che ho scorto negli occhi dei tanti sguardi che ho incrociato salendo le scale nel pre partita. Ora, la matematica non è mai stata il mio forte, ma sento di poter tranquillamente affermare che sugli spalti si arrivi a superare quota 700 spettatori. Di per sé, questo è già un successo.
Il match. La traccia dell’incontro è nota da tempo: Petrarca è sceso in Emilia con le credenziali della favorita, mentre Bologna sarà costretto a lottare con tutte le proprie forze per non genuflettersi al volere del pronostico. L’inizio è francamente bruttino. Si calcia molto ( e per la verità anche maluccio) e si placca duro. Tanti errori – probabilmente figli di un pizzico di emozione – fino al ventesimo minuto, quando Soavi riesce a varcare l’ultima linea sull’out sinistro mandando in estasi tutto lo stadio. Bottone non trasforma da posizione defilata, ma sono i padroni di casa a passare furtivamente in vantaggio.
L’inatteso guizzo rossoblu scatena la reazione della squadra veneta, che si riversa in massa nella metà campo bolognese. Al 26’, la difesa salva in extremis la marcatura ospite grazie ad un “tenuto alto” semi prodigioso. Due minuti più tardi, è il Signor Meconi di Roma a fischiare la meta tecnica in favore dei padovani dopo una prolungata spinta centrale. Mercanzin aggiunge due punti da sotto i pali e quando la clessidra sancisce la fine della frazione il punteggio recita 5 a 7 in favore degli ospiti.
La ripresa si apre come meglio non potrebbe. Soavi in contropiede vola nuovamente in meta ad appena una manciata di secondi dal calcio d’inizio. Bottone prima infagotta i due punti aggiuntivi e poi ne infila altri tre dalla piazzola 5 minuti più tardi, trascinando i suoi sul 15 a 7.
L’anima ovale felsinea comincia a credere nel miracolo, ma i neri scudati sono veramente tosti e rispondono prontamente con la marcatura al largo dell’estremo D’Incà. La trasformazione esce, ma il confronto torna rapidamente in equilibrio, salvo poi rompersi intorno al 60esimo, quando l’arbitro sventola un giallo sotto al naso di Sangiorgi. La superiorità numerica riaccende la foga euganea, che nel giro di quattro minuti ribalta completamente il risultato. Del Ry al 62’, Fiorita al 66’. Entrambe trasformate dall’educato piede di Mercanzin. Un tremendo uno – due padovano, una doppia pesantissima sberla che avrebbe potuto stendere chiunque ma non certo questo orgoglioso Bologna. I ragazzi di Ogier si ricompattano e tornano a caricare a testa bassa. Bottone insacca due punizioni consecutive sul morire dell’incontro, riducendo il gap a sole 5 lunghezze. Sul 21 a 26 l’Emilbanca si gioca il tutto per tutto. L’ assalto conclusivo è tanto commovente e coraggioso quanto poco ragionato. A tempo largamente scaduto, i rossoblu risalgono il campo giocando alla mano, e quando il direttore di gara assegna un’ultimissima punizione da buona posizione, i rossoblu barattano tre comodi punti con la possibilità di muovere il pallone. La difesa regge, l’attacco sfuma e l’arbitro manda tutti sotto la doccia consegnando la partita agli almanacchi con il punteggio di 21 a 26 in favore degli ospiti.
Adesso la situazione si fa dura. Anzi, durissima. Al ritorno servirà una congiunzione astrale o qualcosa di molto simile, e pazienza se alla fine non arriverà la promozione. I ragazzi hanno dato tutto, onorando dall’inizio alla fine la gloriosa maglia che indossano.
Al termine di questa battaglia e soprattutto di questa bellissima giornata di rugby, mi porto a casa la convinzione che questo sport stia tornando ad occupare un ruolo importante anche nel cuore dei bolognesi e non posso che esserne contento.
Tuttavia – comunque andrà finire il duello di ritorno fra le terre di Sant’Antonio – questa risulterà esser la mia ultima presenza stagionale fra le tribune del Bonori, indi per cui volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato ed ospitato (dal presidente passando per Claudio e Lucio) rendendo questo un vero piacere più che un dovere redazionale.
Alla prossima settimana per l’ultimo atto.
Foto di Andrea Malossini
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