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Rugby – Bologna Rugby 1928 v. Giacobazzi Modena 33-28 – 17 Ott

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Dai tempi della battaglia di Fossalta e dalla conseguente cattura di Re Enzo di Sardegna, i confronti tra bolognesi e modenesi non sono mai stati semplici discorsi da bar. Storie di secchie rubate. Di motori e supremazie culinarie. Storie di sport, a cui nemmeno il mondo del rugby poteva sottrarsi.

Ore 15,30. Stadio “Arcoveggio”. Diretto dal fischietto del signor Francesco Meschini e sotto gli occhi di oltre 300 tifosi, prende vita anche questo ennesimo capitolo fra le due cittadine emiliane. La partenza dei visitatori è pungente, ma i primi a muovere il tabellone sono i padroni di casa grazie al piazzato di Bottone. Al 17’, i biancoverdi rispondono con il pilone Rizzi che trova la meta del momentaneo sorpasso dopo una prolungata spinta centrale. Vaccari dalla piazzola aggiunge i due punti supplementari, e la squadra che vive all’ombra delle Ghirlandina si porta sopra di 4 punti.

Al 19’, Alessandro Signora infilza elegantemente la linea difensiva mandando in estasi la tribuna di fede rossoblu. Bottone insacca altri due punti con il suo destro e la banda di Ogier torna avanti. Il clima si surriscalda. Dagli spalti si alzano cori da stadio mentre sul campo Rizzi e Sangiorgi fanno amicizia in maniera poco legale, obbligando l’arbitro ad estrarre un doppio giallo.

In 14 contro 14, Bologna si esalta. Ferretti va in meta al termine di una straordinaria azione alla mano condotta nello stretto sull’out destro; Bottone non sbaglia più e conduce i suoi ad un meritato + 10.  Con l’inerzia del match completamente dalla parte dei bolognesi, la voglia di “matar” definitivamente il toro scatena qualche dibattito fra i supporters locali. A tempo praticamente scaduto, la squadra rinuncia ad un comodo piazzato pur di poter puntare al bersaglio grosso. Fortunatamente, la coraggiosa scelta dei rossoblù, viene premiata dalla carica decisiva di Ferretti che, sospinto da pubblico e compagni, riesce nuovamente a sfondare la disperata barricata ospite. Nemmeno a dirlo, Bottone centra i pali aggiungendo altri due puntoni sul tabellone.

Al termine dei 40 minuti si va al riposo sul 24 a 7 in favore dei felsinei.

Manco il tempo per una birra che subito la ripresa ci regala un cambio di rotta improvviso. Dopo appena 4 minuti, Modena va in meta scardinando il lato sinistro della retroguardia locale con Esteki. Vaccari non manca la trasformazione ed i ragazzi di Ivanciuc tornano in partita. Il Bologna reagisce con due piazzati del solito Bottone che aggiunge altri 6 punti alla “cuenta”, allungando il gap a 16 distanze. Tante, ma non abbastanza per fiaccare la voglia di rimonta del Giacobazzi.

Al 23’, capitan Venturelli firma la meta sugli sviluppi di una mischia. Qualche minuto dopo replica la segnatura, e con l’ausilio al piede dell’infallibile Vaccari riporta i suoi ad un clamoroso – 2. Il Bologna è in apnea. È spaventato e confuso, ma regge. Gli spalti sono bollenti: da ambo le parti si canta per spronare i ragazzi a fare uno sforzo conclusivo. L’ultimo, decisivo, piazzato di Bottone arriva al 39’ e ricaccia il Modena a – 5. Il finale di gara è un assedio modenese agli avamposti felsinei.  Si lotta e si difende su ogni centimetro. Le fasi sono ingarbugliate, il pubblico chiama falli che nessuno vede. Sudore e fatica. Orgoglio e sacrificio. Con questi elementi il Bologna Rugby alla fine impedisce ai rivali di oltrepassare l’ultima linea e si guadagna una vittoria che aveva rischiato di cacciare nel pattume.

E con questa fanno 3 su 3. Testa della classifica e tanti saluti.

Oggi la “secchia ovale” è colorata di rossoblù, e pazienza se il poeta Tassoni non sarà d’accordo.

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