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Rugby – Caro rugby bolognese, come stai? – 20 Nov
La nostra testata giornalistica si sta sempre più occupando del meraviglioso mondo della palla ovale, in particolar modo di quella che rotola assieme ai colori rossoblu della storica formazione del Bologna Rugby 1928. A tal proposito -approfittando della pausa dovuta agli impegni della nazionale vincolata ai classici test match di Novembre- è a mio avviso interessante fare una riflessione sul movimento rugbistico nel nostro amato capoluogo.
Certo, Calcio , Basket e Baseball probabilmente continueranno a spartirsi la maggior parte della torta sportiva sotto le due torri, ma anche il rugby sta crescendo e soprattutto sta cementificando le basi per tornare a diventare una passione che coinvolga non solo la nicchia di privilegiati che lo frequentano abitualmente, ma anche nuovi appassionati.
Uno sport duro ma leale, che abbina la forza fisica alla strategia tipica delle grandi battaglie storiche. Il tutto condito dalla festa conviviale del classico “terzo tempo”, fra birra a fiumi e salumi di ogni genere.
Ora, grazie all’amico e collega Leonardo Mussini (addetto stampa delle Zebre Rugby, ma anche responsabile della comunicazione per la Federazione italiana Rugby) abbiamo la possibilità di leggere questo grafico estrapolato dalla riunione regionale tenutasi in quel di Parma il 28 di Ottobre scorso dove, fra le altre cose, sono state ratificate le cariche ufficiali dai consiglieri al presidente. Quest’ultimo, dopo aver lodato il lavoro di Franchesca Borchini (segretaria del comitato) ci ha tenuto ad evidenziare l’importanza di una collaborazione con la classe arbitrale atta ad incrementare il numero e la qualità dei fischietti. Da qui, al via di un finanziamento CRER volto a finanziare l’Accademia Regionale Arbitrale che a breve partirà in via sperimentale.
Ma torniamo a noi. I dati si riferiscono ovviamente alla stagione scorsa (dove il Bologna Rugby ha perso la finalissima promozione contro Padova davanti a quasi 2 mila spettatori e le Fenici sono arrivate addirittura al barrage finale per lo scudetto femminile!)
Dal resoconto si evince come la nostra regione possa vantare 8’404 tesserati, di cui 1’831 nella sola provincia di Bologna. Seconda in questa particolare classifica solo dietro a Parma, apripista con 2’120 iscritti.
Nello specifico il Bologna Rugby 1928 poggia su quasi 400(393)iscritti, primato solitario solamente avvicinato dalla storica rivale cittadina della Reno (368). Da sottolineare anche il discorso legato alle franchigie, create quest’estate e che stanno crescendo a vista d’occhio per poter garantire un roseo futuro al club.
Ne sono certo: l’anno prossimo i numeri saranno ancora maggiori!
Ah, giusto per la cronaca: il Bologna è momentaneamente secondo in serie B alle spalle di Pesaro. Le Fenici prime, in Serie A, con due lunghezze di vantaggio sulle inseguitrici.
Giusto per rispondere alla domanda iniziale… come sta il rugby a Bologna?
Bene, grazie.
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