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Statistiche e curiosità – Le scuderie italiane in Formula 1 dal 1950 a oggi
L’Italia nella Formula 1 non è solo Ferrari e Alpha Tauri, nel corso di questi settant’anni si sono succedute decine di squadre nostrane dalle fortune e dalla fama alterne.
Era il 1950, la Formula 1 nacque da un’idea di centralizzare i Gran Premi automobilistici dell’epoca in un unico grande evento che determinasse il miglior pilota a livello globale. Ai nastri di partenza, tra le altre, si presentarono sei diverse monoposto battenti il tricolore: Ferrari, Alfa Romeo, Ambrosiana, Alfieri Maserati, Milano e Biondetti.
Fare un censimento di tutte le scuderie italiane che si sono iscritte almeno ad una gara di Formula 1 sarebbe difficile, anche perché negli anni 50 la pratica era molto più popolare sia in termini di costi che di richieste e regole. Spesso imprenditori europei acquistavano veicoli già pronti apportandoci minime modifiche dando poi nomi fantasiosi alle proprie squadre che alle volte coincidevano con il nome del pilota e/o del proprietario come nel caso della Luigi Piotti nel 56 o della Giovanni de Riu nel 1954 o dela stessa Clemente Biondetti nel 1950.
Facendo quindi la giusta scrematura si può derivare un numero di scuderie i cui progetti hanno riguardato lo sviluppo di vetture proprie, anche se alcune con l’utilizzo di parti terze, e che hanno avuto un minimo di costanza nei loro percorsi in pista in una cifra vicina alle 25 unità. Di queste in otto hanno raggiunto almeno i 50 gran premi disputati, cinque sono riuscite a far salire un proprio pilota per almeno una volta sul gradino più alto del podio, mentre due non sono mai riuscite a qualificarsi per un Gran Premio: la modenese Life di Ernesto Vita, uno dei progetti più sfortunati e inconcludenti della storia del motorsport e la Cistalia che con la propria vettura da competizione cercò – ma non trovò- fortuna nel mondiale del 1952. C’è poi chi nel 1987 riuscì anche a fare di peggio arrivando addirittura a non iscriversi ad una singola gara del campionato nonostante la presenza dell’intera struttura organizzativa, a partire dalla monoposto, passando dai piloti e dagli sponsor come la italo-inglese Trussardi-Middlebridge.
Una lista delle Scuderie che rientrano nei parametri di cui abbiamo parlato prima in ordine di numero di partecipazioni:
Ferrari, Minardi, Alpha Tauri, Benetton, Osella, Alfa Romeo, Scuderia Italia, Maserati, Scuderia Centro Sud, Iso Marlboro, Forti, Fondmetal, EuroBrun, Coloni, De Tomaso, Merzario, Tecno, , Scuderia Ambrosiana, A-T-S, Lamborghini, Lancia, Scuderia Milano, Osca, Scuderia Marzotto, Bellasi, Moda, Tec-Mec, Cistalia, Life.
E tra tutte queste avventure chi riuscì a vincere il campionato costruttori? Partendo dal presupposto che questo genere di premio è stato assegnato solamente dal 1958 e che ciò quindi taglia fuori la prima epoca d’oro dell’automobilismo italiano in cui Alfa Romeo, Ferrari e Maserati si spartirono sette (su otto) dei piloti vincitori di quegli anni (2 per Alfa Romeo, tre per Ferrari e due per Maserati), rimane solo la Ferrari a far inorgoglire gli italiani svettando su chiunque altro con i suoi 16 titoli iridati.
Alcuni Dati:
La Scuderia che vanta più partecipazioni è la Ferrari con 1041 GP disputati seguita dalla Minardi ferma a 340.
La Scuderia più vincente è sempre la Ferrari con 242 vittorie in pista e 16 titoli ufficiali, quindi l’Alfa Romeo con 10 vittorie. La Benetton non rientra nelle prime posizioni nonostante le 27 gare vinte e il mondiale del ’95 siccome quasi tutto è stato conquistato nel periodo in cui la Scuderia era ancora registrata sotto bandiera britannica.
Il massimo numero di scuderie italiane nello stesso campionato: 7 nel 1990, 6 nel e nel 1988,1989 e 1991.
Il massimo numero di scuderie rappresentanti la Motor Valley nello stesso campionato: 3 nel 51,52,53 e 58 con Ferrari, Maserati e Osca e nel 63 con Ferrari De Tomaso e A-T-S
Gli anni in cui almeno 2 scuderie rappresentanti la Motor Valley hanno vinto almeno un Gran Premio: 1953-1954-1956 con Ferrari e Maserati e 2008 con Ferrari e Toro Rosso
La più longeva senza aver mai vinto è stata la Minardi con 340 Gran Premi disputati (seconda in assoluto come numero di gran premi disputati dietro la Ferrari), e nessun podio all’attivo, i migliori risultati per la casa faentina rimangono i quarti posti di Martini e Fittipaldi ad inizio anni 90.
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