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Storie Olimpiche – Londra 1948, la doppietta azzurra Consolini-Tosi
Quattro anni dopo la cancellazione dei giochi del 1944, il CIO decise nuovamente di affidare l’organizzazione delle Olimpiadi alla capitale inglese. Così nel 1948, a guerra ancora in corso, Londra organizzò i giochi della XIV Olimpiade. Le conseguenze del secondo confitto mondiale si facevano sentire: cibo e materie prime vennero razionate, gli atleti soggiornarono come militari negli accampamenti della RAF, molte nazioni (gli aggressori Germania e Giappone, URSS, Romania, Bulgaria e Israele) non vennero ammesse e una quantità impressionante di atleti perse la vita sul campo di battaglia o nei campi di concentramento. Nonostante le premesse, le Olimpiadi Londra ’48 furono un successo sia a livello organizzativo sia da quello del pubblico. Tra l’altro furono i primi giochi a essere interamente teletrasmessi via televisione.
Impresa memorabile quella portata a termine dal giovanissimo atleta americano Bob Mathias che a soli 17 anni riuscì a trionfare nel decathlon, aggiudicandosi non solo l’oro olimpico ma anche il record, ancora imbattuto, di campione olimpico più giovane di sempre. Nel calcio trionfò la Svezia di Nils Liedholm, Gunnar Nordhal e Gunnar Gren, campioni che fecero in futuro le fortune del calcio italiano. La soddisfazione più grande per l’Italia alle Olimpiadi del ’48 provenne dal lancio del disco dove la coppia Consolini – Tosi collezionò una doppietta. Adolfo Consolini insieme al compagno Beppone Tosi, accompagnati dal loro allenatore Giorgio Oberweger, bronzo a Berlino ’36, qualificato ai giochi solo per aiutare i due allievi. Nella finale il clima non aiutò sicuramente gli atleti. La pedana da cui partirono gli atleti per lanciare era scivolosa a causa dell’incessante pioggia caduta nella giornata. Oberweger spazzò la pedana e asciugò il disco degli azzurri. I due lanciatori italiani gareggiarono contro l’americano Fortune Gordien. Tosi al primo lancio arrivò a 51,78m, primato olimpico ancora imbattuto, mentre Consolini, al secondo lancio, arrivò un metro più lontano, 52,78. Gordien all’ultimo lancio si avvicinò pericolosamente a Consolini ma venne considerato nullo e gli azzuri si aggiudicarono così due gradini del podio.
Per quanto riguarda il medagliare tornarono a comandare gli americani che con 84 medaglie, di cui 36 ori, ritornano a prendersi la leadership dopo essere stati spodestati dalla Germania nazista del ’36. Malissimo i britannici che, pur essendo in casa, collezionarono il misero bottino di tre medaglie. Non male gli azzurri che, ammessi all’ultimo a causa della guerra, vinsero 27 medaglie totali di cui 8 ori.
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