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Storie Olimpiche – Monaco di Baviera 1972, l’uomo d’oro Mark Spitz e il Massacro di Monaco
La seconda Olimpiade disputata in Germania, esattamente come la prima del 1936, fu caratterizzata da orribili eventi. Se quella del ’36 fu ricordata come i Giochi di Hitler, quella di Monaco di Baviera del 1972 venne etichettata come il Massacro di Monaco.
Gli organizzatori della manifestazione puntarono a dare un’immagine democratica e pacifica della nazione tedesca, ma questi intenti furono stroncati dall’attentato dei terroristi palestinesi di Settembre Nero. I terroristi rapirono e uccisero 11 atleti israeliani e un poliziotto tedesco. Il terrore si diffuse in tutto il mondo e si moltiplicarono le manifestazioni che richiedevano l’annullamento dell’edizione olimpica. Nonostante le proteste, i giochi furono sospesi per un giorno solo, il giorno in cui vennero effettuati i funerali delle vittime.
La competizione registrò il record di nazioni partecipanti, ovvero 122 paesi, per un totale di 7129 atleti. Tra i tanti risultati sorprendenti sono da ricordare le gesta nell’atletica di Valerij Borzov, sovietico in grado di battere gli americani nei 100m e nei 200m. I Russi riuscirono a primeggiare sugli Usa anche nel Basket, dopo una delle più incredibili finali olimpiche della storia.
La prestazione più incredibile dell’edizione del 1972 fu quella di Mark Spitz, ventiduenne californiano che già in Messico conquistò un doppio oro olimpico. L’americano in Baviera conquistò un record che prima di allora non appartenne a nessuno: conquistò ben 7 medaglie d’oro all’interno della stessa edizione. Pieno di sé, arrogantemente, si ritirò immediatamente dopo le Olimpiadi in quanto dichiarò “non si può migliorare la perfezione”. Michael Phelps, 36 ani più tardi, riuscì a migliorare la perfezione.
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