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Storie Olimpiche – Saint Moritz 1928, le Olimpiadi della conferma
Con l’edizione delle Olimpiadi del 1928, il Comitato Olimpico Internazionale cominciò ad assegnare anche l’edizione delle Olimpiadi Invernali. Dopo il riconoscimento della Settimana Internazionale svoltasi a Chamonix nel ’24, il Comitato si prese la responsabilità di assegnare un’altra edizione, quella invernale ad un’altra città.
Il cambio in questa partica fu netto. Infatti, rispetto a Chamonix, la città ospitante non doveva necessariamente essere nello stesso paese della città che nello stesso anno olimpico ospiterà le olimpiadi estive. Così la scelta per le olimpiadi estive del ’28 ricadde su Amsterdam, mentre le invernali, nella lotta fratricida tra città svizzere a spuntarla fu Saint Moritz.
L’edizione del 1928 non si caratterizzò per grandi imprese o episodi particolari. Fu un’olimpiade “di sviluppo” o di conferma del successo della manifestazione. Rispetto alla prima edizione, quella di Chamonix aumentarono le Nazioni partecipanti. Tra queste entrò in gara anche l’Argentina, primo paese del sub continente americano e dell’emisfero australe a partecipare all’Olimpiade invernale. Le gare rimasero comunque poche: al bob sulle piste veloci, venne affiancato lo skeleton, sparirono le “pattuglie militari”, lo skijöring e lo sci dietro ai cavalli.
L’edizione di Saint Moritz si caratterizzò anche per la difficoltà nelle gare con la neve e col ghiaccio. Infatti, nonostante l’edizione fosse programmato per il periodo centrale del mese di febbraio un’ondata di caldo anomalo condizionò l’intera settimana. Le temperature raggiunsero valori incredibilmente alti: infatti nel giorno della maratona su sci, il termometro fece registrare addirittura 25 C°. Le alte temperature condizionarono in maniera pesante le gare di pattinaggio velocità, le quali vennero anche interrotte a causa delle alte temperature che causarono anche lo scioglimento del ghiaccio della pista.
Tra i protagonisti dell’edizione del 1928 ci fu la pattinatrice Sonja Henie. A Saint Moritz la norvegese, poi entrata nella storia dello sport su pattini, vinse il primo dei suoi 3 ori olimpici. Si era poi ripetuta nel 1932 e nel 1936, lasciando soprattutto traccia indelebile di sé non solo per i trionfi, ma anche perché inserì all’interno del programma dell’esibizione di gara la componente coreografica per lungo tempo assolutamente non considerata.
Le Olimpiadi di Saint Moritz furono sicuramente un successo a livello di spettacolo e sviluppo dell’intero movimento olimpico degli sport invernali. Lasciarono infatti un grande ricordo di sé, nonostante all’interno dell’edizione non ci furono episodi o storie eclatanti da narrare.
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