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Storie Olimpiche – Sapporo 1940, le Olimpiadi fermate dalla Guerra
La quinta edizione dei Giochi Olimpici Invernali è la prima edizione della manifestazione a rimanere nella storia perché non fu mai realmente disputata. L’edizione infatti avrebbe dovuto svolgersi nel 1940, tuttavia diverse vicende dell’epoca non permisero lo svolgimento infine dei Giochi.
Il percorso dei Giochi Olimpici giapponesi iniziò nel 1932. Tokyo candidata all’edizione estiva della manifestazione a cinque cerchi vince contro agguerrite rivali come Roma, Helsinki e Barcellona e si aggiudicò dunque l’edizione estiva. Conseguentemente il Giappone ebbe l’onere anche dell’organizzazione dell’edizione invernale. La sede prescelta fu dunque Sapporo, città nella pianura Toyohira, nell’isola di Hokkaido. Sapporo fu scelta grazie alla sua posizione, la città infatti sorge ai piedi di tre importanti rilievi montuosi: i monti Teine, Maruyama e Moiwa.
Il Giappone dunque cominciò a prepararsi per i Giochi già a partire dal 1932. Tuttavia, le vicende politiche ne minarono la credibilità come ospitante di una manifestazione, innanzitutto sportiva, ma anche di concordia, dialogo e pace tra i paesi. Difficile in un clima tanto teso come quello degli anni ’30. Un clima presente in Europa, ma anche nell’estremo Oriente. Nel 1937, infatti, dopo diversi anni di tensioni e screzi, seguiti all’attentato di Mukden (un falso attentato dello stesso esercito giapponese alla ferrovia del paese del Sol Levante, avvenuto in Manciuria, per creare il casus belli ed invadere i territori cinesi), il Giappone invase la Manciuria, creandovi all’interno uno stato fantoccio che sarebbe durato diversi anni.
I giapponesi, che per dichiarare guerra e invadere la Cina, avevano infranto i moniti della Società delle Nazioni, vennero immediatamente privati dell’organizzazione dei Giochi Olimpici, sia estivi, che conseguentemente invernali. L’edizione invernale passò di mano e venne così spostata in Svizzera, a Saint Moritz, località che nel 1928 ospitò già la II edizione della manifestazione. Il tempo per preparare una nuova località non c’era, e i Giochi si sarebbero comunque dovuti tenere.
Tuttavia, il 1940 si avvicinò con tutto ciò che ne conseguì, a partire dall’invasione tedesca alla Polonia, e lo scoppio definitivo del Secondo Conflitto mondiale, che non rispettò nemmeno la possibilità della “tregua olimpica”, tradizionale stop a qualsiasi guerra per lo svolgimento delle gare sportive che risaliva ai giochi dell’Antica Grecia.
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